30luglio 1992 Estratto dal verbale di audizione, presso il CSM, della signora Maria Falcone ( luglio 92, dopo via D’Amelio). 

per due mesi sono stata zitta, perché Paolo BORSELLINO così mi aveva consigliato, Paolo era un caro amico di Giovanni, io lo ritenevo uno dei pochissimi amici di Giovanni, e quello che lui ci ha detto subito dopo la sua morte a me e a mia sorella, era quello di avere calma, di aspettare il momento opportuno per parlare, per prendere determinate decisioni.

 

  • Dott. LAUDI: …. lei … BORSELLINO vi ha suggerito a lei e agli altri congiunti …
  • Sig.ra FALCONE: La tranquillità.
  • Dott. LAUDI: Di non … di aspettare.
  • Sig.ra FALCONE: Di aspettare che lui potesse acquisire quelle prove
  • Dott. LAUDI: Io volevo sapere esattamente in che termini l’ha messa BORSELLINO questa questione.
  • Sig.ra FALCONE: Io di termini tecnici …
  • Dott. LAUDI: No, no, signora ho sbagliato … lei …
  • Sig.ra FALCONE: Ah, così, ecco ho detto le parole che ha detto  “acquisire tutte quelle prove, tutti quei documenti che” sa  come vanno da voi le cose, è chiaro tutti i magistrati non  fanno illazioni, non si basano, forse ora potete sentire le  mie parole perché sono le parole di Giovanni che è morto, ma  è chiaro che quando si vogliono fare riferimenti a determinate cose ci vogliono delle prove. BORSELLINO sapeva che doveva competere con un leone, e quindi doveva portare delle  prove, delle cose inconfutabili, verso la fine mi ha anche  detto, nel trigesimo della morte di Giovanni, durante la  messa, che era molto vicino a scoprire delle cose tremende.
  • Dott. LAUDI: … se erano in riferimento a questo tema …
  • Sig.ra FALCONE: Delle cose terribili, che avrebbero fatto saltare  parecchie cose.
  • Dott. LAUDI: Del genere …. appoggi politici …
  • Sig.ra FALCONE:Appoggi politici io non ne posso parlere, ma erano
  • Dott. LAUDI: Ma genericamente … se può essere un pochino più  » precisa …
  • Sig.ra FALCONE: No, guardi, il giudice BORSELLINO, come tutti i  magistrati e come mio fratello quando parlava con una non  addetta ai lavori, non si fermava, penso, a dare parecchi B particolari, ecco, per cui noi non abbiamo mai, io con BORSELLINO avevo parlato che volevo fare giustizia, ecco, questo è meglio precisare, della situazione di Giovanni, perché  non volevo che restasse nel curriculum di Giovanni la macchia di avere abbandonato la trincea, ecco, volevo fare sapere a tutti che Giovanni non era un traditore che era sempre stato coerente alla sua linea di vita e che quindi si  doveva sapere, il mondo doveva sapere che se Giovanni se ne  era andato da Palermo era per GIAMMANCO, e quindi, queste  erano state le mie parole al dott. Paolo BORSELLINO e lui  quindi penso che facesse riferimento alla scoperta di qualche cosa che riguardava questo problema.” La domanda è: quali ” cose tremende” stava scoprendo Borsellino? C è una relazione su ciò e su ciò di cui parla Ingroia all’ Ars: “Paolo disse: “Quando io avrò le idee veramente chiare sulla strage di Capaci, se non mi chiamano loro, ci andrò io!”? Il verbale della signora Falcone lo trovate in questa cartella drive insieme a quello del dr Gozzo, anche lui audito al CSM insieme a molti colleghi  nel luglio 92.