25.2.2025 Paolo fu ucciso perché non potesse dire più niente’. Corriere di Siena
24.10.2023 Ritengo che la strage di via D’Amelio sia stato un delitto di Stato, e non solo di mafia.
Dicono che la mafia non può essere diretta da nessuno? Io invece dico che è stata utilizzata anche da pezzi deviati dello Stato, il cosiddetto “deep-State”, responsabile del “golpe” avvenuto tra il 1992 e il 1993 con il cambio degli equilibri politici. AFFARI ITALIANI
18.10.2023 Occorreva eliminare e in fretta chi rappresentava un ostacolo insormontabile per un disegno criminoso, teso con l’ausilio anche dell’organizzazione mafiosa e dell’eversione nera a cambiare gli equilibri di questo nostro disgraziato Paese, che da queste stragi, che io ho chiamato e continuerò sempre a chiamare stragi di Stato, è stato sempre segnato. Dal verbale dell’Audizione in Commissione Parlamentare Antimafia
18.10.2023 Una saldatura tra Cosa nostra ed esponenti dell’eversione nera dietro alla strategia stragista. Una convergenza di interessi emersa dopo anni di depistaggi, indagini mancate e sentenze spesso contradditorie. Ed è per questo che per continuare a cercare la verità bisogna “evitare di rimettere in gioco elementi depistanti per chi vuole muovere alla ricerca della verità”. È seguendo questa linea che Salvatore Borsellino e l’avvocato Fabio Repici hanno cominciato la loro audizione davanti alla commissione Antimafia. FQ
13 giugno 2023 “Berlusconi sapeva la verità sulla morte di mio fratello, non la conosceremo mai”
Secondo lei Berlusconi sapeva la verità sulla strage di via d’Amelio? Assolutamente sì.
Ora per arrivare alla verità su cosa bisogna sperare? Con la morte di Berlusconi ora possiamo sperare che i Graviano decidano di collaborare con la magistratura. FANPAGE
15.5.2023 … le stragi di stato non sono solo state compiute dalla mafia in complicita’ di traditori; sono state fatte in complicita’ di tutto lo stato-mafia, perche’ lo stato, tutto, e’ complice e non soltanto settori deviati che deviati non sono mai stati. Alla presentazione del libro di Borrometi “I traditori”
19.7.2020 SALVATORE BORSELLINO: “Non è stata la mafia a uccidere Paolo”.
19.7.2018 Salvatore Borsellino: Paolo assassinato perchè si era messo di traverso a trattativa Stato-mafia
“Mio fratello, ne sono convinto, è stato ucciso con un piano affrettato rispetto a quella che sarebbe stata la sua eliminazione, che sarebbe arrivata in ogni caso, per mano della mafia, ma che è stata sollecitata da parte di quella politica, di quei pezzi dello Stato, che avevano scelto di condurre con la mafia una scellerata trattativa” RAI NEWS
26.5.2017 Borsellino, mio fratello ucciso perche’ ostacolo’ la trattativa
“Paolo si era reso conto che un pezzo dello Stato stava tramando contro lui per eliminarlo, perché era di ostacolo a quella scellerata trattativa. Per questo è stato ucciso”. A dirlo, stamane, nel corso del convegno “La storia dell’antimafia come materia a scuola” è stato Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nel luglio del ’92 a Palermo. “Paolo era legatissimo a nostra madre – ha raccontato – è lei che ci ha insegnato che non potevamo né dovevamo tacere, è lei che ci ha trasmesso l’amore per la lettura: a 15 anni noi avevamo già letto tutti i grandi della letteratura. Di mio padre non ricordo quasi nulla, invece. Era farmacista e parlava solo di medicine. Paolo, il giorno in cui fu ucciso, insieme agli uomini della sua scorta, era andato in via d’Amelio per accompagnarla dal cardiologo. Dopo l’attentato, mia madre, che poi morì all’età di 87 anni, disse a me e a mia sorella Rita di andare dappertutto per non far morire il sogno di Paolo. ‘Fino a quando qualcuno parlerà di Paolo, lui non sarà morto’, ci disse. Fu così che io, che ero ingegnere e mai avevo parlato in pubblico, iniziai a farlo. Allora ebbi l’impressione che ci fosse una reazione forte da parte degli italiani e dello Stato. Acquistai anche una forte fede, che Paolo aveva profondissima. Ho smesso di parlare in pubblico nel ’97, quando mi accorsi che stava rimontando l’indifferenza. Ho parlato insomma, fino a quando ho avuto la speranza che la morte di Paolo potesse essere servita a cambiare il Paese”. In un altro passaggio del suo lungo intervento, Salvatore Borsellino ha detto “il vero fratello di Paolo era Giovanni Falcone, non basta essere fratelli di sangue per essere veramente fratelli”. “Loro sono stati fatti a pezzi – ha concluso – la mano di uno degli uomini della scorta è stata ritrovata su un balcone al quinto piano di via D’Amelio ma i pezzi di Paolo sono nel cuore di tutti”. ANSA
26.11.2015 NAPOLITANO garante del patto Stato-mafia SEGUE
11.10.2011 – Secondo Salvatore Borsellino la morte di suo fratello viene decretata il 1º luglio – Il fratello: “Borsellino ucciso in una strage di Stato” “Mancino chiamò Paolo per dirgli di fermare le indagini, dato che era in corso una trattativa con la mafia”, sostiene il fratello del magistrato ammazzato nel luglio del ’92. L’allora ministro dell’Interno si difende: “Non l’ho mai chiamato né conosciuto” Paolo Borsellino ucciso perché sapeva della trattativa tra Stato e mafia. A sostenerlo Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso a Palermo in via D’Amelio il 19 luglio del 1992.
“Il 1 luglio del 92, mentre Paolo interrogava Gaspare Mutolo, riceve una telefonata di Mancino, che si era insediato quel giorno al ministero dell’Interno – racconta Salvatore Borsellino – Mancino gli dice che deve fermare le indagini perché lo stato sta trattando con l’antistato. Conoscendo Paolo, la sua reazione dev’essere stata così violenta che non restava che eliminarlo in fretta”.
Salvatore Borsellino ai microfoni di SkyTG24 torna così a collegare la morte del magistrato alla trattativa tra Stato e Mafia, di cui ha parlato il pentito Giovanni Brusca anche nel corso dell ‘ultima udienza del processo contro l’ex generale dei carabinieri Mauro Mori. “La nostra storia – continua Borsellino – è costellata di stragi di Stato, lo Stato ha sempre trattato con la criminalità organizzata”.
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