08 Ottobre 2017 LA REPUBBLICA
Viaggi personali, cene e pranzi al ristorante, soggiorni in hotel, libri di ricette e manuali per diete famose, elettrodomestici, strumenti musicali, oggetti d’arredo, non meglio precisati prodotti arte orafa. A questo, secondo la Guardia di Finanza, sono servite parte delle somme versate negli anni all’associazione nazionale antimafia ‘Riferimenti-Gerbera gialla’ e destinate a spese più che personali.
- SEQUESTRO CONVALIDATO
Per questo motivo dieci giorni fa, il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e il pm Sara Amerio hanno disposto nei confronti della fondatrice e presidente dell’associazione, Adriana Musella, già indagata per appropriazione indebita e malversazione, il sequestro preventivo di beni per l’equivalente di 75mila euro. Un provvedimento convalidato dal gip, sebbene per una cifra minore. Ma non – si spiega nel provvedimento – perché le condotte non ci siano. La mannaia della prescrizione ha fatto sì che alcuni episodi di reato non siano più perseguibili, mentre i limiti temporali dell’applicabilità della legge Severino sul sequestro per equivalente hanno fatto sì che parte di quei fondi non siano – al momento – recuperabili.
Tuttavia – mettono in chiaro gli uomini della Guardia di Finanza che hanno effettuato gli accertamenti – dall’analisi delle transazioni bancarie emergono tutta una serie di “operazioni “che sono state saldate mediante i conti dell’associazione e che, almeno allo stato degli atti, non appaiono giustificabili in termini di coerenza con quanto risulta essere oggetto delle finalità di Riferimenti”. Dei circa 523 mila euro che dal 2010 al 2016, l’associazione nazionale Riferimenti- Gerbera Gialla ha percepito da enti pubblici e para-pubblici – Consiglio Consiglio regionale della Calabria, le Province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Verona, Salerno, i Comuni di Santa Maria Capua a Vetere, Bollate, Gioia Tauro, il M.I.U.R., il Consiglio Ordine degli Ingegneri di Salerno e la Camera di Commercio di Reggio Calabria – molti sembrano stati destinati a spese che con l’antimafia non hanno nulla a che fare.
- WEEKEND ROMANTICI A SPESE DELL’ASSOCIAZIONE
A spese dell’associazione, Musella e il suo ex compagno Salvatore Ulisse Di Palma (non indagato) – medico di mestiere ma chiamato a firmare un libro sulla storia del padre della presidente- hanno soggiornato in alberghi a Orvieto, Assisi, Verona, Firenze e Salerno. Riferimenti sembra aver pagato ai due anche un romantico capodanno a Bolzano, sebbene la presidente abbia detto ai magistrati di non ricordare se “lì abbia fatto progetti o abbia passato il Capodanno”. Sempre sovvenzionati dall’associazione, i due hanno dormito in hotel a Roma, esattamente – si legge nelle carte – il giorno prima della partenza da Fiumicino per tre viaggi di piacere alle Maldive, in Messico e in Marocco e Andalusia.
- VIAGGI DI FAMIGLIA
Ma Di Palma sembra non essere stato l’unico ad essere “ospite” di Riferimenti. In Folgaria, insieme a lui c’erano la nipote della presidente, anche lei socia dell’associazione e chiamata a relazionare ai convegni, e il figlio di lei. Oltre all’ex compagno, del gruppo facevano invece parte uno dei figli di Musella, e la fidanzata dell’altro, quando i viaggi erano con destinazione Assisi.
Lì è stato per lungo tempo il figlio maggiore di Musella, per anni destinatario di pacchi spediti a spese dell’associazione e almeno una volta – si legge nell’informativa – di 43 pacchetti di sigarette. Negli anni, dice la Finanza, l’associazione ha versato al ragazzo, che solo per un breve periodo ha lavorato come collaboratore di Riferimenti – circa 45mila euro, quanto meno difficili da giustificare per gli investigatori. Altri 27mila euro sono andati al fratello, anche lui per un periodo collaboratore dell’associazione. Di “contrattini” e “collaborazioni” hanno beneficiato anche amici e un’altra ex fidanzata di uno dei due figli, così come la sorella di Musella e il marito, ex socio di un ristorante di Reggio Calabria. Tutti quanti sono stati interrogati dai finanzieri e tutti quanti – hanno svelato le intercettazioni – sono stati debitamente istruiti da Musella su cosa dire, prima di sedersi davanti agli investigatori.
- DAI MANUALI SULLA DUKAN AI GIOIELLI
Ma dagli accertamenti dei finanzieri sono emerse anche spese per viaggi in treno (anche per parenti), taxi (ben 170), strumenti musicali, abbigliamento, libri di ricette, manuali sulla dieta Dukan, arredi, casalinghi, telefonia, elettrodomestici, pranzi e cene “non giustificabili in relazione a eventi o manifestazioni organizzate dall’associazione, pernottamenti, soggiorni e spese di viaggio “non correlati ad alcun episodio pubblico in cui Riferimenti sia stata coinvolta. In conto all’associazione sono finiti pranzi anche ad un lido di Positano, prodotti per parrucchieri, un passaggio alla Sagra del vino e – sottolinea il gip – “finanche per un acquisto di arte orafa”.
Fino ad oggi nessuno si è dato pena o ha avuto modo di controllare. Il ministero non ha mai nominato il comitato che avrebbe dovuto vigilare sul protocollo firmato con l’associazione, mentre nei rendiconti sulle spese pretesi dal Consiglio regionale della Calabria, per gli investigatori c’è una “falsa attestazione di spese sostenute per gli obbiettivi dell’associazione che vengono indicate sul documento di rendiconto destinato a dimostrare, ex post, il corretto impiego dei fondi regionali impiegati”.