Pep scrive al prefetto: “La giunta non risponde alle interrogazioni”

 

Il gruppo consiliare di Pistoia Ecologista Progressista denuncia la mancanza di risposte dell’Amministrazione alle interrogazioni sulle problematiche delle frazioni, evidenziando un atteggiamento inaccettabile che compromette il ruolo delle minoranze e il rapporto con i cittadini.

 

 

“Per la giunta Tomasi i problemi delle cittadine e dei cittadini delle frazioni non meritano risposta?”. A porre la provocatoria domanda è il gruppo consiliare di Pistoia Ecologista Progressista, che denuncia le mancate risposte dell’Amministrazione a una serie di interrogazioni presentate dai banchi dell’opposizione.
“Abbiamo dovuto segnalare per l’ennesima volta, con una lettera indirizzata al Sindaco e alla Prefetta di Pistoia, il silenzio della giunta di fronte alle interrogazioni presentate ormai da mesi dal nostro gruppo consiliare.

 Tra gennaio e maggio di quest’anno, grazie al confronto con cittadine e cittadini di Barile, Chiesina Montalese, Sammommè e Orsigna, Pep ha protocollato varie interrogazioni con cui abbiamo posto domande puntuali al Sindaco e alla giunta, peraltro con spirito costruttivo, auspicando la risoluzione di problematiche vissute quotidianamente dalle persone che abitano in queste zone del Comune.
Com’è noto – puntualizzano – esiste un termine massimo di 30 giorni per rispondere alle interrogazioni presentate dai consiglieri. Per spirito di collaborazione istituzionale, il nostro gruppo non ha mai polemizzato pubblicamente per le risposte pervenute in ritardo di qualche giorno o anche di qualche settimana.
Ma oggi ci troviamo ormai di fronte a un atteggiamento inaccettabile da parte di chi governa la città, una presa in giro del ruolo delle minoranze che svilisce il Consiglio comunale e le sue prerogative. Si tratta di una grave mancanza che vogliamo denunciare pubblicamente perché compromette il lavoro dei gruppi di opposizione, a cui non vengono fornite le risposte per adempiere al proprio ruolo – concludono – e anche il rapporto tra il Consiglio comunale e le cittadine e i cittadini, che vorrebbero trovare un riscontro ai problemi che segnalano e che non possono aspettare sei mesi per riceverlo”.