Alla presidente della commissione antimafia
Gentile Presidente,
il dibattito in corso tra le forze politiche sull’opportunità della presenza nella Commissione da lei presieduta del senatore Roberto Scarpinato, mi spinge ad accelerare la richiesta di essere audito che avevo intenzione di rivolgerle. Sarebbe importante avere la possibilità di fornire la mia versione della strage di via D’Amelio confutando critiche e giudizi privi di qualunque fatto a loro sostegno.
Come è noto, il senatore Roberto Scarpinato in più occasioni ha denunziato l’esistenza di recenti depistaggi e tra essi ha incluso il mio libro Nient’altro che la verità, pubblicato ad aprile 2021, scritto con la collaborazione di Guido Ruotolo, basato sulla vita del collaboratore di giustizia Maurizio Avola, che ha raccontato il ruolo della famiglia catanese di Nitto Santapaola nelle stragi e, per la prima volta, avendone preso parte, ha descritto nel dettaglio la composizione del commando autore dell’attentato nel quale persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta. Scarpinato ritiene che le dichiarazioni di Avola siano false e sollecitate da terzi, dunque strumento di consapevole depistaggio
Il tema della mia audizione riguarderà, in particolare, l’indicazione di fatti oggettivi e verificabili che consentono di affermare che quanto pubblicato nel libro non solo non sono accuse eterodirette, come peraltro già accertato dalla stessa Autorità Giudiziaria di Caltanissetta, ma che è assolutamente necessario continuare a indagare per accertarne la verità o smentirla in maniera definitiva con dati di fatto incontrovertibili. La sua Commissione ha audito molti soggetti, tra cui anche alcuni giornalisti, e dunque ritengo che darmi la possibilità di illustrare il mio punto di vista in una sede istituzionale e autorevole possa avere la sua utilità.