Antimafia, dopo gli scontri del 23 maggio si apre il “cantiere” per 19 luglio. La Cgil: “A Palermo non c’è margine per compromessi”

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21 Maggio 2023 LA REPUBBLICA 

Dopo manganellate e spintoni che hanno sporcato le commemorazioni del 23 maggio, l’aspro dibattito che lo ha preceduto con lo scontro fra Maria Falcone e Alfredo Morvillo e le polemiche seguite a quelle manganellate in piazza, Cgil, sindacati e comitati studenteschi, associazioni antimafia non si fermano. E in vista del 19 luglio si apre un nuovo cantiere per organizzare iniziative e mobilitazioni. Mercoledì prossimo, un’assemblea alle 15.30 al Moltivolti avvierà il percorso di mobilitazione in vista del 31esimo anniversario della strage di via d’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.

Si tratta, spiegano dalla Cgil, solo di una prima tappa per la costruzione di una mobilitazione “che lega lotta alla mafia e lotta per i diritti, perché le due cose camminano assieme – spiegano il segretario generale Mario Ridulfo e il responsabile del dipartimento Legalità e associazionismo Rosario Rappa – Diciamo che non bastano le sole celebrazioni ma servono impegno quotidiano e coerenza dei comportamenti a cominciare dai comportamenti di quanti sono chiamati a ricoprire cariche pubbliche, istituzionali”.

“Nessun compromesso, nessuna zona d’ombra può esserci ancora a Palermo – aggiungono Ridulfo e Rappa – Adesso non basta più celebrare, occorre partecipare e costruire una nuova stagione di mobilitazione e di impegno, coniugando alla lotta alla mafia la lotta per tutti i diritti umani, sociali, di genere e trans genere. Perché i diritti o sono di tutti o non sono di nessuno”.

Il nuovo percorso di mobilitazione, spiegano dal sindacato, non si limita a coinvolgere le realtà che erano in piazza il 23 maggio, ma si allarga. O almeno questo si propone. “Ci rivolgiamo sia alle realtà storiche, che negli anni hanno avuto il grande merito di costruire coscienza e partecipazione sul tema della lotta alla mafia, sia a quelle più giovani che promuovono un nuovo impegno intersezionale”.