SALVATORE BORSELLINO e quell’”inetto”del colonnello/generale MARIO MORI

 

➡️ Secondo l’ing. SALVATORE BORSELLINO l’aver ricevuto una querela per diffamazione aggravata da un colonnello/generale “inetto” (MARIO MORI) “responsabile di tante cose che sono successe nel nostro paese” è un “elemento positivo”.

➡️ “Avevo detto”, ricorda Salvatore Borsellino, che l’agenda rossa andava cercata negli uffici o a casa di MORI perché “quell’agenda è stata SICURAMENTE sottratta dai Servizi segreti”. 

➡️ MORI essendo stato anche a capo dei Servizi (2001-2006) non puó non sapere (i suoi  predecessori le info in proposito  se le sono passate di mano in mano?) dov’è quell’agenda e di averla forse addirittura utilizzata per navigare a livelli così alti “come consulente della Commissione Antimafia e per i rapporti con i sistemi di potere che ci governa”.

➡️ “Sono contento”, ha inoltre affermato, “di questa querela perché finalmente si potrà andare di fronte a un magistrato e parlare della sparizione dell’agenda rossa”.

📌 Premesso che di fronte al magistrato vi dovrà andare per fornire le prove a sostegno delle sue gravi accuse e non altro, con questa sua nuova esternazione ha ulteriormente precisato (aggiungendo un ulteriore carico) il suo pensiero rispetto all’operato del generale Mori che, se non abbiamo mal interpretato le sue parole, utilizzerebbe (forse) i contenuti (sconosciuti) dell’agenda rossa per fini impropri (per dirla in toni felpati).

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SALVATORE BORSELLINO: “Si cerchi l’agenda rossa nella casa o negli uffici di Mori”. “Contento di essere stato querelato”