FIAMMETTA BORSELLINO: “Bisogna fare memoria ogni giorno, gridare il nostro no alle mafie”

 
Per una cultura del rispetto contro ogni forma di violenza – Una riflessione di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso
Parlare di memoria non vuol dire semplicemente ricordare, ma appropriarsi delle testimonianze di vita di chi si è sacrificato per portare avanti dei valori affinché diventino memoria pubblica e patrimonio di un popolo.
Questo fondamentalmente vuol dire vittoria della vita sulla morte, vuol dire attualizzare nel presente quelli che sono stati gli insegnamenti di chi ha creduto così tanto nel proprio lavoro da sacrificare ad esso la sua stessa vita. Questo è memoria.
Io oggi non mi accontento del semplice ricordo circoscritto a giornate particolari, all’intitolazione di una strada, di una piazza, di un’aula magna, perché ritengo che fare memoria, nel presente, voglia dire percorrere con le proprie gambe quelle strade che ci sono state indicate dagli insegnamenti di chi ci ha preceduto.
Oggi, parlare ad esempio di quanto mio padre tenesse alla scuola come principale forma di contrasto alla criminalità organizzata, vuol dire avere uno sguardo critico verso tutto ciò che sta accadendo.
Non si può disquisire su quanto importante fossero per mio padre la cultura e l’istruzione per combattere il crimine se oggi quello che è evidente è proprio il fatto che non viene garantito il diritto allo studio. In un momento di crisi e di difficoltà, il primo messaggio che stiamo dando alle nuove generazioni è proprio questo, ossia che la cultura e l’istituzione della scuola sono le prime cose a dover essere sacrificate.
Allora è ovvio che tutto questo pone un enorme interrogativo rispetto a come noi stiamo portando avanti i valori di quelli che definiamo martiri, cioè gli eroi che si sono sacrificati per la giustizia e per l’affermazione della legalità.
Come si può celebrare la memoria nelle giornate dedicate, quando nella pratica quotidiana gli insegnamenti di coloro che omaggiamo e onoriamo vengono in qualche modo sconfessati?
Allora io dico che bisogna fare memoria ogni giorno, ogni giorno della nostra vita gridare il nostro NO alle mafie. E affermare il nostro NO alle mafie significa portare avanti non proclami ma atteggiamenti concreti, quelli che io definisco “pratiche dell’antimafia quotidiana”, con l’esempio e l’insegnamento.
fonte TUSCIAWEB