MARIANO COMENSE – “I ragazzi di GIOVANNI FALCONE e PAOLO BORSELLINO”

 


Si è tenuto  presso
IIS Jean Monnet l’ultimo atto del Progetto Legalità a seguito dell’ingresso del Comune di Mariano Comense nel Comitato 5 Dicembre.

L’incontro tra i ragazzi del Monnet e i “ragazzi” di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha visto la testimonianza degli ex agenti Domenico Bessone , Francesco Mirabella e Luciano Traina.
Ha moderato l’incontro il Presidente di Progetto San Francesco Benedetto Madonia. Particolarmente toccante la testimonianza di Luciano Traina che ha ricordato la strage di Via d’Amelio in cui perse il fratello.
Gli Studenti delle classi quinte e terze hanno partecipato con vivo interesse animando il dibattito.
 
Il Sindaco Giovanni Alberti
L’Assessore Massimiliano Stigliano
 
 
 

PROGRAMMA

GALLERIA FOTOGRAFICA 


“I ragazzi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” con gli studenti dell’Istituto Monnet IIS Jean Monnet organizzato in collaborazione con Progetto San Francesco e Comitato 5 Dicembre
Gli interventi dell’Assessore Regionale Alessandro Fermi, del Consigliere Provinciale Valerio Perroni, del Preside Filippo Di Gregorio, del Sottosegretario di Stato On. Nicola Molteni.
Le autorità e i relatori hanno sottolineato l’importanza del ruolo dei ragazzi e degli insegnanti nel contrasto alla mafia, ricordando le parole di Giovanni Falcone :
“… gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”
Gli studenti hanno contribuito con entusiasmo al dibattito ponendo numerose domande
Il Sindaco Giovanni Alberti
L’Assessore Andrea Ballabio
L’Assessore Evelina Grassi
L’Assessore Loredana Testini
L’Assessore Rudy Benelli

 


I ringraziamenti da parte dell’Agente Bessone a nome dei relatori all’incontro in data di ieri.

 
È stato un vero onore rappresentare il Reparto Scorte di Palermo insieme a Francesco Mirabella a Luciano Traina per parlare di quello che è stato, e successo, nei terribili anni delle stragi qui nella martoriata e amata Sicilia. Ringrazio voi per la gentile ospitalità nella persona di Nicola Molteni, Sottosegretario al Ministero dell’Interno, del sindaco di Mariano Comense Giovanni Alberti, dell’assessore Stigliano. Un grazie particolare al dirigente scolastico dell’istituto “Monnet” di Mariano Comense prof. Di Gregorio, agli studenti dello stesso che sono stati eccellenti nel seguire i lavori con grande dedizione. Ed infine un grazie di cuore a Benny Madonia vero fulcro ed instancabile presidente del Progetto San Francesco persona che da anni lo vede impegnato con progetti contro le mafie portando avanti quello che sono i veri valori di legalità, oltre a tenere viva la memoria di chi ha perso la vita e lottato per la nostra libertà: grazie “Ad Maiora”.  Domenico Mimmo Bessone

 

📍A Mariano Comense un incontro ricco di emozioni e di viva partecipazione da parte di tanti studenti dell’istituto Jean Monnet. Grazie al Sindaco Giovanni Alberti, al Progetto San Francesco e al Comitato 5 dicembre,con la prestigiosa presenza dei “Ragazzi di Falcone e Borsellino”, gli ex agenti del Reparto Scorte della Questura di Palermo, abbiamo ricordato il valore della “memoria” e del ricordo per chi ha sacrificato la propria vita per il bene della sicurezza e della democrazia. Abbiamo ringraziato chi ogni giorno con dedizione e sacrificio, abnegazione e coraggio difende il bene della legalità contrastando con fermezza la criminalità organizzata. La “Legalità” è un bene da difendere e da tramandare ai nostri giovani che rappresentano il presente e il futuro della nostra Patria.

RASSEGNA STAMPA

 

I Ragazzi di Falcone e Borsellino

Presenti anche le istituzioni, tra cui il sottosegretario del Ministero all’Interno Nicola Molteni, l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi, il capitano della Tenenza di Mariano Comense Michele Gerolin e il consigliere regionale Angelo Orsenigo.

L’intervento del sottosegretario Molteni:

“Una giornata importante e significativa, dal valore simbolico. C’è necessità di tramandare un bene e un diritto quale è quello della legalità. Grazie allo Jean Monnet che ha voluto coinvolgere i ragazzi, i giovani, che sono il futuro del nostro paese. Educarli alla legalità e alla difesa del valore della legalità è un principio fondamentale per lo sviluppo e la crescita della nostra comunità”.

Prima Como – Molteni “I ragazzi di Falcone e Borsellino”


Nicola Molteni Sottosegretario Ministero dell’Interno


CHI ERANO

Sopravvissuti gli agenti di scorta Angelo Corbo, Gaspare Cervello, Paolo Capuzza e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza

 

CHI ERANO

Sopravvissuto l’agente di scorta Antonio Vullo



 

“Due vite intrecciate dallo stesso destino 

La storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: due vite intrecciate, uno stesso destino. Affrontato a testa alta fino al 1992, l’anno più nero per l’antimafia e per l’Italia.

23 maggio 1992 Improvvisamente, l’inferno. In un caldo sabato di maggio, alle 17:56, un’esplosione squarcia l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci: 5 quintali di tritolo distruggono cento metri di asfalto e fanno letteralmente volare le auto blindate. Muore Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia, la moglie e tre uomini di scorta.
19 luglio 1992, 57 giorni dopo, Paolo Borsellino, impegnato con Falcone nella lotta alle cosche, si reca dalla madre in via Mariano D’Amelio, a Palermo per accompagnarla dal cardiologo.
Alle 16:58 una tremenda esplosione: questa volta in piena città. La scena che si presenta ai soccorritori è devastante. Seguono giorni convulsi.
La famiglia Borsellino, in polemica con le autorità, rifiuta i funerali di Stato. Non vuole la rituale parata dei politici. E alle esequie degli agenti di scorta una dura contestazione accoglie i vertici istituzionali.
Il neo-presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, è trascinato a stento fuori dalla Cattedrale di Palermo, con il capo della polizia Vincenzo Parisi che gli fa da scudo.

 

 

 


PAOLO BORSELLINO: la scorta alla mattina e… (AUDIO)

 

La storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino