FALCONE, BORSELLINO e i “pentiti”

 

“Senza un intervento legislativo che preveda effetti favorevoli per il ‘pentito’, il fenomeno della collaborazione con la giustizia degli imputati è destinato ad esaurirsi in breve tempo. Se è questo che si vuole e se si ritiene che, di fronte ad una criminalità organizzata dilagante e sempre più minacciosa, lo strumento del pentitismo non rappresenti un utile mezzo di indagini istruttorie, occorre che lo si dica chiaramente affinché, per lo meno, non si ingenerino illusioni o aspettative in coloro che, sia pure per mero tornaconto personale, avevano ritenuto ingenuamente che il loro contributo all’accertamento di gravissimi crimini sarebbe stato apprezzato, prima o poi, dal Paese”.
Le parole pronunciate da Giovanni Falcone nell’aprile 1986 a Courmayeur, al Convegno “La legislazione premiale

 

Quello che pensava Falcone dei collaboratori di giustizia

 

TESTO

 


 

GIOVANNI BRUSCA, u verru scannascristiani definitivamente libero