Beni per un valore di oltre quattro miliardi di euro sequestrati e duemila mafiosi arrestati tra i quali 18 latitanti di massima pericolosità. Sono i numeri di un anno di lotta alla criminalità organizzata – dal 1 agosto del 2011 al 31 luglio di quest’anno – resi noti dal Viminale al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Annamaria Cancellieri. Complessivamente sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del ministero. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore ci 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni. La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l’87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie. Per quanto riguarda il Fondo Unico Giustizia, al 31 luglio sono presenti risorse per oltre 1,3 miliardi di cui 112,5 milioni sono stati versati al Viminale.
15 agosto 2012