La macabra scoperta in un appartamento di Lecce, dopo l’arresto nell’ambito dell’operazione “Pedigree” aveva scelto di collaborare con la giustizia aprendo agli investigatori uno squarcio sull’omicidio del pentito Nino Gullì
Il collaboratore di giustizia Antonino Filocamo si sarebbe tolto la vita. Il suo corpo è stato trovato senza vita, all’alba di ieri, dagli uomini delle forze dell’ordine all’interno di un appartamento di Lecce dove era domiciliato nell’ambito del programma di protezione dei pentiti. A chiedere l’intervento dei militari sono stati i familiari del pentito che non avevano più notizie di lui da alcune ore.
Accanto al corpo di Antonino Filocamo, considerato un elemento criminale orbitante attorno alla cosca Serraino, è stato trovato dello spago che, da una prima ricostruzione investigativa, sarebbe stato presumibilmente utilizzato per portare a compimento il progetto suicidario. L’indagine, avviata prontamente dalle forze dell’ordine pugliesi, non tralascerà di sviluppare nessuna pista investigativa al fine di ricostruire le ultime ore di vita di Antonino Filocamo.
Nelle prossime ore verrà effettuato l’esame autoptico sul cadavere del collaboratore di giustizia. Antonino Filocamo era stato fermato durante il blitz denominato “Pedigree” per il reato di associazione di stampo mafioso. E appena il mese scorso, il neo collaboratore di giustizia aveva reso sconcertanti dichiarazioni ai giudici della Direzione distrettuale antimafia reggina circa l’omicidio di Nino Gullì nel 2008. REGGIO TODAY