STAFFETTA della LEGALITA’ – FIAMMETTA BORSELLINO a Lecco pianta l’ulivo dedicato al padre

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30.9.2022  Lecco Notizie 
La Staffetta della Legalità a Lecco, Fiammetta Borsellino_ “Dobbiamo essere liberi”


30.9.2022 LECCO ON LINE  Lecco: all’istituto Maria Ausiliatrice si conclude la staffetta della legalità con Fiammetta Borsellino

 


STAFFETTA DELLA LEGALITÀ: PIANTATO A LECCO L’ULIVO DI BORSELLINO

 
30.0.2022 – Si è svolta oggi a Lecco nell’Istituto Maria Ausiliatrice l’ultima tappa della “staffetta della legalità”, iniziativa della Fai-Cisl che vede protagonista l’ulivo di Via D’Amelio: la pianta, riprodotta con una potatura denominata “margotta”, è stata interrata nel giardino dell’istituto in memoria dei giudici Falcone e Borsellino e di tutte le vittime delle mafie.
“Un omaggio al loro esempio – ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota – e a tutti coloro che ogni giorno affermano i valori della legalità, della giustizia, della pace. Come sindacato del settore agroalimentare anche noi, come accaduto a tanti cittadini in occasione delle stragi mafiose, ogni volta che denunciamo abusi, sfruttamento, illegalità, ad esempio per liberare i braccianti migranti dai ghetti, ci chiediamo dov’è lo Stato, dov’è la giustizia, e se esiste possibilità di riscatto, ma con questa iniziativa ribadiamo che lo Stato siamo anche tutti noi, con i nostri linguaggi, le nostre scelte quotidiane, le nostre azioni, la nostra fame di verità. Quindi questa staffetta incarna i nostri valori e rafforza le battaglie quotidiane contro il caporalato, la concorrenza sleale, le agromafie, ed è stato davvero emozionante concludere il viaggio incontrando 800 studenti, perché l’iniziativa ha assunto un valore anche fortemente educativo e intergenerazionale”.
All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri anche il Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, il Prefetto Sergio Pomponio, Don Walter Magnoni, responsabile della Comunità Pastorale “Beata Vergine di Lourdes” di Lecco, Sr. Francesca Robustelli, direttrice dell’Istituto Maria Ausiliatrice, rappresentanti della Cisl, della Fai-Cisl e della famiglia Borsellino.
“Per costruire il bene comune – ha detto Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso dalla mafia nel 1992 – non serve essere per forza magistrati o indossare una divisa, serve il contributo della società civile, dei giovani che dicono no alle promesse delle mafie e alle scorciatoie dell’illegalità, ma anche alla sopraffazione, ad esempio anche il bullismo è l’anticamera di una cultura violenta di cui si nutre la criminalità. La verità è che senza il consenso dei giovani la mafia scompare, per questo sono fondamentali lo studio, la cultura, l’umanità: non a caso anche il lavoro di mio padre non è stato burocratico, ha esercitato il suo ruolo con la massima umanità, parlando nelle scuole ed essendo sempre molto presente anche nella vita famigliare”.
La piantina è partita con i furgoni della campagna Fai-Cisl “tutele in movimento”, utilizzati per l’assistenza dei braccianti. Dopo aver viaggiato da Palermo a Roma è stata benedetta da Papa Francesco in Piazza San Pietro e successivamente è giunta a Milano per un incontro nell’Arcidiocesi sui temi della memoria e dell’impegno civile. Con la piantumazione a Lecco, città peraltro interessata in passato da inchieste che hanno svelato investimenti della ’ndrangheta, l’ulivo di Via D’Amelio prende nuova vita in segno di unità del Paese e in omaggio alla cultura della pace, della solidarietà, della giustizia.

È una vera e propria “Staffetta della Legalità” quella organizzata dal 26 al 30 settembre dalla Fai, federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, in occasione del trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Un’iniziativa speciale che unisce simbolicamente le città di Palermo, Milano e Lecco per ricordare i valori di giustizia, impegno civile e coraggio che i giudici Falcone e Borsellino lasciarono in eredità.
In Via D’Amelio, a Palermo, luogo dell’attentato dove perse la vita Paolo Borsellino insieme a cinque agenti della scorta, un anno dopo la strage venne piantato un ulivo proveniente dalla Terra Santa. Ancora oggi quell’albero è un simbolo importante della lotta alle mafie, ed è per questo che la Fai-Cisl ha deciso di piantumarne un ramo a Lecco. La nuova piantina, ottenuta con una tecnica che si chiama “margotta” e realizzata dagli operai agricoli dell’Orto Botanico di Palermo, partirà da Via D’Amelio lunedì 26 settembre, ore 9,30, con una cerimonia che darà il via alla staffetta. A trasportarla saranno i camper della campagna “Tutele in movimento”, che il sindacato ha messo in campo per assistere i braccianti contro il caporalato.
Il nuovo ulivo farà tappa poi in Calabria, in Basilicata e nel Lazio per giungere in Vaticano mercoledì 28 settembre ed essere benedetto da Papa Francesco, che incontrerà i sindacalisti della Fai-Cisl. Giovedì 29 settembre giungerà a Milano, dove interverrà anche il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, per essere poi piantato, il giorno successivo, nel giardino dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco, con oltre 800 studenti. Alle cerimonie parteciperanno le Arcidiocesi di Palermo e di Milano, i Sindaci delle due città, i rappresentanti del sindacato, delle istituzioni e dell’associazionismo, insieme ai famigliari del giudice Borsellino.


 

 

 

Venerdì 30 settembre, ore 9.30 Lecco, Istituto Maria Ausiliatrice
La margotta viene piantata nel giardino dell’Istituto alla presenza di oltre 800 studenti.

Proiezione del video “La staffetta della legalità” di Giovanni Panozzo
Intervento di don Walter Magnoni responsabile delle Comunità Pastorale “Beata Vergine di Lourdes” di Lecco, della Direttrice di IMALECCO Sr. Francesca Robustelli, di rappresentanti della Fai Cisl, delle Istituzioni, di Fiammetta Borsellino.


STAFFETTA DELLA LEGALITÀ, SVOLTA A MILANO LA NUOVA TAPPA DELL’ULIVO DI BORSELLINO

Partita da Palermo, la “margotta” tratta dall’ulivo di Via D’Amelio ha fatto tappa oggi in Piazza Fontana e domani sarà piantata a Lecco: sono intervenuti Luigi Sbarra e altri dirigenti Cisl e Fai-Cisl, familiari del giudice Borsellino, rappresentanti dell’Arcidiocesi e del Comune di Milano

Si è svolta oggi a Milano la nuova tappa della “staffetta della legalità”, iniziativa della Fai-Cisl che vede protagonista l’ulivo di Via D’Amelio, riprodotto con una potatura denominata “margotta” che ne consentirà la ripiantumazione. L’appuntamento, svolto nella sede dell’Arcidiocesi di Milano, ha visto tra gli altri i contributi di Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso dalla mafia nel 1992, di Luigi Sbarra e altri dirigenti nazionali e regionali della Cisl e della Fai-Cisl, Mons. Franco Agnesi e Rosario Pantaleo, consigliere e Presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano.
L’ulivo viaggia in questi giorni sui furgoni della campagna Fai-Cisl “tutele in movimento”, utilizzati per l’assistenza dei braccianti. Partito da Palermo, ieri ha fatto tappa anche in Vaticano, dove è stato benedetto da Papa Francesco al termine dell’udienza in Piazza San Pietro. Domani sarà trasportato e piantato a Lecco, nel giardino dell’Istituto Maria Ausiliatrice, in presenza di oltre 800 studenti. Luigi Sbarra nel suo messaggio ha dato risalto al ruolo del sindacato nel rispondere al bisogno di legalità e giustizia specialmente dove c’è più disagio: “Dove sono radicate paure, povertà, insicurezza sociale, la criminalità trova il suo terreno più fertile per attecchire. Anche i tre morti al giorno sul lavoro che stiamo riscontrando quest’anno, oppure l’elevata precarietà che colpisce soprattutto giovani e donne, sono piaghe da estirpare per non consentire al malaffare di prosperare. Ma il sindacato non deve essere lasciato solo, questa è una battaglia che deve vederci tutti coinvolti: sindacati, imprese, associazioni, istituzioni, società civile”. “Questa iniziativa incarna i nostri valori e rafforza le battaglie quotidiane contro lo sfruttamento nei campi, la concorrenza sleale, le agromafie”, ha detto invece il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota. Mentre Fiammetta Borsellino ha sottolineato: “Con l’ulivo mandiamo un messaggio di pace e giustizia anziché rabbia e rancore; mio padre accertò il radicamento delle mafie anche al Nord, e il tempo gli ha dato ragione. La staffetta della Fai-Cisl è un esempio positivo di azione collettiva delle organizzazioni sane”. A concludere l’incontro è stato l’intervento del Segretario della Cisl nazionale Giulio Romani, che ha ribadito: “Combattere le mafie vuol dire agire nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo, oggi anche sindacati europei sono in prima linea, ad esempio per estendere la Legge La Torre sulla confisca dei beni della mafia”.


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