organizzato da Cosa nostra, con l’esplosione di un’autobomba in viale dei Gladiatori a Roma, all’uscita dello stadio Olimpico, dove si trovava un presidio dei Carabinieri in servizio di ordine pubblico per la partita di calcio Roma-Udinese. L’esplosione non avvenne grazie ad un malfunzionamento del telecomando che avrebbe dovuto innescare l’ordigno. L’attentato è inquadrato nella scia degli altri attentati del ’92-’93 che provocarono la morte di 21 persone, tra cui i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e gravi danni al patrimonio artistico italiano.