Due granchi, la piovra e un pacchetto di sigarette
È l’estate del 1946, a Palermo. La Kalsa è il quartiere del porto, un labirinto di vicoli di architettura araba poveri e sporchi dove, scrive Karel Capek, ci sono palme di datteri, roseti, cespugli, una vegetazione ricca di fiori, l’aria sa di salsedine, mirto e rosmarino. C’è un continuo viavai di persone, merci, carretti,…