Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Mario Bò, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, sotto processo a Caltanissetta per aver depistato l’indagine sull’attentato imbeccando insieme ai pm tre falsi pentiti
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti ai pm di Messina, i tre poliziotti sotto processo per il presunto depistaggio sulla strage di via D’Amelio. Mario Bò, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, che prestavano servizio nel pool che indagava sulla strage di via D’Amelio, dovevano essere sentiti oggi pomeriggio nell’ambito dell’inchiesta aperta dal Procuratore di Messina Maurizio de Lucia a carico di due magistrati che facevano parte del pool che coordinò l’inchiesta sull’attentato: Carmelo Petralia ed Annamaria Palma. Ma non hanno risposto ai pm.
“Il pentito Scarantino indotto a mentire”
“I poliziotti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere perché renderanno dichiarazioni davanti al Tribunale di Caltanissetta”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Giuseppe Seminara, che ha accompagnato i tre poliziotti in Procura. I due magistrati Palma e Petralia sono indagati a Messina per calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra. Stessa accusa di cui rispondono a Caltanissetta i tre poliziotti. Annamaria Palma attualmente è avvocato generale a Palermo, mentre Petralia ricopre la carica di procuratore aggiunto a Catania. Nell’ipotesi accusatoria, in concorso con i tre poliziotti sotto processo a Caltanissetta, avrebbero depistato l’indagine sulla strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino. I pm e i poliziotti, secondo l’accusa, avrebbero imbeccato tre falsi pentiti, costruiti a tavolino tra cui Vincenzo Scarantino, suggerendo loro di accusare falsamente dell’attentato persone ad esso estranee.
PALERMO TODAY 15 ottobre 2019
15 ottobre 2019 Depistaggio strage di via D’Amelio, a Messina l’interrogatorio dei 3 agenti imputati
Saranno interrogati questa mattina dalla Procura di Messina i tre poliziotti sotto processo per il presunto depistaggio sulla strage di via D’Amelio.
Mario Bò, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, che prestavano servizio nel pool che indagava sulla strage di via D’Amelio, saranno sentiti nell’ambito dell’inchiesta aperta dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia a carico di due magistrati che facevano parte del pool che coordinò l’inchiesta sull’attentato: Carmelo Petralia ed Annamaria Palma.
Sono indagati a Messina per calunnia aggravata dall’aver favorito cosa nostra. Stessa accusa di cui rispondono a Caltanissetta i tre poliziotti. Annamaria Palma attualmente è avvocato generale a Palermo, mentre Petralia ricopre la carica di procuratore aggiunto a Catania.
Nell’ipotesi accusatoria, in concorso con i tre poliziotti sotto processo a Caltanissetta, avrebbero depistato l’indagine sulla strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino. I pm e i poliziotti, secondo l’accusa, avrebbero imbeccato tre falsi pentiti, costruiti a tavolino tra cui Vincenzo Scarantino, suggerendo loro di accusare falsamente dell’attentato persone ad esso estranee. GAZZETTA DEL SUD