Falcone, la commemorazione di Capaci e la solita farsa dell’antimafia salottiera

Quello che è importante è la presenza dei politici, specialmente in questo periodo di elezioni. Una vetrina per dimostrarsi paladini dell’antimafia, per poi chiedere, magari la sera stessa, il voto a qualche esponente di una cosca mafiosa.
L’antimafia è diventata un salotto. Un modo per esternare quello che non si è, ma specialmente per dire parole che non si pensano. Eppure Falcone e Borsellino ci credevano. Poveri illusi. Almeno adesso vi siete resi conto che il vostro sacrificio è servito solo per spianare la strada ai colleghi che stavano  accanto al vostro ufficio  che, con il capo inclinato, nascondendo un sorriso tra il  sornione e l’accondiscendente,  vi osteggiavano dalla mattina alla sera. Giovanni (Falcone), forse tu eri riuscito anche a capirlo, i tuoi diari parlano chiaro, ma  purtroppo non hai fatto in tempo a smascherarli definitivamente. Menti sopraffine che hanno saputo girare “la frittata” a loro favore, magari anche indirizzando le indagini verso piste diverse. Figli di quella Democrazia Cristiana siciliana, alla quale aderivano Vito Ciancimino, Salvo Lima, i cugini Ignazio e Nino Salvo, tanto per citare  solo alcuni  di quelli che andavano a braccetto con  Cosa Nostra.

Fiammetta Borsellino: “Mio padre e Falcone consegnati alla mafia dai loro colleghi”

Proprio oggi, su alcune testate giornalistiche, tra le quali Repubblica, è stata pubblicata un’intervista di Fiammetta Borsellino  dal titolo: Mio padre e Falcone consegnati alla mafia dai loro colleghi”.
L’intervista in effetti ci lascia pensare  al clima che in quegli anni si viveva a Palermo, ma soprattutto agli intrecci (quasi) nascosti.
Fiammetta ha ragione. Chiunque di noi, navigando sul web, può trovare la sentenza di archiviazione emessa dalla  dottoressa Gilda Loforti del Tribunale di Caltanissetta,  nei confronti di alcuni magistrati in servizio presso la Procura di Palermo.
La sentenza va letta, perché solo così si possono spiegare tanti fatti di Palermo ma anche dell’Italia. Una lettura appassionante,  come leggere un giallo che fa accapponare la pelle.
Intrighi, connubi strani e tragedie che ruotavano intorno a cosa nostra. Non dimentichiamo il passato.

Tratto da CALABRIA7