”sono certo che (l’agenda rossa) l’abbiano presa i Servizi segreti; il generale Mario Mori è stato ai vertici degli apparati di sicurezza e non può non sapere, ne conosce il contenuto, lo ha pure usato. Mi assumo la responsabilità di quello che dico».
«Secondo me Mori ha utilizzato le sue conoscenze del contenuto nelle sue interlocuzioni con la commissione nazionale Antimafia, su cui esercita ta una notevole influenza, su Mantovano e su altri personaggi. Non ho elementi precisi ma se verrò rinviato a giudizio finalmente di questi fatti e della sparizione dell’agenda si potrà parlare in un’aula di giustizia»
«C’è un filo nero che lega tutte le stragi impunite del nostro Paese. E non è un caso che non ci sia stata una sola condanna per chi ha premuto il pulsante che ha fatto esplodere il trito lo in via D’Amelio, per i depistaggi e le tante ombre sul falso pentimento di Vincenzo Scarantino, avallato dalla Pro- cura di Tinebra, né per il contributo altrettanto fasullo del collaboratore Maurizio Avola.
C’è un depistaggio istituzionale che continua anche nella commissione Antimafia».


