Lettera ai giovani di Agnese Borsellino

 

 

di Agnese Piraino Leto Borsellino 


«Carissimi giovani, mi rivolgo a voi come ai soli in grado di raccogliere veramente il testimone che ha lasciato Paolo. Mio marito credeva molto nei giovani. Ed è per questo che il messaggio, nel ventennale, è rivolto ai più giovani. Paolo diceva, rivolgendosi ai giovani, “non arrendetevi mai, abbiate sempre il coraggio di lottare”. 

Siamo arrivati al 2012. Sono passati 20 anni da quel tragico 19 luglio. Mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato a rispettare le istituzioni. Lui credeva nelle istituzioni.
Credeva nello Stato.  Mi rivolgo a voi come ai soli in grado di raccogliere davvero il messaggio che mio marito ha lasciato, un’eredità che oggi, malgrado le terribili verità che stanno mano a mano affiorando sulla morte di mio marito, hanno raccolto i miei tre figli, di cui non posso che andare orgogliosa soprattutto perché servono quello stesso Stato che non pare avere avuto la sola colpa di non avere fatto tutto quanto era in suo potere per impedire la morte del padre.  
Leggendo con i miei figli (qui in ospedale dove purtroppo affronto una malattia incurabile con la dignità che la moglie di un grande uomo deve sempre avere) le notizie che si susseguono sui giornali, dopo alcuni momenti di sconforto ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese, perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato, non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato attorno a lui.  
Oggi voglio rendere omaggio a tutte quelle persone che hanno creduto in mio marito e nel lavoro di mio marito. Voglio rendere omaggio a coloro che dimostrano ogni giorno di amare mio marito per ciò che ha fatto per la Sicilia e per l’intero Paese.
Paolo non ha fatto un solo passo indietro di fronte al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato intorno a lui. E andato avanti, nel nome del lavoro che amava.
Pur tra mille difficoltà è andato avanti, a testa alta.  Io e i miei figli non ci sentiamo persone speciali, non lo saremo mai, piuttosto siamo piccolissimi dinanzi la figura di un uomo che non è voluto sfuggire alla sua condanna a morte, che ha donato davvero consapevolmente il dono più grande che Dio ci ha dato, la vita.  Io non perdo la speranza in una società più giusta ed onesta. Voi giovani costituite il futuro della nostra società.
Per un domani migliore. Sono convinta che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia». 

“Lettera ai Giovani”, Palermo, 19 luglio 2012

 


 Lettera di Agnese a Paolo in occasione del 20º Anniversario dalla morte

Caro Paolo, da venti lunghi anni hai lasciato questa terra per raggiungere il Regno dei cieli, un periodo in cui ho versato lacrime amare; mentre la bocca sorrideva, il cuore piangeva, senza capire, stupita, smarrita, cercando di sapere.
Mi conforta oggi possedere tre preziosi gioielli: Lucia, Manfredi, Fiammetta; simboli di saggezza, purezza, amore, posseggono quell’amore che tu hai saputo spargere attorno a te, caro Paolo, diventando immortale.
Hai lasciato una bella eredità, oggi raccolta dai ragazzi di tutta Italia; ho idealmente adottato tanti altri figli, uniti nel tuo ricordo dal nord al sud – non siamo soli.
Desidero ricordare: sei stato un padre ed un marito meraviglioso, sei stato un fedele, sì un fedelissimo servitore dello Stato, un modello esemplare di cittadino italiano, resti per noi un grande uomo perché dinnanzi alla morte annunciata hai donato senza proteggerti ed essere protetto il bene più grande, “la vita”, sicuro di redimere con la tua morte chi aveva perduto la dignità di uomo e di scuotere le coscienze.
Quanta gente hai convertito!!! Non dimentico: hai chiesto la comunione presso il palazzo di giustizia la vigilia del viaggio verso l’eternità, viaggio intrapreso con celestiale serenità, portando con te gli occhi intrisi di limpidezza, uno sguardo col sorriso da fanciullo che noi non dimenticheremo mai.
In questo ventesimo anniversario ti prego di proteggere ed aiutare tutti i giovani sui quali hai sempre riversato tutte le tue speranze e meritevoli di trovare una degna collocazione nel mondo del lavoro.
Dicevi: ‘Siete il nostro futuro, dovete utilizzare i talenti che possedete, non arrendetevi di fronte alle difficoltà’.
Sento ancora la tua voce con queste espressioni che trasmettono coraggio, gioia di vivere, ottimismo. Hai posseduto la volontà di dare sempre il meglio di te stesso.


“E anche quando non ci sarò più, questa mia richiesta di verità dovrà risuonare sempre viva. Sono sicura che tanti giovani la ribadiranno al mio posto, con tutto il fiato che hanno in gola. Perché questa è una battaglia difficile, difficilissima.” Agnese Borsellino Da ” Ti racconterò tutte le storie che potrò” 


Dedicata ad Agnese Piraino Borsellino 

STRANE STELLE CADONO

Forse è solo il poeta a vedere 
arcobaleni di luce 
angeli di trasparente nuvole 
che piovono tra fiori 
e stelle nelle magiche veglie;
stelle che come occhi 
sono, braccia, gambe, cuori…
leggere come piume
scendono in terra, baciano
il suolo ancora fresco 
di sangue di Via D’Amelio
s’impigliano tra ombrosi rami
braccia di miracolosi
ulivi che pare abbracciano
il mondo, la gente
trasformano lacrime in argentéo
fogliame… qualcuno lassù
vuol dirci che stanno 
anche in cielo sventolando 
festose bandiere 
dì gioia, per il pool di Palermo 
dopo insperate sentenze
dirci che questo è solo l’inizio
perché questa Terra
un giorno diventerà bellissima!

5 maggio 2018 LINA LA MATTINA