Paolo Borsellino, la figlia Lucia consegna l’agenda con una rubrica telefonica: «L’abbiamo custodita per 30 anni»

di Lara Sirignano

La figlia del magistrato: «Nella borsa di mio padre c’era non solo l’agenda rossa ma anche un’agenda marrone, mai repertata, che ci è stata consegnata e che abbiamo custodito per trent’anni senza aver mai saputo che non avesse avuto attenzione sotto il profilo delle indagini»
Consegnata ai familiari quattro mesi dopo l’attentato di via D’Amelio, ma mai repertata, l’agenda in cui Paolo Borsellino appuntava i numeri di familiari, amici, colleghi e conoscenti finisce oggi davanti alla commissione nazionale antimafia.
A consegnarla ai parlamentari, al termine della quarta audizione sull’eccidio costato la vita al magistrato palermitano e agli agenti della scorta, è stata la figlia Lucia.
Un gesto che ha un doppio fine: dimostrare l’ennesima lacuna nelle indagini sulla strage che agli atti non ha mai avuto un documento che i familiari del giudice ritengono importante e ristabilire la verità sulle amicizie del magistrato.
Negli anni, in tanti, si sono detti legati a Borsellino da stretti rapporti, ma i numeri di molti di loro non comparirebbero nell’agenda marrone.

In una borsa

Il diario-rubrica era contenuto nella borsa rimasta praticamente intatta dopo l’esplosione di via D’Amelio e restituita alla famiglia a novembre del 1992 dall’ex questore di Palermo Arnaldo La Barbera, tra i responsabili, hanno scritto diverse sentenze, del clamoroso depistaggio delle indagini sull’eccidio.
Dalla 24 ore mancava invece l’agenda rossa in cui il giudice, secondo amici e familiari, appuntava riflessioni e pensieri e che avrebbe potuto dare indicazioni importanti agli investigatori.
L’agenda rossa non è mai stata ritrovata.
Sarebbe sparita dalla borsa nella quale, ricordano i figli, Borsellino l’aveva conservata prima di uscire di casa il giorno dell’attentato. «Nella borsa di mio padre c’era non solo l’agenda rossa ma anche un’agenda marrone, che conteneva una rubrica telefonica.
Un’agenda mai repertata, che ci è stata consegnata e che abbiamo custodito per trent’anni senza aver mai saputo che non avesse avuto attenzione sotto il profilo delle indagini.
In questi giorni, ho chiesto a mio fratello di fornire a questa commissione copie scansionate di quell’agenda e sarà mio padre a far comprendere chi fossero le persone di cui si fidava e quelle di cui non si fidava», ha detto Lucia Borsellino intervenuta in audizione in commissione Antimafia.
«Per evitare strumentalizzazioni», ha aggiunto Lucia Borsellino,«vorrei dare la mia lettura è che in quell’agenda troverete tutti i numeri delle persone vicine a mio padre aggiornata alla mattina del 19 luglio.
Si trovano per tre quarti numeri di magistrati e per il resto di familiari.
Troverete un surplus di numeri di persone che mio padre aveva necessità di raggiungere in qualunque momento oppure di persone come Giammanco che per questioni lavorative doveva raggiungere.
Non troverete i numeri di chi non aveva queste frequentazioni.
Me ne assumo la responsabilità. Per i numeri che non troverete lascio a voi ogni valutazione». CORRIERE DELLA SERA 24.10.2023

 


 

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