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Dai misteri di Palermo รจ riemerso un altro foglio di carta, con la firma di Arnaldo La Barbera. La data colpisce subito: 20 luglio 1992, il giorno dopo la strage Borsellino.
L’allora capo della squadra mobile scriveva che la borsa del magistrato assassinato e “un’agenda in pelle” non ben identificata erano state consegnati al procuratore di Caltanissetta ๐†๐ข๐จ๐ฏ๐š๐ง๐ง๐ข ๐“๐ข๐ง๐ž๐›๐ซ๐š.
รˆ davvero uno strano verbale questo. Perchรฉ alla procura di Caltanissetta non c’รจ alcuna traccia di questa comunicazione. E, per certo, nel novembre di quell’anno la borsa e l’agenda marrone di Paolo Borsellino erano ancora alla squadra mobile.
รˆ lรฌ che il 5 novembre l’allora sostituto procuratore di Caltanissetta ๐…๐š๐ฎ๐ฌ๐ญ๐จ ๐‚๐š๐ซ๐๐ž๐ฅ๐ฅ๐š fece un’ispezione di quanto contenuto nella borsa, e stilรฒ un verbale. Fino ad oggi quello di Cardella รจ il primo atto ufficiale riguardante la borsa: l’agenda rossa non c’era piรน, inghiottita dai misteri di Palermo.
Qualche tempo fa, poi, รจ spuntata la relazione di La Barbera, ritrovata alla squadra mobile di Palermo. E a Caltanissetta sono aumentati i sospetti sull’ex superpoliziotto morto nel 2002, ormai ritenuto il regista del depistaggio. Forse, con quella relazione La Barbera voleva precostituirsi una giustificazione dopo aver trafugato l’agenda rossa?
Ora, nel baratro dei misteri di via d’Amelio, i destini di La Barbera si intrecciano con quelli di Tinebra.
Il giorno dopo la strage, mentre il capo della Mobile scriveva quella relazione, il procuratore di Caltanissetta si affidava ai servizi segreti, con la giustificazione che la squadra mobile di Caltanissetta non aveva le competenze giuste per operare.
ยซUna scusa – ha accusato il pubblico ministero ๐Œ๐š๐ฎ๐ซ๐ข๐ณ๐ข๐จ ๐๐จ๐ง๐š๐œ๐œ๐จ๐ซ๐ฌ๐จ nel processo d’appello ai tre poliziotti accusati del depistaggio Borsellino – perchรฉ poi le indagini furono fatte dalla squadra mobile di Palermoยป.
La squadra mobile di La Barbera. Ma la cosa piรน grave รจ che quel coinvolgimento dei servizi segreti era ยซvietato dalla leggeยป. Ha detto ancora il pm Bonaccorso in aula: ยซIl rapporto di collaborazione tra l’allora procura di Caltanissetta ed esponenti del Sisde, mediato dal genero del capo della polizia Vincenzo Parisi, era del tutto illegaleยป.
L’allora numero tre del Sisde, ๐๐ซ๐ฎ๐ง๐จ ๐‚๐จ๐ง๐ญ๐ซ๐š๐๐š ha provato a dare una “versione minimale”: ยซIl Sisde diede solo un contributo informativoยป. Ma, in realtร , nelle agende di Contrada si parla di vere e proprie “indagini” a proposito degli incontri con i pm di Caltanissetta.
ยซE poi chiediamoci – eccolo un altro passaggio della requisitoria nel processo d’appello chiuso con una sfilza di dichiarazioni di prescrizione – come fu possibile che Tinebra si affidasse a Contrada quando il 20 luglio, all’indomani della strage, il dottore ๐ˆ๐ง๐ ๐ซ๐จ๐ข๐š gli aveva confidato le rivelazioni fatte dal collaboratore ๐†๐š๐ฌ๐ฉ๐š๐ซ๐ž ๐Œ๐ฎ๐ญ๐จ๐ฅ๐จ a Paolo Borsellino pochi giorni prima? Mutolo aveva parlato proprio di Bruno Contradaยป.
C’รจ sempre di piรน l’ombra di pezzi delle istituzioni dietro le omissioni e i depistaggi. E davvero tante cose accaddero quel 20 luglio. ยซLa veritร  รจ dentro lo Statoยป, ripeteva ๐•๐ข๐ง๐œ๐ž๐ง๐ณ๐จ ๐€๐ ๐จ๐ฌ๐ญ๐ข๐ง๐จ, il papร  del poliziotto ucciso nel 1989.
Quella veritร  che i magistrati di Caltanissetta hanno cercato mesi fa nelle abitazioni dei familiari di La Barbera. E sono state trovate tracce di numerosi versamenti in contanti all’inizio degli anni Novanta. Per fare cosa?
Trentatre anni dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, sotto inchiesta non ci sono soltanto i mafiosi e i loro insospettabili complici, ma pezzi delle istituzioni. Non solo Tinebra e La Barbera, anche l’ex procuratore di Palermo: ๐๐ข๐ž๐ญ๐ซ๐จ ๐†๐ข๐š๐ฆ๐ฆ๐š๐ง๐œ๐จ รจ ritenuto oggi “l’istigatore” dell’operazione che portรฒ all’insabbiamento delle indagini su mafia e appalti. Se fossero vivi, sarebbero tutti sotto inchiesta. Salvo Palazzolo su la Repubblica-Palermo del 27/07/2025
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