La manifestazione si é svolta il 1 febbraio all’ University club dell’ Unical ed il 2 febbraio al teatro della Casa di reclusione di Rossano
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FIAMMETTA BORSELLINO: carcere e ravvedimento
FIAMMETTA BORSELLINO: la cattura di Messina Denaro non é un punto d’arrivo
Fiammetta Borsellino all’Unical: «La mafia stragista non è finita con l’arresto di Matteo Messina Denaro»
La figlia del giudice assassinato da Cosa Nostra ha preso parte all’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario
Qualche giorno fa, parlando davanti a una platea di studenti a Savignano sul Rubicone, Fiammetta Borsellino aveva definito l’arresto di Matteo Messina Denaro una vittoria amara per la quale non era opportuno festeggiare. Aveva aggiunto che il boss sessantenne che conosce come nessun altro i segreti delle stragi del 1992, «è stato preso a casa sua dopo trent’anni di protezioni». Oggi pomeriggio, la figlia minore del giudice Paolo Borsellino (ucciso nella strage di via D’Amelio a Palermo), a Rende per prendere parte all’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, (presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà) ha ribadito il suo concetto. «Io credo che uno Stato sano – ha detto Fiammetta Borsellino al Corriere della Calabria – che funzioni e dotato come il nostro di servizi di sicurezza e di informazione, sicuramente dovrebbe nei tempi prevenire l’azione criminale di persone che hanno seminato odio, morte e terrore. L’arresto di Matteo Messina Denaro avviene dopo oltre trent’anni di lutti che hanno coinvolto non soltanto la Sicilia. Penso che sia un atto importante, io rispetto il lavoro delle Istituzioni perché sicuramente è fatto con passione, competenza e dedizione ma non posso non mettere in evidenza quelle che sono state e continuano ad essere le criticità del sistema giudiziario italiano. Di fronte al crimine dovrebbero impegnarsi tantissime forze in termini di uomini e di mezzi mentre mi dispiace verificare che molte procure, specialmente quelle che svolgono processi importanti come Capaci e via D’Amelio, vengono trattate come se fossero periferiche. Questo ovviamente ha delle conseguenze sul lavoro quotidiano e sulla ricerca della verità e sul percorso di giustizia. Quindi non mi sento di fare un applaudo a tutto tondo».
«Nonostante tutto continuo a credere nello Stato come ci ha creduto mio padre fino alla fine»
«Non penso che un arresto – ha proseguito la figlia di Paolo Borsellino –, seppure importante come quello di Matteo Messina Denaro, possa determinare la chiusura della pagina stragista della mafia. Questo arresto per me non è un punto di arrivo ma è un punto di partenza perché secondo me i veri successi investigativi in relazione a questo caso riguardano la rete di collegamenti, di persone, di affari che questo latitante criminale ha portato avanti. Mi pare che tutta questa rete di legami e alleanze anche con ambienti non proprio mafiosi non mi pare sia stato svelato anzi, costituisce la parte più importante e difficile di questo lavoro di ricostruzione. Dietro una latitanza ci sono tante altre contiguità e complicità che è necessario svelare. Io spero che gli inquirenti possano far venire a galla queste verità nascoste perché sono stata educata nella fiducia dello Stato nonostante lo stesso Stato a volte a volte ci presenta degli esempi di persone sbagliate. Persone che decidono di tradire i valori per i quali hanno giurato. Ma nonostante tutto e nonostante la vicenda della morte di mio padre e della sua scorta sia legata a delle anomalie che provengono proprio da apparati statali, io continuo ad avere fiducia nello Stato perché nello Stato mio padre ha creduto fino alla fine e fino all’estremo sacrificio della sua vita. Non potrei mai tradire quella che è l’eredità morale che ci ha lasciato».
Rapporti tra ‘ndrangheta, Cosa Nostra e politica
Sui rapporti tra la ‘ndrangheta e Cosa Nostra in cui spesso sono emersi legami con il mondo politico, Fiammetta Borsellino ha sottolineato come da sempre il lavoro di suo padre «soprattutto con quel famoso dossier “mafia-appalti”, prontamente archiviato dopo la sua morte, fosse orientato a svelare questi legami tra la mafia e i poteri forti attenenti al mondo della politica e dell’economia e delle istituzioni. Io nei miei incontri con i ragazzi dico sempre che le mafie non sono forti in quanto tali ma perché cercano all’esterno alleanze e complicità».
«Credo nella possibilità di cambiamento di chi ha percorso la via del male»
L’inaugurazione di oggi dell’anno accademico del Polo universitario penitenziario arriva in un momento in cui in Italia si sta tornando a discutere di 41 bis e delle possibilità di recupero dei detenuti. «Io credo molto nella possibilità di cambiamento – ha evidenziato Fiammetta Borsellino – di chi ha scelto la via del male. Era questa l’idea di giustizia che cercava mio padre mettendo tantissima umanità nel suo lavoro. Un’umanità che è stata all’origine di tantissimi successi investigativi e di tante collaborazioni. Quindi sì, credo nella possibilità di cambiamento e nella capacità che la pena in qualche modo deve stimolare questo cambiamento attraverso azioni concrete come, appunto, la possibilità di dare esempi e opportunità diverse. La cultura, la scuola, lo studio è una di queste possibilità, così come l’apertura degli istituti alle relazioni esterne e allo scambio perché soltanto in questo modo possono verificarsi delle trasformazioni».
Il rettore Nicola Leone: «42 studenti detenuti iscritti al nostro Polo»
Il rettore Nicola Leone, prima dei saluti istituzionali, ha parlato del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria. «Noi – ha affermato – abbiamo tra i nostri studenti, detenuti non solo calabresi ma di carceri di varie regioni d’Italia. Riteniamo che sia un servizio importante perché l’obiettivo è quello di rieducare e in questo modo noi diamo ai detenuti la possibilità di formarsi e di crescere dal punto di vista culturale, scientifico, sociale e quindi, al termine della detenzione, magari di trovare uno sbocco lavorativo. Il nostro non è un piccolo polo, può vantare già 42 studenti detenuti iscritti ai nostri corsi di studio. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse e il sostegno al nostro Polo penitenziario e contiamo di proseguire lungo questa strada».
11.3.2023 FQ – Messina Denaro: consiglio a certi professionisti di stare in silenzio quando non conoscono i fatti
Pippo Giordano
Piazzisti di illusioni, venditori di fumo, esperti – noti e non – di cose di mafia, ove la dietrologia viene prodotta a carattere industriale dovrebbero leggere un articolo a firma della giornalista palermitana Sandra Figliolo di PalermoToday. Figliolo finalmente ci dice che stiamo coi piedi per terra e racconta che le stupidate dette sulla cattura di Matteo Messina Denaro erano fake news. Per quanto mi riguarda, due giorni dopo la cattura di Messina Denaro ho detto semplicemente “Grazie Ros”. E l’ho detto a oltre 500 studenti mentre io e Fiammetta Borsellino li incontravamo in un Teatro della Romagna. Quel mio grazie non era di circostanza, ma era onesto e sinceroperché so cosa significa lavorare in silenzio dimenticando gli affetti familiari per giorni e giorni se non per mesi. E immagino, dopo la cattura di Messina Denaro, la rabbia e la frustrazione degli uomini del Ros nel leggere fantasiose ricostruzioni fatte persino da personaggi esperti di cose di mafia. Capisco gli esperti facebookiani di mafia, ma non capisco come certuni professionisti non perdano l’occasione per stare zitti quando non si conoscono i fatti. Parafrasando il titolo della canzone dei Maneskin: state Zitti e buoni. La giornalista Figliolo ci suggerisce di leggere l’arresto senza dietrologie: arresto operato con alta professionalità, altro che gelato alla Baiardo. Gelato che si è sciolto come neve al sole. Il compianto mio corregionale Leonardo Sciasciadisse: “a ciascuno il suo” e allora mi rivolgo a tutti, oltre che a me stesso. Ognuno parli del suo sapere e senza strumentalizzare fatti – peraltro privi di elementi fattuali. Se volete aumentare l’audience datevi al gossip, ma non gettate fango su chi la mattina esce per lavorare e non sa se farà ritorno a casa: il riferimento è al Ros e a chi svolge le investigazioni per garantire sicurezza. Un’ultima cosa: basta con questa tiritera dei servizi deviati. Un personaggio – pentito? – qualche anno fa ha detto che nella strage di Capaci c’era il Mossad, la Cia e ovviamente i nostrani regolarmente deviati. Matrimia che minkiata colossale. Come l’altro che ha raccontato baggianate sul suo rapporto con Paolo Borsellino: il tizio è stato enfatizzato in tv nonostante Giovanni Falconel’avesse definito inaffidabile e mitomane. A me sorge un dubbio. Ma prima di mandare in onda un servizio sulla mafia, gli autori leggono o non leggono le carte processuali.
9.3.2023 “Apriamo gli occhi e non cadiamo nell’indifferenza, il male deve essere smascherato e demolito”
Gli studenti: “Faremo tesoro della giornata a teatro dove abbiamo appreso tanto sull’amore e l’onesta”.
Nell’incontro sulla mafia al teatro Moderno gli studenti hanno avuto la possibilità di porgere domande. A distanza di due giorni dall’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro un nostro compagno di classe, Gianluca, ha chiesto alla figlia di Borsellino un parere sulla vicenda e lei ha risposto che “era un atto dovuto da parte dello Stato. In uno Stato sano si dovrebbe arrivare in tempi più celeri all’arresto di persone che hanno seminato morte”.Anche Pippo Giordano è intervenuto per rispondere alle nostre domande e per riportare la sua esperienza: come ispettore della Polizia di Stato ha operato in prima linea nella lotta contro la mafia nei momenti più duri e sanguinosi, con incarichi nella Direzione Investigativa Antimafia (Dia). Oggi, da pensionato, racconta agli studenti le storie di quegli uomini che hanno scritto col loro sangue la lotta alla mafia. In conclusione dell’incontro a teatro i bambini della primaria delle classi V A e V B della primaria Ilario Fioravanti hanno realizzato uno spettacolo: guidati dalla regia delle insegnanti Antonietta Garbuglia e Teresa Casalaspro, hanno rappresentato delle persone con una maschera, che costruivano nell’oscurità il potere del male con dei mattoni e lo facevano con la complicità di altri con gli occhi bendati che, omertosi, non ostacolavano questa situazione; in seguito sono arrivati dei ragazzi che, a viso aperto, hanno smontato i mattoni con cui si era costruito il potere delle tenebre; è stata una metafora per far capire che, se si vede qualcosa, non bisogna far finta di niente, ma bisogna agire o dirlo a qualcuno più grande perché agisca: ciascuno nel suo piccolo può contrastare questo fenomeno e insieme lo si può demolire. Lo spettacolo è terminato con i ragazzi che rappresentavano la legalità, i quali hanno tolto le maschere a coloro che ce l’avevano: il male deve essere smascherato e si deve lottare anche nel nostro piccolo ad esempio con la tolleranza, il rispetto, con il ’no al bullismo e al razzismo’, parole che sono state infine mostrate, innalzandole. Intanto un bambino recitava una bellissima poesia su Paolo Borsellino, scritta dall’insegnante Marianna Casadei.
Fiammetta dopo questo spettacolo si è emozionata, infatti è stato un momento veramente toccante. L’incontro si è concluso con la lettura di un testo scritta da un bambino della 5^A della Dante Alighieri a Paolo Borsellino, con il canto fatto dagli alunni della primaria della canzone ’Pensa’ di Fabrizio Moro, con degli omaggi a Fiammetta: un fumetto realizzato dalla classe III A, dei pensieri da parte della classe III D e di altri doni preparati dai ragazzi delle medie e del Marie Curie. Sicuramente ognuno di noi farà tesoro nel proprio cuore di questa giornata, perché la storia di Paolo Borsellino, di Fiammetta e di tutta la sua famiglia è una storia che può insegnare a tutti qualcosa sull’amore, l’onestà, lo spirito di sacrificio per il proprio lavoro e soprattutto il coraggio che tutti dovremmo avere. Giacomo Semprini, Pietro Semproli, Pietro Arcangeloni, Irene Ventrucci, Vittorio Baiardi Classe 3^C, Scuola “Giulio Cesare” Savignano sul Rubicone. IL RESTO DEL CARLINO
9.3.2023«Io, ergastolano con un dottorato all’Unical»
Il carcere spesso è l’anticamera del cimitero. Per chi è condannato alla pena dell’ergastolo significa essere seppellito vivo. Io sono uno di quelli. Sonoentrato in carcere all’età di 19 anni e non sono più uscito. Sono trascorsi 33 anni, ma non mi sono arreso. Perché il carcere può essere anche un luogo di riscatto. La mia esperienza personale mi dice che molto dipende dalla propria volontà e dalle opportunità che ti offre la società, e che lo studio può essere un potente dispositivo di integrazione.
Oggi vorrei scrivere proprio delle opportunità offerte dalla società, e sotto questo aspetto, di quale terra straordinaria sia la Calabria, nonostante i tanti problemi che ci sono: povertà, criminalità, mancanza di servizi, lavoro etc. di cui nessuno tace l’esistenza. Tuttavia la Calabria è soprattutto altro, se penso alle persone fuori dal comune che “abitano” esercitando una professione nell’ambito di istituzioni e comunità locali calabresi.
Una storia “altra” rispetto alla “narrazione parziale” che si fa di questa bellissima regione.
Bisogna conoscere e vedere prima di parlare, giudicare, se proprio si deve giudicare, come insegnava Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione. Un po’ come accade con chi è in carcere, dove non ci sono “i detenuti” o “i condannati” ma persone, individui con storie diversissime e un passato che non è solo reato, soprattutto persone che nel tempo cambiano. Calabria e carcere in un certo senso subiscono il pregiudizio di chi non sa ma ritiene di sapere, dimenticando la lezione di Socrate.
Inaugurato l’anno accademico del Pup Unical. Fiammetta Borsellino: «la cultura per il cambiamento delle coscienze»
RENDE (CS) – L’Università della Calabria apre, non solo metaforicamente, le porte del carcere con l’inaugurazione del nuovo anno accademico del Polo Universitario Penitenziario (Pup), istituito nel 2018 grazie al protocollo d’intesa fra l’Ateneo di Arcavacata e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Provveditorato regionale per la Calabria, ma nei fatti operativo da circa un decennio.
A tenere a battesimo l’anno accademico 2022- 2023, ormai il quinto, allo University Club mercoledì 1 febbraio, è stata Fiammetta Borsellino, da sempre impegnata nella cura degli altri e, sull’esempio del padre, tenacemente convinta della possibilità di «un cambiamento delle coscienze di chi ha scelto la via del male e nella capacità della pena di poterlo stimolare attraverso azioni concrete quali la cultura, la scuola, lo studio, le relazioni con l’esterno».
Il rettore Nicola Leone, aprendo i saluti istituzionali, ha definito il campo d’azione del Pup che opera per «rieducare e in questo modo dare ai detenuti la possibilità di formarsi e di crescere dal punto di vista culturale, scientifico, sociale e così magari, al termine della detenzione, poter trovare uno sbocco lavorativo». Il Polo Penitenziario dell’Unical può vantare già 42 studenti detenuti iscritti, di cui uno al corso di dottorato. Sette le carceri calabresi coinvolte (Cosenza, Rossano, Paola, Castrovillari, Catanzaro, Laureana di Borrello, Vibo Valentia), sei quelle fuori regione intercettate (Livorno, Oristano, Asti, Benevento, Parma, Sulmona). Numeri importanti quelli ricordati da Franca Garreffa, responsabile delle attività didattiche per gli studenti del Pup, e alimentati dal lavoro del Consiglio Scientifico, della segreteria amministrativa (nelle persone di Ferdinando Rossi e Anna Rita Apolito), e dei tutor del Pup.
OTTOETRENTA.IT
Fiammetta Borsellino all’Unical: «La mafia stragista non è finita con l’arresto di Matteo Messina Denaro»
COSENZA Qualche giorno fa, parlando davanti a una platea di studenti a Savignano sul Rubicone, Fiammetta Borsellino aveva definito l’arresto di Matteo Messina Denaro una vittoria amara per la quale non era opportuno festeggiare. Aveva aggiunto che il boss sessantenne che conosce come nessun altro i segreti delle stragi del 1992, «è stato preso a casa sua dopo trent’anni di protezioni». Oggi pomeriggio, la figlia minore del giudice Paolo Borsellino (ucciso nella strage di via D’Amelio a Palermo), a Rende per prendere parte all’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, (presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà) ha ribadito il suo concetto. «Io credo che uno Stato sano – ha detto Fiammetta Borsellino al Corriere della Calabria – che funzioni e dotato come il nostro di servizi di sicurezza e di informazione, sicuramente dovrebbe nei tempi prevenire l’azione criminale di persone che hanno seminato odio, morte e terrore. L’arresto di Matteo Messina Denaro avviene dopo oltre trent’anni di lutti che hanno coinvolto non soltanto la Sicilia. Penso che sia un atto importante, io rispetto il lavoro delle Istituzioni perché sicuramente è fatto con passione, competenza e dedizione ma non posso non mettere in evidenza quelle che sono state e continuano ad essere le criticità del sistema giudiziario italiano. Di fronte al crimine dovrebbero impegnarsi tantissime forze in termini di uomini e di mezzi mentre mi dispiace verificare che molte procure, specialmente quelle che svolgono processi importanti come Capaci e via D’Amelio, vengono trattate come se fossero periferiche. Questo ovviamente ha delle conseguenze sul lavoro quotidiano e sulla ricerca della verità e sul percorso di giustizia. Quindi non mi sento di fare un applaudo a tutto tondo».
«Nonostante tutto continuo a credere nello Stato come ci ha creduto mio padre fino alla fine»
«Non penso che un arresto – ha proseguito la figlia di Paolo Borsellino –, seppure importante come quello di Matteo Messina Denaro, possa determinare la chiusura della pagina stragista della mafia. Questo arresto per me non è un punto di arrivo ma è un punto di partenza perché secondo me i veri successi investigativi in relazione a questo caso riguardano la rete di collegamenti, di persone, di affari che questo latitante criminale ha portato avanti. Mi pare che tutta questa rete di legami e alleanze anche con ambienti non proprio mafiosi non mi pare sia stato svelato anzi, costituisce la parte più importante e difficile di questo lavoro di ricostruzione. Dietro una latitanza ci sono tante altre contiguità e complicità che è necessario svelare. Io spero che gli inquirenti possano far venire a galla queste verità nascoste perché sono stata educata nella fiducia dello Stato nonostante lo stesso Stato a volte a volte ci presenta degli esempi di persone sbagliate. Persone che decidono di tradire i valori per i quali hanno giurato. Ma nonostante tutto e nonostante la vicenda della morte di mio padre e della sua scorta sia legata a delle anomalie che provengono proprio da apparati statali, io continuo ad avere fiducia nello Stato perché nello Stato mio padre ha creduto fino alla fine e fino all’estremo sacrificio della sua vita. Non potrei mai tradire quella che è l’eredità morale che ci ha lasciato».
Rapporti tra ‘ndrangheta, Cosa Nostra e politica
Sui rapporti tra la ‘ndrangheta e Cosa Nostra in cui spesso sono emersi legami con il mondo politico, Fiammetta Borsellino ha sottolineato come da sempre il lavoro di suo padre «soprattutto con quel famoso dossier “mafia-appalti”, prontamente archiviato dopo la sua morte, fosse orientato a svelare questi legami tra la mafia e i poteri forti attenenti al mondo della politica e dell’economia e delle istituzioni. Io nei miei incontri con i ragazzi dico sempre che le mafie non sono forti in quanto tali ma perché cercano all’esterno alleanze e complicità».
«Credo nella possibilità di cambiamento di chi ha percorso la via del male»
L’inaugurazione di oggi dell’anno accademico del Polo universitario penitenziario arriva in un momento in cui in Italia si sta tornando a discutere di 41 bis e delle possibilità di recupero dei detenuti. «Io credo molto nella possibilità di cambiamento – ha evidenziato Fiammetta Borsellino – di chi ha scelto la via del male. Era questa l’idea di giustizia che cercava mio padre mettendo tantissima umanità nel suo lavoro. Un’umanità che è stata all’origine di tantissimi successi investigativi e di tante collaborazioni. Quindi sì, credo nella possibilità di cambiamento e nella capacità che la pena in qualche modo deve stimolare questo cambiamento attraverso azioni concrete come, appunto, la possibilità di dare esempi e opportunità diverse. La cultura, la scuola, lo studio è una di queste possibilità, così come l’apertura degli istituti alle relazioni esterne e allo scambio perché soltanto in questo modo possono verificarsi delle trasformazioni».
Il rettore Nicola Leone: «42 studenti detenuti iscritti al nostro Polo»
Il rettore Nicola Leone, prima dei saluti istituzionali, ha parlato del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria. «Noi – ha affermato – abbiamo tra i nostri studenti, detenuti non solo calabresi ma di carceri di varie regioni d’Italia. Riteniamo che sia un servizio importante perché l’obiettivo è quello di rieducare e in questo modo noi diamo ai detenuti la possibilità di formarsi e di crescere dal punto di vista culturale, scientifico, sociale e quindi, al termine della detenzione, magari di trovare uno sbocco lavorativo. Il nostro non è un piccolo polo, può vantare già 42 studenti detenuti iscritti ai nostri corsi di studio. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse e il sostegno al nostro Polo penitenziario e contiamo di proseguire lungo questa strada».
L’articolo Fiammetta Borsellino all’Unical: «La mafia stragista non è finita con l’arresto di Matteo Messina Denaro» – VIDEO proviene da Corriere della Calabria. di Hahl ORCHESTRA MACCHIAVELLI
24.1.2023 DIPACCO – Si terrà mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, in collaborazione con il Centro residenziale – Area socialità e terza missione – e con l’Area ricerca, innovazione e impatto sociale (ARIIS) – public engagement, l’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, istituito nel 2018 grazie al protocollo d’intesa fra l’Unical e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – provveditorato regionale per la Calabria, ma nei fatti operativo da circa un decennio, divenendo un importante presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà e un ponte solido dell’università verso il sociale.
La due giorni dedicata all’inaugurazione, che vedrà la gradita partecipazione di Fiammetta Borsellino, prenderà il via mercoledì 1 febbraio, a partire dalle ore 17.15, presso l’University club dell’Università della Calabria, con i saluti istituzionali del rettore, Nicola Leone, e gli interventi di Franco Prina, presidente della Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari (CNUPP), Liberato Guerriero, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria (PRAP) della Calabria, Pietro Fantozzi, coordinatore del Consiglio scientifico del Polo universitario penitenziario, e Francesco Raniolo, presidente Centro arti musica e spettacolo. Alle ore 17.45 prenderà la parola Fiammetta Borsellino. Seguiranno gli interventi di Patrizia Piro (prorettore Centro residenziale), Antonio Costabile (delegato Missione sociale), dei referenti Pup per i dipartimenti dell’ateneo: Alessandro Diddi (DiSCAG), Yuri Perfetti (DiSU), Francesca Veltri (DiCES), Marilena Lanzino (DFSSN), Ercole Giap Parini (DiSPeS), e dei direttori delle case circondariali e di reclusione Maria Luisa Mendicino (CR Rossano e CC Cosenza), Mario Antonio Galati (CC Castrovillari), Emilia Boccagna (CC Paola), Patrizia Delfino (CC Catanzaro), Angela Marcello (CC Vibo Valentia), Caterina Arrotta (CR Laureana di Borrello). L’evento in programma all’Unical sarà introdotto e moderato da Franca Garreffa, responsabile delle attività didattiche degli studenti del Pup.
Giovedì 2 febbraio i lavori dell’inaugurazione proseguiranno nel teatro della Casa di reclusione di Rossano, a partire dalle ore 10.00, introdotti dai saluti istituzionali di Maria Luisa Mendicino, direttore della Casa di reclusione di Rossano, Francesco Scarcello, prorettore dell’Università della Calabria, Luca Muglia, garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Pietro Fantozzi e Franca Garreffa del Pup Unical, Elisabetta Ciambriello, comandante della Polizia penitenziaria della Casa di reclusione di Rossano.
Alle ore 10.30 dopo l’introduzione di Franco Prina, presidente della CNUPP è in programma la prolusione di Fiammetta Borsellino, a cui seguiranno le testimonianze degli studenti del Pup, gli interventi degli alunni e dei docenti delle scuole di secondo grado di Corigliano – Rossano, Rende, Torano, dei tutor del Pup, dei presidenti e dei volontari delle associazioni Quercia di Mamre, Liberamente e Verso Itaca. I lavori saranno moderati da Carla Chiappini, giornalista e coordinatrice della redazione Ristretti Orizzonti (AS1 Casa di reclusione di Parma).
Entrambe le giornate si concluderanno con lo spettacolo teatrale ‘Una lunga attesa’ di Fabrizio Romagnoli, a cura dell’associazione culturale Casamatta, regia di Massimo Leggio. La rappresentazione teatrale in programma mercoledì 1 febbraio, presso l’University club, è a ingresso gratuito.
Unical, Fiammetta Borsellino all’inaugurazione dell’Anno Accademico del Polo universitario penitenziario
Fiammetta Borsellino all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2022/23 del Polo universitario penitenziario
La manifestazione si svolgerà il 1 febbraio all’ University club dell’ Unical ed il 2 febbraio al teatro della Casa di reclusione di Rossano
24 Gennaio 2023 Si terrà mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, in collaborazione con il Centro residenziale – Area socialità e terza missione – e con l’Area ricerca, innovazione e impatto sociale (ARIIS) – public engagement, l’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, istituito nel 2018 grazie al protocollo d’intesa fra l’Unical e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – provveditorato regionale per la Calabria, ma nei fatti operativo da circa un decennio, divenendo un importante presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà e un ponte solido dell’università verso il sociale. La due giorni dedicata all’inaugurazione, che vedrà la gradita partecipazione di Fiammetta Borsellino, prenderà il via mercoledì 1 febbraio, a partire dalle ore 17.15, presso l’University club dell’Università della Calabria, con i saluti istituzionali del rettore, Nicola Leone, e gli interventi di Franco Prina, presidente della Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari (CNUPP), Liberato Guerriero, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria (PRAP) della Calabria, Pietro Fantozzi, coordinatore del Consiglio scientifico del Polo universitario penitenziario, e Francesco Raniolo, presidente Centro arti musica e spettacolo. Alle ore 17.45 prenderà la parola Fiammetta Borsellino. Seguiranno gli interventi di Patrizia Piro (prorettore Centro residenziale), Antonio Costabile (delegato Missione sociale), dei referenti Pup per i dipartimenti dell’ateneo: Alessandro Diddi(DiSCAG), Yuri Perfetti (DiSU), Francesca Veltri (DiCES), Marilena Lanzino(DFSSN), Ercole Giap Parini (DiSPeS), e dei direttori delle case circondariali e di reclusione Maria Luisa Mendicino (CR Rossano e CC Cosenza), Mario Antonio Galati (CC Castrovillari), Emilia Boccagna (CC Paola), Patrizia Delfino (CC Catanzaro), Angela Marcello (CC Vibo Valentia), Caterina Arrotta(CR Laureana di Borrello). L’evento in programma all’Unical sarà introdotto e moderato da Franca Garreffa, responsabile delle attività didattiche degli studenti del Pup. Giovedì 2 febbraio i lavori dell’inaugurazione proseguiranno nel teatro della Casa di reclusione di Rossano, a partire dalle ore 10.00, introdotti dai saluti istituzionali di Maria Luisa Mendicino, direttore della Casa di reclusione di Rossano, Francesco Scarcello, prorettore dell’Università della Calabria, Luca Muglia, garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Pietro Fantozzi e Franca Garreffa del Pup Unical, Elisabetta Ciambriello, comandante della Polizia penitenziaria della Casa di reclusione di Rossano. Alle ore 10.30 dopo l’introduzione di Franco Prina, presidente della CNUPP è in programma la prolusione di Fiammetta Borsellino, a cui seguiranno le testimonianze degli studenti del Pup, gli interventi degli alunni e dei docenti delle scuole di secondo grado di Corigliano – Rossano, Rende, Torano, dei tutor del Pup, dei presidenti e dei volontari delle associazioni Quercia di Mamre, Liberamente e Verso Itaca. I lavori saranno moderati da Carla Chiappini, giornalista e coordinatrice della redazione Ristretti Orizzonti (AS1 Casa di reclusione di Parma). Entrambe le giornate si concluderanno con lo spettacolo teatrale ‘Una lunga attesa’ di Fabrizio Romagnoli, a cura dell’associazione culturale Casamatta, regia di Massimo Leggio. La rappresentazione teatrale in programma mercoledì 1 febbraio, presso l’University club, è a ingresso gratuito.
Inaugurazione dell’anno accademico del Polo universitario penitenziario dell’Unical, sarà presente Fiammetta Borsellino
Giovedì 2 febbraio i lavori proseguiranno nel teatro della Casa di reclusione di Rossano, a partire dalle ore 10, introdotti dai saluti istituzionali di Maria Luisa Mendicino, direttore della medesima casa circondariale ionica Si terrà mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, in collaborazione con il Centro residenziale – Area socialità e terza missione – e con l’Area ricerca, innovazione e impatto sociale (ARIIS) – public engagement, l’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, istituito nel 2018 grazie al protocollo d’intesa fra l’Unical e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – provveditorato regionale per la Calabria, ma nei fatti operativo da circa un decennio, divenendo un importante presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà e un ponte solido dell’università verso il sociale. La due giorni dedicata all’inaugurazione, che vedrà la gradita partecipazione di Fiammetta Borsellino, prenderà il via mercoledì 1 febbraio, a partire dalle ore 17.15, presso l’University club dell’Università della Calabria, con i saluti istituzionali del rettore, Nicola Leone, e gli interventi di Franco Prina, presidente della Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari (CNUPP), Liberato Guerriero, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria (PRAP) della Calabria, Pietro Fantozzi, coordinatore del Consiglio scientifico del Polo universitario penitenziario, e Francesco Raniolo, presidente Centro arti musica e spettacolo. Alle ore 17.45 prenderà la parola Fiammetta Borsellino. Seguiranno gli interventi di Patrizia Piro (prorettore Centro residenziale), Antonio Costabile(delegato Missione sociale), dei referenti Pup per i dipartimenti dell’ateneo: Alessandro Diddi (DiSCAG), Yuri Perfetti (DiSU), Francesca Veltri (DiCES), Marilena Lanzino (DFSSN), Ercole Giap Parini (DiSPeS), e dei direttori delle case circondariali e di reclusione Maria Luisa Mendicino (CR Rossano e CC Cosenza), Mario Antonio Galati (CC Castrovillari), Emilia Boccagna (CC Paola), Patrizia Delfino (CC Catanzaro), Angela Marcello (CC Vibo Valentia), Caterina Arrotta (CR Laureana di Borrello). L’evento in programma all’Unical sarà introdotto e moderato da Franca Garreffa, responsabile delle attività didattiche degli studenti del Pup. Giovedì 2 febbraio i lavori dell’inaugurazione proseguiranno nel teatro della Casa di reclusione di Rossano, a partire dalle ore 10.00, introdotti dai saluti istituzionali di Maria Luisa Mendicino, direttore della Casa di reclusione di Rossano, Francesco Scarcello, prorettore dell’Università della Calabria, Luca Muglia, garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Pietro Fantozzi e Franca Garreffa del Pup Unical, Elisabetta Ciambriello, comandante della Polizia penitenziaria della Casa di reclusione di Rossano. Alle ore 10.30 dopo l’introduzione di Franco Prina, presidente della CNUPP è in programma la prolusione di Fiammetta Borsellino, a cui seguiranno le testimonianze degli studenti del Pup, gli interventi degli alunni e dei docenti delle scuole di secondo grado di Corigliano – Rossano, Rende, Torano, dei tutor del Pup, dei presidenti e dei volontari delle associazioni Quercia di Mamre, Liberamente e Verso Itaca. I lavori saranno moderati da Carla Chiappini, giornalista e coordinatrice della redazione Ristretti Orizzonti (AS1 Casa di reclusione di Parma). Entrambe le giornate si concluderanno con lo spettacolo teatrale ‘Una lunga attesa’ di Fabrizio Romagnoli, a cura dell’associazione culturale Casamatta, regia di Massimo Leggio. La rappresentazione teatrale in programma mercoledì 1 febbraio, presso l’University club, è a ingresso gratuito. Redazione
Fiammetta Borsellino all’inaugurazione dell’A.A. 2022/23 del Polo universitario penitenziario
La manifestazione si svolgerà il 1 febbraio all’ University club dell’ Unical ed il 2 febbraio al teatro della Casa di reclusione di Rossano
Fiammetta Borsellino all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2022/23 del Polo universitario penitenziario
Cosenza – Si terrà mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, in collaborazione con il Centro residenziale – Area socialità e terza missione – e con l’Area ricerca, innovazione e impatto sociale (ARIIS) – public engagement, l’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, istituito nel 2018 grazie al protocollo d’intesa fra l’Unical e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – provveditorato regionale per la Calabria, ma nei fatti operativo da circa un decennio, divenendo un importante presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà e un ponte solido dell’università verso il sociale. La due giorni dedicata all’inaugurazione, che vedrà la gradita partecipazione di Fiammetta Borsellino, prenderà il via mercoledì 1 febbraio, a partire dalle ore 17.15, presso l’University club dell’Università della Calabria, con i saluti istituzionali del rettore, Nicola Leone, e gli interventi di Franco Prina, presidente della Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari (CNUPP), Liberato Guerriero, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria (PRAP) della Calabria, Pietro Fantozzi, coordinatore del Consiglio scientifico del Polo universitario penitenziario, e Francesco Raniolo, presidente Centro arti musica e spettacolo. Alle ore 17.45 prenderà la parola Fiammetta Borsellino. Seguiranno gli interventi di Patrizia Piro (prorettore Centro residenziale), Antonio Costabile (delegato Missione sociale), dei referenti Pup per i dipartimenti dell’ateneo: Alessandro Diddi (DiSCAG), Yuri Perfetti (DiSU), Francesca Veltri (DiCES), Marilena Lanzino (DFSSN), Ercole Giap Parini (DiSPeS), e dei direttori delle case circondariali e di reclusione Maria Luisa Mendicino (CR Rossano e CC Cosenza), Mario Antonio Galati (CC Castrovillari), Emilia Boccagna (CC Paola), Patrizia Delfino (CC Catanzaro), Angela Marcello (CC Vibo Valentia), Caterina Arrotta (CR Laureana di Borrello). L’evento in programma all’Unical sarà introdotto e moderato da Franca Garreffa, responsabile delle attività didattiche degli studenti del Pup. Giovedì 2 febbraio i lavori dell’inaugurazione proseguiranno nel teatro della Casa di reclusione di Rossano, a partire dalle ore 10.00, introdotti dai saluti istituzionali di Maria Luisa Mendicino, direttore della Casa di reclusione di Rossano, Francesco Scarcello, prorettore dell’Università della Calabria, Luca Muglia, garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Pietro Fantozzi e Franca Garreffa del Pup Unical, Elisabetta Ciambriello, comandante della Polizia penitenziaria della Casa di reclusione di Rossano. Alle ore 10.30 dopo l’introduzione di Franco Prina, presidente della CNUPP è in programma la prolusione di Fiammetta Borsellino, a cui seguiranno le testimonianze degli studenti del Pup, gli interventi degli alunni e dei docenti delle scuole di secondo grado di Corigliano – Rossano, Rende, Torano, dei tutor del Pup, dei presidenti e dei volontari delle associazioni Quercia di Mamre, Liberamente e Verso Itaca. I lavori saranno moderati da Carla Chiappini, giornalista e coordinatrice della redazione Ristretti Orizzonti (AS1 Casa di reclusione di Parma). Entrambe le giornate si concluderanno con lo spettacolo teatrale ‘Una lunga attesa’ di Fabrizio Romagnoli, a cura dell’associazione culturale Casamatta, regia di Massimo Leggio. La rappresentazione teatrale in programma mercoledì 1 febbraio, presso l’University club, è a ingresso gratuito. UNICAL
Fiammetta Borsellino all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2022/23 del Polo universitario penitenziario
La manifestazione si svolgerà il 1 febbraio all’ University club dell’ Unical ed il 2 febbraio al teatro della Casa di reclusione di R |
Si terrà mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, in collaborazione con il Centro residenziale – Area socialità e terza missione – e con l’Area ricerca, innovazione e impatto sociale (ARIIS) – public engagement, l’inaugurazione del quinto anno accademico del Polo universitario penitenziario (Pup) dell’Università della Calabria, istituito nel 2018 grazie al protocollo d’intesa fra l’Unical e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – provveditorato regionale per la Calabria, ma nei fatti operativo da circa un decennio, divenendo un importante presidio didattico per chi vive in condizione di privazione della propria libertà e un ponte solido dell’università verso il sociale.
La due giorni dedicata all’inaugurazione, che vedrà la gradita partecipazione di Fiammetta Borsellino, prenderà il via mercoledì 1 febbraio, a partire dalle ore 17.15, presso l’University club dell’Università della Calabria, con i saluti istituzionali del rettore, Nicola Leone, e gli interventi di Franco Prina, presidente della Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari (CNUPP), Liberato Guerriero, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria (PRAP) della Calabria, Pietro Fantozzi, coordinatore del Consiglio scientifico del Polo universitario penitenziario, e Francesco Raniolo, presidente Centro arti musica e spettacolo. Alle ore 17.45 prenderà la parola Fiammetta Borsellino. Seguiranno gli interventi di Patrizia Piro (prorettore Centro residenziale), Antonio Costabile (delegato Missione sociale), dei referenti Pup per i dipartimenti dell’ateneo: Alessandro Diddi (DiSCAG), Yuri Perfetti (DiSU), Francesca Veltri (DiCES), Marilena Lanzino (DFSSN), Ercole Giap Parini (DiSPeS), e dei direttori delle case circondariali e di reclusione Maria Luisa Mendicino (CR Rossano e CC Cosenza), Mario Antonio Galati (CC Castrovillari), Emilia Boccagna (CC Paola), Patrizia Delfino (CC Catanzaro), Angela Marcello (CC Vibo Valentia), Caterina Arrotta (CR Laureana di Borrello). L’evento in programma all’Unical sarà introdotto e moderato da Franca Garreffa, responsabile delle attività didattiche degli studenti del Pup.
Giovedì 2 febbraio i lavori dell’inaugurazione proseguiranno nel teatro della Casa di reclusione di Rossano, a partire dalle ore 10.00, introdotti dai saluti istituzionali di Maria Luisa Mendicino, direttore della Casa di reclusione di Rossano, Francesco Scarcello, prorettore dell’Università della Calabria, Luca Muglia, garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Pietro Fantozzi e Franca Garreffa del Pup Unical, Elisabetta Ciambriello, comandante della Polizia penitenziaria della Casa di reclusione di Rossano.
Alle ore 10.30 dopo l’introduzione di Franco Prina, presidente della CNUPP è in programma la prolusione di Fiammetta Borsellino, a cui seguiranno le testimonianze degli studenti del Pup, gli interventi degli alunni e dei docenti delle scuole di secondo grado di Corigliano – Rossano, Rende, Torano, dei tutor del Pup, dei presidenti e dei volontari delle associazioni Quercia di Mamre, Liberamente e Verso Itaca. I lavori saranno moderati da Carla Chiappini, giornalista e coordinatrice della redazione Ristretti Orizzonti (AS1 Casa di reclusione di Parma).
Entrambe le giornate si concluderanno con lo spettacolo teatrale ‘Una lunga attesa’ di Fabrizio Romagnoli, a cura dell’associazione culturale Casamatta, regia di Massimo Leggio. La rappresentazione teatrale in programma mercoledì 1 febbraio, presso l’University club, è a ingresso gratuito.
Per partecipare all’evento in programma il 2 febbraio, presso la Casa di reclusione di Rossano, è necessario accreditarsi. A tal fine, i giornalisti intenzionati a seguire la manifestazione dovranno inviare, entro e non oltre le ore 17 del 26 gennaio, una mail all’indirizzo segreteria.pup@unical.it indicando – oltre alla testata di appartenenza – le proprie generalità complete (data, luogo di nascita e residenza) ed allegando una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
FONTE UNICAL.IT
I complimenti dell’assessore Olivo per le iniziative all’interno della casa di reclusione di Rossano
La preziosa finestra offerta sull’avvio e sulla continuazione di una propria carriera di formazione personale, incluse tutte le altre parallele possibilità di formazione come i corsi Yes I Start Up Calabria di sensibilizzazione alla creazione di nuove imprese, si conferma strada maestra per creare nel reo delle motivazioni che lo inducano a tenere comportamenti corretti ed avviarlo a un percorso che crei in lui responsabilità e consapevolezza di quali sono le conseguenze delle azioni che pone in essere.
È quanto dichiara l’assessore provinciale Adele Olivo esprimendo soddisfazione per la quantità e per la qualità di iniziative finalizzate alla funzione pedagogica e di reinserimento sociale della pena che da sempre caratterizzano e distinguono la Casa di Reclusione di Rossano; preziosissimo valore aggiunto – chiarisce – ribadito ed unanimemente apprezzato nel corso della bella cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico del Polo universitario penitenziario della struttura, svoltasi nei giorni scorsi alla presenza, tra gli altri, di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso nella strage di Via D’Amelio.
Anche a nome della Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro – continua l’assessore – rinnovo i complimenti alla direttrice Maria Luisa Mendicino ringraziando attraverso di lei quanti in tutte le case di reclusione come quella di contrada Ciminata Greco, si rendono ogni giorno protagonisti di piccole e spesso silenziose rivoluzioni culturali ed esistenziali.
Questo nostro riconoscimento dall’esterno – sottolinea – vale e deve esserci sempre, per tutte le diverse e continue attività che quotidianamente, nel perimetro obbligato di queste strutture necessarie per la giustizia, la sicurezza, la legalità e la serenità sociale, comunque portano e stimolano confronto, crescita, superamento e riconquista progressiva della propria dignità e della propria libertà.
Ed è esattamente con questo metodo e con questa prospettiva – va avanti rivolgendosi a tutti gli operatori della struttura penitenziaria – che viene confermata da tutti voi una missione irrinunciabile: quella di voler e saper essere costruttori di vera giustizia sociale e promotori della dignità dell’uomo, alla quale in alcun modo e per nessun motivo si può derogare. Per questo – conferma – siamo spiritualmente fianco di quanti a vario titolo sono impegnati dentro e fuori le strutture verso l’unico obiettivo, sancito dall’Articolo 27 della nostra Costituzione, della rieducazione che è sempre sociale e che in concreto significa possibilità di reinserimento, relazione con la collettività e con l’esterno. Lo ha ribadito di recente anche la Corte Costituzionale, definendolo un dovere istituzionale: quello ovvero di accompagnare il cambiamento culturale all’interno del carcere, facendo sì che quel residuo di libertà che resta all’interno delle mura sia esaltato nella sua massima potenzialità, perché è quel residuo di libertà – conclude la Olivo – che permette di capire se una volta fuori il detenuto sia realmente in grado di costruire e gestire una libertà definitiva.
Formazione detenuti, Olivo (Provincia): complimenti alla casa di reclusione di Rossano
“La preziosa finestra offerta sull’avvio e sulla continuazione di una propria carriera di formazione personale, incluse tutte le altre parallele possibilità di formazione come i corsi Yes I Start Up Calabria di sensibilizzazione alla creazione di nuove imprese, si conferma strada maestra per creare nel reo delle motivazioni che lo inducano a tenere comportamenti corretti ed avviarlo a un percorso che crei in lui responsabilità e consapevolezza di quali sono le conseguenze delle azioni che pone in essere”.
È quanto dichiara l’assessore provinciale di Cosenza Adele Olivo esprimendo soddisfazione per la quantità e per la qualità di iniziative finalizzate alla funzione pedagogica e di reinserimento sociale della pena che da sempre caratterizzano e distinguono la Casa di Reclusione di Rossano; “preziosissimo valore aggiunto – chiarisce – ribadito ed unanimemente apprezzato nel corso della bella cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico del Polo universitario penitenziario della struttura, svoltasi nei giorni scorsi alla presenza, tra gli altri, di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso nella strage di Via D’Amelio”.
“Anche a nome della Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro – continua l’assessore – rinnovo i complimenti alla direttrice Maria Luisa Mendicino ringraziando attraverso di lei quanti in tutte le case di reclusione come quella di contrada Ciminata Greco, si rendono ogni giorno protagonisti di piccole e spesso silenziose rivoluzioni culturali ed esistenziali”.
“Questo nostro riconoscimento dall’esterno – sottolinea – vale e deve esserci sempre, per tutte le diverse e continue attività che quotidianamente, nel perimetro obbligato di queste strutture necessarie per la giustizia, la sicurezza, la legalità e la serenità sociale, comunque portano e stimolano confronto, crescita, superamento e riconquista progressiva della propria dignità e della propria libertà”.
“Ed è esattamente con questo metodo e con questa prospettiva – va avanti Olivo rivolgendosi a tutti gli operatori della struttura penitenziaria – che viene confermata da tutti voi una missione irrinunciabile: quella di voler e saper essere costruttori di vera giustizia sociale e promotori della dignità dell’uomo, alla quale in alcun modo e per nessun motivo si può derogare”.
“Per questo – conferma – siamo spiritualmente fianco di quanti a vario titolo sono impegnati dentro e fuori le strutture verso l’unico obiettivo, sancito dall’Articolo 27 della nostra Costituzione, della rieducazione che è sempre sociale e che in concreto significa possibilità di reinserimento, relazione con la collettività e con l’esterno”.
“Lo ha ribadito di recente anche la Corte Costituzionale – precisa l’assessore provinciale – definendolo un dovere istituzionale: quello ovvero di accompagnare il cambiamento culturale all’interno del carcere, facendo sì che quel residuo di libertà che resta all’interno delle mura sia esaltato nella sua massima potenzialità, perché è quel residuo di libertà – conclude la Olivo – che permette di capire se una volta fuori il detenuto sia realmente in grado di costruire e gestire una libertà definitiva”.