“Via D’Amelio in attesa di giustizia” con FIAMMETTA BORSELLINO e ATTILIO BOLZONI

 

 

Fiammetta Borsellino al collegio S. Caterina «La mafia esiste ancora, anche senza le stragi»

La figlia del magistrato ucciso nel 1992 a Palermo invita i giovani a reagire alla violenza e alla sopraffazione 

Nel luglio del 1992, quando una Fiat 126 carica di esplosivo uccise in via D’Amelio, a Palermo, il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, Fiammetta Borsellino aveva 19 anni. Domani sera sarà al collegio Santa Caterina per testimoniare il valore della legalità tra gli studenti.

Ripartire dai giovani per ostacolare il pensiero mafioso.
«Assolutamente. E’ indispensabile lavorare sulle nuove generazioni. Le mafie si nutrono del consenso giovanile. Solo quando gli verrà negato potranno essere sconfitte. Una tesi che mio padre ha sempre sostenuto è che la lotta alla criminalità organizzata non può essere delegata solo alla magistratura e alle forze dell’ordine. Deve essere un movimento culturale e morale».

La scuola può assumere un ruolo importante?
«L’istruzione e la cultura insegnano a pensare con la propria testa, a dire no a certi apparenti vantaggi che ti può prospettare un’organizzazione mafiosa. Perché se si cede si diventa schiavi ai quali chiedere sempre qualcosa in cambio».

Le mafie anche sono molto abili a cambiare pelle.
«Hanno una grande capacità di adeguarsi ai nuovi contesti socio economici. Oggi si dice che investano in Borsa e nell’alta finanza. Sanno insinuarsi capillarmente negli apparati amministrativi dello Stato, in quei settori in cui si investono soldi: manipolazione degli appalti, smaltimento dei rifiuti, gioco d’azzardo, sfruttamento della prostituzione ma anche nuove tecnologie».

Per avere soldi e potere, come sosteneva Falcone.
«E’ tutto ciò che interessa loro. Per questo sono bravi a cambiare in fretta strategia».

Al Sud come al Nord.
«Al Sud la mafia si è posta come risposta immediata a un bisogno che lo Stato non è riuscito a soddisfare. Per questo è importante migliorare l’efficienza e la trasparenza degli apparati istituzionali, individuando e smantellando le contaminazioni. Che la mafia fosse infiltrata pesantemente anche al Nord i magistrati come mio padre e Falcone l’avevano capito già 30 anni fa. Oggi la situazione è esplosa. Lo si misura dalla quantità di processi in corso e dai beni sequestrati. Non ci si può nascondere dietro le false convinzioni che il problema sia relegato solo ad alcune regioni. Nessuna è esente, ma il Nord Est è un territorio molto allettante perché produttivo».

Il fatto che oggi non ci siano più le stragi può farci abbassare la guardia?
«No, vuol solo dire che la mafia ha percepito come la violenza gli si possa ritorcere contro. Usano altri metodi».

Come smascherarli?
«Ad esempio cercando di capire cosa si nasconde dietro un facile guadagno. Ai ragazzi ricordo sempre che al vantaggio di pochi corrisponde sempre uno svantaggio di molti. Qualcosa che è a somma algebrica zero. Come le droghe che prospettano benessere e poi ti fanno cadere nel malessere e nella criminalità perché si compiono rapine, furti, estorsioni per procurarsi il denaro necessario».

Quali buone prassi trasmettere ai giovani?
«Non accontentarsi di frasi astratte. Le pratiche antimafia quotidiane consistono nel dire ogni giorni il proprio no di fronte a comportamenti di sopraffazione, sfruttamento, violenza. Anche il bullismo è l’anticamera di una mentalità mafiosa».

L’esempio conta.
«Bisogna pretendere l’esempio da chi si professa a parole paladino della legalità. Chiedere conto di ciò che ha fatto e sta facendo».

Quello che è stato suo padre per lei.
«Non mi piace parlare di eroi, perché sembrano distanti e ci autorizzano a chiamarci fuori. Lui ha semplicemente lavorato con onestà, coscienza e profonda umanità. Invece mio padre pensava che tutti potessero dare un contributo nella lotta alla mafia: senza il contributo della società civile non ti ottengono risultati. Ed è il motivo per cui sono morti. Sono stati lasciati soli a combattere quella battaglia». —

m. grazia piccaluga 20 Aprile 2022 LA PROVINCIA PAVESE



Il giovedì sera, dal 7 aprile, al collegio Santa Caterina.  Enzo Ciconte:«Chiameremo i testimoni di una stagione storica drammatica»

Tre date: 23 maggio 1992 strage di Capaci, 19 luglio attentato in via D’Amelio, 27 luglio 1993 autobomba in via Palestro, nel cuore di Milano, tornata d’attualità per la svolta recente nelle indagini. Cosa è accaduto in questi trent’anni? Prova a dare risposta, attraverso le voci di testimoni illustri, il ciclo di incontri dal titolo Falcone, Borsellino, le stragi del 1992-1993, promosso dal collegio Santa Caterina di Pavia nell’ambito del corso universitario di Storia delle mafie italianea cura del professor Enzo Ciconte. Tre incontri serali sempre di giovedì (7, 21 e 28 aprile alle 21) aperti al pubblico e in presenza. E’ già possibile prenotarsi, i posti sono 180 per ogni evento (valido anche come corso di formazione per l’Ordine degli avvocati). L’iscrizione è obbligatoria (modulo sul sito del collegio). 

Primo appuntamento il 7 aprile: L’insegnamento di Giovanni Falcone con Giuseppe Ayala, già magistrato e politico, e Michele Prestipino, procuratore aggiunto alla DDA di Roma.

Giovedì 21 Paolo Borsellino: via D’Amelio in attesa di giustizia. Intervengono Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso dalla mafia, e il giornalista Attilio Bolzoni.

Chiudono il ciclo, il 28 aprile, Rosy Bindi, già presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e il senatore Pietro Grasso.Gli incontri si svolgono in collaborazione con Iuss, Osservatorio antimafie Pavia, Conferenza collegi universitari di merito.

Professor Ciconte, trent’anni dopo la storia raccontata dai testimoni. «Abbiamo voluto chiamare i testimoni diretti dei fatti, affinché ci raccontino l’esperienza vissuta, le memorie personali, ci offrano una ricostruzione degli eventi. Vogliamo ricordare la stagione drammatica delle stragi di mafia, farci capire come era l’Italia di allora e quella di oggi. Ma non vuole essere semplicemente un ricordo».
E quindi? «Vogliamo indurre una riflessione su un periodo buio della nostra storia che ci ha però anche portato a vivere oggi in un mondo migliore grazie al sacrificio di persone come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e altre vittime della mafia».
Che testamento ci lasciano?  «Un insegnamento di impegno, coraggio e onestà. E, trattandosi nello specifico di magistrati, anche un esempio importante: quello di arrivare a imbastire un procedimento solo nel momento in cui si ha la certezza di poter prevedere una condanna».
Si spieghi meglio. «Faccio un esempio: una volta un signore si presentò da Falcone con una serie di pesanti accuse a carico di terzi. Accuse che Falcone accertò essere destituite di fondamento. E inquisì l’informatore per calunnia. Un altro l’avrebbe fatto? Io penso sia stata una grande lezione». —

m. grazia piccaluga 29 Marzo 2022 La Provincia Pavese

A trent’anni dalle stragi di mafia: i protagonisti ricordano

PAVIA. Un ciclo di incontri pubblici per ricordare la drammatica stagione delle stragi di mafia di trent’anni fa.
A Pavia, al Collegio Universitario S. Caterina, alcuni dei protagonisti di quell’epoca rievocheranno i fatti che portarono la mafia a sfidare lo Stato, ma anche la lezione umana, morale che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la reazione delle istituzioni di fronte alla minaccia criminale.

Saranno ospiti del Collegio in tre incontri che verranno tenuti in presenza, l’ex magistrato Giuseppe AYALA, il procuratore Michele PRESTIPINO, la figlia di Paolo Borsellino Fiammetta, il giornalista Attilio BOLZONI, l’ex presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy BINDI, e l’ex Procuratore nazionale antimafia ed ex Presidente del Senato Pietro GRASSO.

Gli appuntamenti, organizzati a corollario del corso universitario dell’Università di Pavia in “Storia delle mafie italiane” tenuto da Enzo CICONTE, uno dei massimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose, al Collegio Universitario S. Caterina inizieranno il 7 aprile alle ore 21 e proseguiranno il 21 e 28 aprile, sempre alle 21. Gli eventi si terranno esclusivamente in presenza presso la Sala Magenes del Collegio Universitario S. Caterina (Via San Martino 17/A, Pavia). L’ingresso è gratuito è necessaria l’iscrizione sul sito www.collegiosantacaterina.it L’iniziativa è realizzata in collaborazione con CCUM Conferenza dei Collegi Universitari di Merito, Osservatorio Antimafie di Pavia, Libera Contro le Mafie e Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia

Ecco il programma:
“Falcone, Borsellino, le stragi del 1992-1993”

giovedì 7 aprile alle ore 21

“L’insegnamento di Giovanni Falcone”
Giuseppe AYALA – già magistrato e politico e Michele PRESTIPINO – procuratore aggiunto DDA di Roma

giovedì 21 aprile alle ore 21
“Paolo Borsellino: via d’Amelio in attesa di giustizia”
Fiammetta BORSELLINO e Attilio BOLZONI – giornalista

giovedì 28 aprile alle ore 21
“Le stragi del 1992-1993”
Rosy BINDI – ex presidente della commissione parlamentare antimafia e Pietro GRASSO – senatore, ex Procuratore nazionale antimafia ed ex Presidente del Senato.

IGM PRESS 31.3.2022


A trent’anni dalle stragi di mafia

Tre incontri a Pavia con Giuseppe Ayala, Michele Prestipino, Fiammetta Borsellino, Attilio Bolzoni, Rosy Bindi e Pietro Grasso
PAVIA, (informazione.it – comunicati stampa – politica e istituzioni)

Un ciclo di incontri pubblici per ricordare la drammatica stagione delle stragi di mafia di trent’anni fa.
A Pavia, al Collegio Universitario S. Caterina, alcuni dei protagonisti di quell’epoca rievocheranno i fatti che portarono la mafia a sfidare lo Stato, ma anche la lezione umana, morale che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la reazione delle istituzioni di fronte alla minaccia criminale.

Saranno ospiti del Collegio in tre incontri che verranno tenuti in presenza, l’ex magistrato Giuseppe AYALA, il procuratore Michele PRESTIPINO, la figlia di Paolo Borsellino Fiammetta, il giornalista Attilio BOLZONI, l’ex presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy BINDI, e l’ex Procuratore nazionale antimafia ed ex Presidente del Senato Pietro GRASSO.

Gli appuntamenti, organizzati a corollario del corso universitario dell’Università di Pavia in “Storia delle mafie italiane” tenuto da Enzo CICONTE, uno deimassimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose, al Collegio Universitario S. Caterina inizieranno il 7 aprile alle ore 21 e proseguiranno il 21 e 28 aprile, sempre alle 21.

Gli eventi si terranno esclusivamente in presenza presso la Sala Magenes del Collegio Universitario S. Caterina (Via San Martino 17/A, Pavia).
L’ingresso è gratuito è necessaria l’iscrizione sul sito www.collegiosantacaterina.it

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con CCUM Conferenza dei Collegi Universitari di Merito, Osservatorio Antimafie di Pavia, Libera Contro le Mafie e Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia

INFORMAZIONE.IT 3.4.2022


A trent’anni dalle stragi di mafia: i protagonisti ricordano

Tre incontri a Pavia con  Giuseppe Ayala, Michele Prestipino, Fiammetta Borsellino, Attilio Bolzoni, Rosy Bindi e Pietro Grasso

PAVIA. Un ciclo di incontri pubblici per ricordare la drammatica stagione delle stragi di mafia di trent’anni fa.
A Pavia, al Collegio Universitario S. Caterina, alcuni dei protagonisti di quell’epoca rievocheranno i fatti che portarono la mafia a sfidare lo Stato, ma anche la lezione umana, morale che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la reazione delle istituzioni di fronte alla minaccia criminale.

Saranno ospiti del Collegio in tre incontri che verranno tenuti in presenza, l’ex magistrato Giuseppe AYALA, il procuratore Michele PRESTIPINO, la figlia di Paolo Borsellino Fiammetta, il giornalista Attilio BOLZONI, l’ex presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy BINDI, e l’ex Procuratore nazionale antimafia ed ex Presidente del Senato Pietro GRASSO.

Gli appuntamenti, organizzati a corollario del corso universitario dell’Università di Pavia in “Storia delle mafie italiane” tenuto da Enzo CICONTE, uno dei massimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose, al Collegio Universitario S. Caterina inizieranno il 7 aprile alle ore 21 e proseguiranno il 21 e 28 aprile, sempre alle 21.

Gli eventi si terranno esclusivamente in presenza presso la Sala Magenes del Collegio Universitario S. Caterina (Via San Martino 17/A, Pavia).
L’ingresso è gratuito è necessaria l’iscrizione sul sito www.collegiosantacaterina.it

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con CCUM Conferenza dei Collegi Universitari di Merito, Osservatorio Antimafie di Pavia, Libera Contro le Mafie e Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia

Programma:“Falcone, Borsellino, le stragi del 1992-1993”

giovedì 7 aprile alle ore 21
“L’insegnamento di Giovanni Falcone”
Giuseppe AYALA – già magistrato e politico e Michele PRESTIPINO – procuratore aggiunto DDA di Roma

giovedì 21 aprile alle ore 21
“Paolo Borsellino: via d’Amelio in attesa di giustizia”
Fiammetta BORSELLINO e Attilio BOLZONI – giornalista

giovedì 28 aprile alle ore 21
“Le stragi del 1992-1993”
Rosy BINDI – ex presidente della commissione parlamentare antimafia e Pietro GRASSO – senatore, ex Procuratore nazionale antimafia ed ex Presidente del Senato.

LA VALLE DEI TEMPLI 6.4.2022


PAVIA: “Paolo Borsellino: via D’Amelio in attesa di giustizia” Incontro con Fiammetta BORSELLINO e il giornalista Attilio BOLZONI

giovedì 21 aprile ore 21
esclusivamente in presenza
Paolo Borsellino: via D’Amelio in attesa di giustizia
Incontro con Fiammetta BORSELLINO e il giornalista Attilio BOLZONI

PAVIA. Secondo appuntamento del ciclo di incontri pubblici organizzato dal Collegio S. Caterina per ricordare la drammatica stagione delle stragi di mafia di trent’anni fa.

La figura di Paolo Borsellino verrà rievocata dalla figlia Fiammetta e dal giornalista d’inchiesta Attilio Bolzoni.
L’evento organizzato a corollario del corso universitario dell’Università di Pavia in “Storia delle mafie italiane” tenuto da Enzo CICONTE si terrà esclusivamente in presenza presso la Sala Magenes del Collegio Universitario S. Caterina (Via San Martino 17/A, Pavia).