in cui afferma di sentirsi minacciata e di non poter momentaneamente fare ritorno in Italia. Attualmente collabora con Antonio Di Pietro nell’inchiesta sulle tangenti milanesi, ma nega che le minacce ricevute siano legate a questo filone di indagini. I giudici della procura distrettuale antimafia di Palermo ribadiscono la necessità che venga approvato in tempio brevi, dal Parlamento, il recente decreto anticrimine che prevede fra l´altro nuove misure in favore dei pentiti. “Senza il loro apporto – sostengono i magistrati – é illusorio pensare che si possa combattere efficacemente la mafia.” Il palazzo di giustizia é quasi deserto. É il giorno della festa di Santa Rosalia. Borsellino incontra Ingroia che sta andando in ferie. Borsellino é silenziosamente contrariato, vorrebbe che il suo braccio destro restasse al suo fianco per proseguire il lavoro. Ma Ingroia ha giá prenotato una casa per le vacanze e non puó rinviare. Lo rassicura: si tratta comunque di una sola settimana da trascorrere al mare, a San Vito Lo Capo, a pochi chilometri da Palermo. Borsellino, che al mattino mantiene un atteggiamento di “silenzioso rimprovero”, il pomeriggio incontra di nuovo il Pm.
“Lo vidi sorridere per l´ultima volta – racconta Ingroia – quando gli dissi che sarei rimasto fuori soltanto per il weekend, promettendogli che sarei tornato giá in ufficio lunedí.” Borsellino si é rasserenato. Si alza, abbraccia Ingroia, lo saluta. Il Pm va via, ancora un po´ dispiaciuto di lasciarlo solo in quel palazzo deserto.