Paola Pollini, presidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia, svela le nuove strategie delle mafie tra città e Garda
Anche nel bresciano è evidente la capacità di adattarsi delle mafie. Non sorprende che guardino a nuovi settori, come quello immobiliare sul lago e al business dei poli logistici. Poi la piovra si muove con disinvoltura, anche a Brescia, sulle piattaforme digitali utilizzate per riciclare denaro. A confermare tutto ciò è Paola Pollini, presidente della Commissione speciale Antimafia di Regione Lombardia.
In quali settori è attiva la criminalità organizzata nel bresciano?
«Brescia è stata una delle capitali storiche per il narcotraffico, ma oggi si parla di mafia d’impresa. Gli ultimi dati mostrano come la criminalità organizzata abbia investito capitali in diversi settori quali la logistica, i servizi come pulizie e facchinaggio e l’esercizio abusivo del credito».
C’è un’evidenza degli interessi mafiosi nella questione ambientale e nello specifico nella gestione dei rifiuti?
«Sì. Nel corso della precedente legislatura la commissione speciale istituita in seguito al susseguirsi di roghi all’interno di capannoni ha rilevato come la gestione inefficiente dei rifiuti favorisse l’infiltrazione delle organizzazioni criminali e lo svolgimento di attività illecite. Per contrastarle furono suggeriti correttivi: sistemi di videosorveglianza, maggiore collaborazione tra enti, attivazione dei nuclei ambiente presso tutte le Prefetture (inizialmente presenti solo a Pavia e a Brescia), censimento dei capannoni dismessi e una task force con Arpa Lombardia».
Anche nel bresciano, come nel resto della Lombardia, c’è la presenza di tutte le principali consorterie?
«Vale quanto rilevato per la Lombardia, ovvero la presenza di tutte consorterie mafiose, anche se il primato spetta alla ‘ndrangheta».
In che modo la mafia si muove in un’area ricca come il Garda?
«Viene segnalata una forte attività di riciclaggio nel settore immobiliare, a Desenzano del Garda. Sono stati rilevati reati di racket e sono in aumento, complice anche il Covid, i reati di usura. Non mancano le infiltrazioni nel settore turistico-alberghiero e nei locali della vita notturna».
Quali strategie segue la mafia nel territorio rispetto al passato?
«A preoccupare sono due aspetti. Il primo legato alla velocità con cui le mafie si appropriano delle tecnologie digitali. Sono in grado di utilizzare piattaforme web per riciclare denaro e usano con disinvoltura ogni mezzo internet. Le mafie poi fanno impresa. Nelle indagini compaiono sempre più reati finanziari come la compravendita di crediti fittizi per indebite compensazioni, fatturazione per operazioni inesistenti, false compensazioni di crediti tributari e riciclaggio». diValerio Morabito Corriere della Sera 15.12.2023