Il commento dell’ex procuratore aggiunto di Palermo e presidente del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino
“Gli attacchi subiti dal Senatore Scarpinato sono inaccettabili; soltanto chi teme che la verità sulle stragi venga finalmente fuori, può tentare di mettere a tacere una voce forte, competente ed autorevole come quella di Scarpinato. Ogni giorno assistiamo, con preoccupazione e sgomento, a nuove sortite di membri della maggioranza politica che mettono in discussione gli strumenti più efficaci per il vero contrasto alle mafie. Ieri le proposte di depotenziare le confische dei patrimoni mafiosi, oggi il tentativo di bloccare il percorso che porta alla verità sulla stagione stragista degli anni 1992/1993”.
Così Vittorio Teresi – ex procuratore aggiunto a Palermo, pm nel processo trattativa Stato-mafia e oggi presidente del Centro studi “Paolo e Rita Borsellino” – ad ANTIMAFIADuemila ha commentato il grave episodio avvenuto ieri in commissione antimafia. Si tratta degli attacchi subiti dall’ex procuratore generale di Palermo e oggi Senatore Roberto Scarpinato.
Nello specifico al senatore è stata tolta la parola mentre stava ponendo delle domande alla figlia di Paolo Borsellino, Lucia Borsellino e a Fabio Trizzino, legale di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, durante la loro audizione in commissione.
I familiari del magistrato assassinato il 19 luglio 1992 con la sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina – hanno posizioni molto diverse sui moventi di via D’Amelio. Secondo Trizzino, rappresentante dei figli di Borsellino, la traccia da seguire è quella di “mafia e appalti”, cioè il dossier del Ros sui legami tra Cosa nostra e forze politico-imprenditoriali. Pista storicamente sostenuta dalla coalizione di Colosimo. Per non creare ulteriori polemiche in seno alla commissione Scarpinato aveva rinunciato a porre ulteriori domande ma dal lato della maggioranza sono arrivate le delegittimazioni.
Il deputato leghista Gianluca Cantalamessa: “Avevo paventato il rischio di conflitto di interesse di Scarpinato in questa audizione – ha detto – che fosse citato più volte dagli auditi essendo allo stesso tempo commissario. Il fatto che questa Commissione, facendo domande, si ponga nei confronti degli auditi come se fossero testimoni in un processo penale è inaccettabile”. “Il senatore Scarpinato dimentica di essere un parlamentare come tutti gli altri e confonde il ruolo di commissario dell’antimafia con quello del magistrato in carriera“, ha commentato Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione stessa. E poi ancora, il deputato Pietro Pittalis, sostenitore del ddl che andrebbe a demolire la legge Rognoni – La Torre: “Presidente apro una parentesi perché anche le domande da parte di qualche componente mi pone e pone alla Commissione, che deve unitariamente essere investita nel compito di ricerca della verità e dell’accertamento dei fatti, se non vi sia qualche posizione in evidente conflitto di interessi e di opportunità di permanenza nella Commissione antimafia. Questo lo dico per un dovere che ritengo debba essere in cima anche alla funzione che esercitiamo, delicata in una Commissione dove penso che si debbano unire le forze, non per offendere gli auditi né per cercare di raccontare un’altra storia“.
Nelle ore successive sono state molte le voci che hanno difeso Scarpinato. Ad esempio l’ex premier Giuseppe Conte sulla sua pagina Facebook: “Il Governo dovrebbe moltiplicare gli strumenti contro la criminalità e la corruzione anziché indebolire alcuni presidi di legalità” ma “sono troppo impegnati a oltraggiare, con insinuazioni infamanti e gravemente inquinanti, un baluardo dell’antimafia come Roberto Scarpinato, un simbolo della lotta al crimine di cui tutta Italia onesta deve andare fiera”, ha insistito l’ex presidente del Consiglio.
In serata, inoltre, è stata pubblica una nota del Movimento 5 Stelle, a firma di Stefania Ascari, Federico Cafiero de Raho, Francesco Castiello, Michele Gubitosa, Luigi Nave e la coordinatrice del comitato giustizia M5s Giulia Sarti: “Le insinuazioni rivolte al senatore Scarpinato da componenti della maggioranza, anche in commissione Antimafia, sono gravemente offensive oltre che prive di qualsiasi fondamento, come dimostrato già dalle condanne per diffamazione inflitte ad altre persone che le hanno sostenute. Offendono il lavoro pluridecennale di una persona che ha combattuto la mafia in primissima fila, iniziando proprio al fianco di Paolo Borsellino e contrastando con coraggio chi all’interno della magistratura sembrava non remare dalla stessa parte, come ha sottolineato stamattina proprio Lucia Borsellino. Roberto Scarpinato si batte da 30 anni affinché sulla stagione delle stragi si faccia veramente piena luce, andando a scoprire le verità indicibili che riguardano anche pezzi infedeli dello Stato, battendosi contro gli ignobili depistaggi messi in atto proprio da pezzi della Repubblica. Lo ha fatto nella magistratura e lo fa adesso nel ruolo di parlamentare e componente della commissione Antimafia. Gli esponenti del centrodestra che si permettono di muovere nei suoi confronti queste insinuazioni diffamatorie devono vergognarsi e da ora in poi si astengano dal proferire qualsiasi parola retorica sugli eroi dell’antimafia a cui lo Stato non ha saputo garantire il pieno sostegno”.