(AGENPARL)
“Il quotidiano La Verità afferma che nel corso delle indagini a Caltanissetta a carico del dott. Natoli, sarebbero state intercettate conversazioni nelle quali il senatore Scarpinato avrebbe aggiustato le dichiarazioni del dott. Natoli in un’audizione in commissione Antimafia, e che la Procura avrebbe contestato il contenuto di tali conversazioni a Scarpinato quando lo ha sentito come testimone. Si tratta di notizie radicalmente false. Non vi è stata alcuna contestazione ed alcun aggiustamento, come già spiegato da Scarpinato. La Verità e il centrodestra da alfieri del garantismo diventano volgari speculatori che per colpire un avversario politico ed ex magistrato che ha condotto indagini scomode per tanti, non esitano a spacciare falsità per verità. Hanno strepitato per anni sbandierando lo scandalo di continue fughe di notizie di intercettazioni, in realtà non verificatesi, e poi quando si trovano dinanzi ad una effettiva fuga di notizie su intercettazioni coperte dal segreto, ignote persino agli indagati, non solo non hanno nulla da dire ma per di più ne strumentalizzano biecamente il contenuto distorto per motivi di lotta politica. Ecco il loro garantismo selettivo, buono solo per provare a coprire gli amici degli amici. Per quanto riguarda il M5S, facciano pure, né Scarpinato né altri nel Movimento hanno qualcosa da temere, però fa quasi sorridere se si pensa che giusto due giorni fa abbiamo assistito in Senato alla demolizione normativa e politica delle intercettazionip con il Ddl Zanettin. Ci domandiamo poi con che faccia di bronzo parlino personaggi come Donzelli che nell’aula della Camera ha svelato atti e fatti coperti da segreto che gli ha passato l’amico e collega Delmastro, oggi indagato per questo. Parliamo del governo che vanta tra le sue fila la ministra Santanché indagata per truffa sui fondi Inps, il ministro Lollobrigida che ferma i treni a proprio piacimento. Anziché cavalcare senza alcun ragionamento e alcuna conoscenza dei fatti un articolo di giornale chiaramente pieno di falsità, guardino in casa loro i plurimi guai giudiziari e di etica pubblica che sono ormai un marchio di fabbrica”.
Lo affermano i rappresentanti del M5S nella commissione Antimafia Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Francesco Castiello, Michele Gubitosa e Luigi Nave.