(LaPresse) “Alla presidente Colosimo (presidente della commissione antimafia, ndr) chiedo di fare delle vere indagini sulle stragi di mafia e non di limitare le indagini soltanto alla strage di via D’Amelio, come se fosse isolata dalle altre e per giunta restringendone il movente come mafia appalti”, le parole di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso dalla mafia, a margine della conferenza stampa organizzata in Senato dal Movimento 5 Stelle per riunire insieme tutte le associazioni delle vittime di stragi mafiose. “Non si va da nessuna parte seguendo soltanto mafia appalti – ribadisce Borsellino – le stragi sono tutte collegate tra di loro e fanno parte di un unico disegno eversivo che è stato compiuto nel nostro Paese”, conclude. Gli fa eco Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, che sottolinea il ruolo avuto da due magistrati, oggi parlamentari pentastellati, come Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato, oggi entrambi in commissione antimafia: “Per l’indagine che hanno fatto e per le conoscenze che hanno sono fondamentali per poter continuare. La commissione antimafia ha un dovere fondamentale, tener presente i morti di mafia che si collegano”, dice Bolognesi, ricordando tra gli esempi quello di Piersanti Mattarella. Bolognesi, poi, attacca poi l’azione in antimafia della presidente Chiara Colosimo: “L’impegno della Colosimo è stato estremamente negativo e fuorviante. Basta vedere la reazione che c’è stata dopo il mio discorso del 2 agosto, una cosa assurda. Sotto certi aspetti la dovrei ringraziare, perché ne ha parlato tutta Italia per 5-6 giorni, cosa che di solito finisce il 2 agosto sera”.