19 Lug 2023 – di Nicolò Stefano Aldighieri IL SECOLO
Da decenni il mondo della destra giovanile è legato profondamente alla figura di Paolo Borsellino, un eroe della Repubblica, sacrificatosi nella guerra per estirpare la mafia dal nostro Paese, e dalla sua amata Sicilia.
Il rapporto tra la destra e Borsellino non nasce dal ricordo, né dalla guerra alla mafia negli anni che lo videro magistrato: è un legame nato ben prima, nel lontano 1959 quando un giovane palermitano, studente di giurisprudenza, mosso da un profondo sentimento d’amore per l’Italia si unì al FUAN, il movimento universitario del MSI, per poi diventarne dirigente e rappresentante.
Paolo Borsellino e quell’appello ai giovani missini: “Difendete sempre le vostre idee”
Era il 1990, due anni prima della sua morte, quando a Siracusa, alla festa nazionale del Fronte della Gioventù fu ospite dei giovani missini, come ricorda oggi con una foto, il ministro Adolfo Urso che in quell’occasione lo intervistò: “Paolo Borsellino è l’eroe dei nostri tempi. Un esempio di vita, passione e sacrificio che ha segnato la nostra generazione, ricordo quando l’intervistai a Ortigia, cosa mi disse poco dopo, presagio di quel che poi accadde in quel tragico 19 luglio. Noi ci siamo anche per lui”.
Insieme a lui, nella foto Giuseppe “Pippo” Triccoli, volto storico della destra siciliana e caro amico di Borsellino, nonché suo compagno nell’esperienza del FUAN e Gianni Alemanno, l’allora segretario dei giovani missini.
In quell’occasione il magistrato palermitano lanciò un appello ai giovani missini che viene tutt’oggi tramandato di generazione in generazione: “Potrei anche morire da un momento all’altro, ma morirò sereno pensando che resteranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono: ecco, in quel caso non saró morto invano”.
Idee che camminano sulle nostre gambe
Un’impegno che ancora oggi cammina sulle gambe di chi quei valori di libertà e giustizia condivide, come testimonia la fiaccolata che si svolge ogni anno in suo ricordo e che riempie via D’amelio di giovani che vivono con il mito di Paolo Borsellino e con la voglia di portare avanti quei valori.
Un uomo che ha segnato una comunità umana prima ancora che politica con il suo esempio, tanto da accendere la fiamma dell’impegno politico in tanti giovani, tra cui una giovane Giorgia Meloni, oggi presidente del Consiglio, che colpita dalla morte del magistrato nel luglio del 1992 decise di impegnarsi per il nostro Paese.
Da sinistra Adolfo Urso, Paolo Borsellino, Giuseppe Tricoli, Gianni Alemanno, Fabio Granata, Angelo Sicali