11/11/2025 – Salvatore Borsellino è stato indagato dalla Procura della Repubblica di Palermo per diffamazione aggravata, a seguito di una querela presentata dal Generale Mario Mori, in merito all’accusa che quest’ultimo sia a conoscenza del contenuto dell’agenda rossa, di esserne venuto in possesso dopo la sottrazione in via d’Amelio, nonché di averne fatto uso per influenzare la Commissione Parlamentare Antimafia.
Questo avviene dopo quaranta anni di stragi e attentati che hanno insanguinato il nostro Paese, in cui, uomini “deviati” di apparati di Stato e servizi segreti hanno depistato indagini, protetto colpevoli, perché non si arrivasse alla verità o per depotenziare il valore e l’effetto delle sentenze, che, nel frattempo nei vari gradi sono state emesse, e che avrebbero potuto concludere il naturale percorso, cui sono vocate, di affermazione della verità e di esemplare condanna dei colpevoli a tutti i livelli.
Sempre in questi quaranta anni, uomini che hanno avuto ruoli apicali all’interno di questi apparati, servizi segreti e istituzioni dello Stato, sono stati imputati o quanto meno coinvolti, in reati di rilevante gravità, in inchieste e processi inerenti a stragi e attentati.
Per alcuni di essi sono state emesse sentenze assolutorie non “perché il fatto non sussiste” o “per non aver commesso il fatto” ma perché “il fatto non costituisce reato” (processo per la mancata cattura di Provenzano o per la mancata perquisizione del covo di Salvatore Riina) mentre, per alcuni è ancora in corso un procedimento per le stragi del ’93.
Trentatré anni fa, il 19 luglio 1992, veniva compiuta la Strage di Via d’Amelio con la morte del giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.
Trentatré anni fa, il fratello del giudice, Salvatore Borsellino, inizia una dolorosa inesorabile battaglia affinché venga fatta luce su questa strage e sul rinvenimento della ormai tristemente famosa “Agenda rossa” e, grazie alla sua “resistenza”, ha coraggiosamente tenuta accesa la fiamma per far luce su questa vicenda cui, nel corso del tempo, come scatole cinesi, sono risultate essere collegate altrettanto tragiche vicende ed epiloghi, riconducibili a quella strategia parallela legata comunque alla trattativa stato mafia.
Il coordinamento nazionale delle associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati, esprime la propria solidarietà e vicinanza a Salvatore Borsellino considerandolo un faro di irreprensibile e indiscusso profilo morale e onestà intellettuale, non ispirato da alcun tipo di ideologia preconcetta, ma solo da un genuino e quanto mai determinato desiderio di giustizia e, senza alcun timore, mai ha indietreggiato rispetto al cammino intrapreso.
A lui la nostra vicinanza, non solo per questa querela che riteniamo essere apoteosi del grottesco, un vero e proprio “attentato giudiziario” nei suoi confronti, ma siamo risolutamente al suo fianco, nel percorso che come Coordinamento nazionale, insieme e grazie anche a lui, abbiamo intrapreso nella ricerca di verità e giustizia.
Al tempo, stesso esprimiamo forte preoccupazione per quello che appare essere l’ennesimo utilizzo temerario della querela per intimidire chi ricerca la verità, per ribaltare le imputazioni e costringendo alle spese di difesa.
Facciamo pertanto nostre, come Coordinamento nazionale, le parole espresse da Salvatore Borsellino, con le quali auspica che, paradossalmente, il processo che si sta per aprire, possa essere l’occasione per parlare pubblicamente, in dibattimento, delle vicende della scomparsa dell’agenda rossa.
Nelle sue parole, sottolineiamo la volontà, urlata e sofferta, di reindirizzare e riattivare la ricerca dell’Agenda rossa che ormai molti vorrebbero introvabile o ridotta a un inutile diario di scuola, negandogli invece quel ruolo di vera e propria scatola nera, fondamentale per riscrivere interi capitoli giudiziari di quel tragico periodo stragista e, proprio per questo probabilmente, per i suoi potenziali effetti dirompenti, da mantenere rigorosamente nascosta tra i meandri della mente di chi sa, e fisicamente nascosta, utile e pronta per essere destinata a chissà quale ricatto o provocazione.
Il Coordinamento Nazionale di Associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati
FIRMATARI:
Paolo Bolognesi
Presidente onorario dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Salvatore Borsellino
Presidente Movimento Agende Rosse e fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Paolo Lambertini
Presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Sergio Amato
Figlio del Giudice Mario Amato, ucciso dai NAR
Nunzia Agostino
Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Flora Agostino
Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Paola Caccia
Figlia del magistrato Bruno Caccia, ucciso a Torino dalla ‘Ndrangheta
Giuseppa Catalano
Sorella dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Tommaso Catalano
Fratello dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Daniele Gabrielli
Vicepresidente Associazione tra i Familiari delle Vittime della strage di Via dei Georgofili
Roberta Gatani
Nipote del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Luana Ilardo
Figlia di Luigi Ilardo, ucciso a Catania mentre stava per entrare nel programma di protezione per i collaboratori di Giustizia
Angela Manca
Madre dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Gianluca Manca
Fratello dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Rosaria Manzo
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage del Rapido 904
Manlio Milani
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza della Loggia
Brizio Montinaro
Fratello dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Donata Montinaro
Sorella dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Nino Morana
Nipote dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Stefano Mormile
Fratello dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘Ndrangheta
Nunzia Mormile
Sorella dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘Ndrangheta
Federico Sinicato
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza Fontana
Franco Sirotti
Fratello di Silver Sirotti, vittima della strage del Treno Italicus
