Falcone, Borsellino e gli studenti: a Palermo apre un cantiere della memoria

 

Immaginate un cantiere nel quale si fabbrica memoria. Perché non sia un edificio fragile, si impastano il ricordo e lo studio, la testimonianza e l’analisi. Da questi presupposti nasce Officina 92-22, a ricordare il trentennale delle stragi di maggio e luglio del 1992 a Palermo, ripercorrendo ciò che le determinò, gli effetti che produssero, il faticoso cammino intrapreso dopo il lutto, quel che resta, anche nell’immaginario collettivo, dell’immane sacrificio consumatosi tra Capaci e via D’Amelio.

L’obiettivo è una memoria che sia un condensato di consapevolezza utile per il cambiamento. Serve per questo la storia, il contributo degli studiosi e degli analisti, la testimonianza di chi quegli anni ha vissuto, ma anche e soprattutto, fuori da ogni retorica, la lezione civile che arriva da quegli accadimenti, il modo in cui sono diventati patrimonio di conoscenza delle generazioni successive, chiamate a esprimersi e a raccontare quel che è rimasto nel loro patrimonio individuale.

L’iniziativa, nel ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli agenti assegnati alla loro protezione e morti nei due eccidi, è dell’Università di Palermo e dell’Ems, in partnership con L’Espresso che proporrà sul proprio sito estratti degli interventi, materiali di approfondimento e una nutrita bibliografia, nel blog “il conTesto”, curato da Tano Grasso.

A un ciclo di seminari, si aggiungono incontri incentrati sulla testimonianza diretta, in una costellazione coordinata da Costantino Visconti, Tommaso Baris, Antonino Blando e Manoela Patti. L’appuntamento è in via Maqueda 324, a Palermo, nel Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali. Si comincia oggi alle 16, con Umberto Gentiloni su “La crisi della Repubblica dei partiti tra politica interna ed internazionale (1989-1994)”.

Fino al 27 aprile si terranno gli altri appuntamenti con Giovanni Fiandaca e Salvatore Lupo su maxiprocesso e Tangentopoli (il 13 aprile), Manfredi Alberti su “L’adesione a Maastricht e l’attacco alla lira” (6 aprile), e un racconto per immagini con Emiliano Morreale sul 1992 nei media (20 aprile). Giovanna Fiume, Tommaso Baris, Antonino Blando, Manoela Patti e gli studenti del Laboratorio di Storia Orale del Dipartimento di Scienze politiche, in due appuntamenti previsti in aprile e settembre, illustreranno il metodo e i risultati di una ricerca sulla memoria delle stragi.

Maggio sarà invece dedicato alle testimonianze dei giudici Giuseppe Di Lello e Pietro Grasso, di Fiammetta Borsellino, degli esponenti dei movimenti Antonia Cascio, Piera Fallucca, Giovanna Fiume, Angela Lanza, Beatrice Monroy, Daniela Musumeci, Anna Puglisi, Elvira Rosa e Laura Zanca e del giornalista Piero Melati.

L’intero Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali è stato coinvolto. I docenti hanno proposto focus sul 1992 all’interno dei loro corsi, offrendo agli studenti una prospettiva di analisi multidisciplinare sulle questioni apertesi intorno a questo snodo cruciale per l’Italia repubblicana e accompagnare così il percorso di costruzione della memoria fino agli appuntamenti conclusivi.

L’Espresso 30 marzo 2022