LUCIA BORSELLINO, “MIO PADRE MORÌ COL SORRISO”. 

 

Sulla storia personale di Lucia Borsellino è noto un aneddoto che dà la perfetta descrizione dell’educazione impartita da Paolo Borsellino e dalla moglie Agnese ai propri figli. Un’educazione intesa non soltanto come buone maniere e gentilezza, ma anche come capacità di rispondere “presente” quando il senso del dovere lo impone.
Pure nelle situazioni umanamente più complesse: un po’ come Paolo Borsellino, che andò incontro alla morte pur di restare fedele alla sua onestà.
Così Lucia, come racconta il fratello Manfredi, decise di compiere nell’immediato della tragedia dei gesti fortissimi:”Seppi successivamente che mia sorella Lucia non solo volle vedere ciò che era rimasto di mio padre, ma lo volle anche ricomporre e vestire all’interno della camera mortuaria.
Mia sorella Lucia, la stessa che pochi giorni dopo la morte del padre avrebbe sostenuto un esame universitario lasciando incredula la commissione, ci riferì che nostro padre è morto sorridendo, sotto i suoi baffi affumicati dalla fuliggine dell’esplosione ha intravisto il suo solito ghigno, il suo sorriso di sempre
SUSSIDIARIO 19.07.2019 – Dario D’Angelo


Alla luce di ciò che è accaduto dopo è facile pensare che non si sia fatto tutto il possibile, perché questa tragedia si evitasse.
Noi lo gridiamo a gran voce da anni, perché sono note a tutti le molte istanze di mio padre che non riteneva chela scorta fosse il metodo più sicuro per poter tutelare la propria incolumità, anche perché si metteva a rischio quella di ragazzi che avevano la mia età, perché Emanuela Loi aveva la mia età, ma nonostante tutto mio padre invocò l’aiuto dello Stato perché venissero rafforzate le misure di protezione, in particolare per quanto riguarda i siti dove più spesso si recava, come quello dell’abitazione della madre.

A parte questo episodio che racconto per far comprendere la nostra consapevolezza non solo di quei giorni, ma di quegli anni, mio padre ebbe la scorta in occasione dell’uccisione del capitano Basile e quindi nei primi anni’80, per cui tutta la mia infanzia e quelladei miei fratelli è stata vissuta con la costante presenza di persone che hanno fatto questo lavoro con onestà, con amore, con dedizione e con trasporto umano assolutamente ricambiato, per cui posso dire di aver avuto una famiglia allargata da questo punto di vista.” Estratto da un’audizione di Lucia Borsellino in commissione antimafia, 12 luglio 2016.

 

 

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