La rabbia del boss in un pizzino su Lorenza
Che i rapporti del boss Matteo Messina Denaro con la figlia naturale Lorenza non fossero buoni era noto. La riprova è in un pizzino del capomafia trovato alla sorella, Rosalia, arrestata oggi dai carabinieri.
Il capomafia racconta di aver letto il necrologio che la nipote del mafioso Leonardo Bonafede aveva fatto dopo la morte del nonno. “Ah, questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono il padre quando lei era molto piccola”, racconta Messina Denaro.
“Dai conti che faccio -scrive – è poco più grande di Lorenza, quindi stessa generazione, e sicuramente si conoscono arche perché andavano nello stesso liceo negli stessi anni. Quello che so di questa ragazza: è cresciuta con la madre, ha studiato, ha fatto il liceo scientifico, poi si è laureata in architettura credo, ed oggi lavora sfruttando la sua laurea.
Fu sempre fidanzata con lo stesso ragazzo – aggiunge il boss – un paio di anni fa si è sposata con lo stesso, e la scorsa estate ha avuto una bambina.
Vi ho raccontato la storia di lei perché ha fatto il necrologio, ma vi potrei raccontare la storia di tante con il padre assente e della stessa generazione, perché sono informato di tutte quelle a cui manca il padre”.
“Ebbene, – sbotta Matteo Messina Denaro – nessuno ha fatto la fine di Lorenza, sono tutte sistemate, che voglio dire? È l’ambiente in cui cresci che ti forma, e lei è cresciuta molo male”.
Riferendo una frase del necrologio in cui la Bonafede si dice onorata di appartenere al nonno, il boss conclude: “la mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’intimo, le altre di cui sono tutte cresciute onestamente”.
Messina Denaro, la delusione sulla figlia Lorenza: «Le altre cresciute oneste, lei è degenerata nell’intimo»
È un giudizio durissimo quello che emerge di Matteo Messina Denaro nei confronti della figlia Lorenza Alagna. Un’ulteriore conferma che i rapporti tra il boss e la ragazza erano ormai gelidi arriva da uno dei pizzini trovati nella casa di Rosalia Messina Denaro, arrestata oggi 3 marzo dai carabinieri. Già nel covo a Campobello di Mazara era stato trovato un manoscritto in cui il latitante si rivolgeva a sua figlia. Un testo che portava l’indicazione di consegnarlo alla ragazza «quando sarà pronta a leggere, quando sarà avulsa dal condizionamento di terze persone». Nata nel 1996 dalla relazione con Francesca Alagna durante la latitanza, di Lorenza Alagna il boss aveva scritto apparentemente rivolgendosi alla sua famiglia, alla quale racconta di aver letto il necrologio che la nipote del mafioso Leonardo Bonafede aveva fatto pubblicare dopo la morte del nonno: «Ah, questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono il padre quando lei era molto piccola. Dai conti che faccio è poco più grande di Lorenza, quindi stessa generazione, e sicuramente si conoscono anche perché andavano nello stesso liceo negli stessi anni. Quello che so di questa ragazza: è cresciuta con la madre, ha studiato, ha fatto il liceo scientifico, poi si è laureata in architettura credo, ed oggi lavora sfruttando la sua laurea».
Messina Denaro scrive con dovizia di particolari, a conferma di quanto si fosse sempre tenuto aggiornato sulle vicende anche famigliari di conoscenti e affiliati: «Fu sempre fidanzata con lo stesso ragazzo un paio di anni fa si è sposata con lo stesso, e la scorsa estate ha avuto una bambina. Vi ho raccontato la storia di lei perché ha fatto il necrologio, ma vi potrei raccontare la storia di tante con il padre assente e della stessa generazione, perché sono informato di tutte quelle a cui manca il padre». Ed è a quel punto che il boss sembra alterarsi, quando il pensiero va a sua figlia, che nel corso degli anni non lo avrebbe mai voluto incontrare: «Ebbene, nessuno ha fatto la fine di Lorenza, sono tutte sistemate, che voglio dire? È l’ambiente in cui cresci che ti forma, e lei è cresciuta molo male». Nel necrologio per Leonardo Bonafede, la nipote si era detta onorata della parentela col nonno. Lo stragista di Cosa Nostra ripensa quindi alle posizioni tenute da sua figlia e commenta: «La mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’intimo, le altre di cui so sono tutte cresciute onestamente».
Il manoscritto e il messaggio per la figlia ritrovati nel covo di Matteo Messina Denaro
Un manoscritto indirizzato alla figlia Lorenza Alagna. Lo hanno ritrovato i carabinieri del Ros nel covo di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara. A parlarne è Rino Giacalone su Livesicilia. Nell’abitazione di vicolo San Vito o Cb/31 intestata ad Andrea Bonafede, tra alcuni libri, c’era lo scritto. Sopra, fa sapere il quotidiano, un appunto scritto a mano dal boss: «da dare a Lorenza quando sarà pronta a leggere, quando sarà avulsa dal condizionamento di terze persone». Altri pizzini, nascosti in un’intercapedine, sono stati trovati durante la perquisizione nella casa della famiglia a Castelvetrano. Mentre nel portafogli dell’Ultimo dei Corleonesi il giorno dell’arresto i carabinieri hanno trovato alcune foto. Una ritrae il nipote Gaspare Allegra, morto nel 2021 in un incidente sulle montagne della Grigna. Altre invece sono suoi ritratti giovanili.
Chi è Lorenza Alagna
Anche un altro appunto ritrovato tra le carte di ‘U Siccu si rivolgeva molto probabilmente alla figlia avuta durante la latitanza da Francesca Alagna detta Franca. «Perché Lorenza non vuole vedermi?», scriveva Diabolik. Nella vita di Messina Denaro ci sono tre donne che si chiamano Lorenza: la madre Lorenza Santangelo. Che in un biglietto a lui indirizzato e intercettato dalla polizia si lamentava che il latitante non venisse mai a casa a trovare la figlia. Poi c’è la nipote Lorenza Guttadauro, che ha scelto come avvocata. E infine c’è proprio la figlia nata il 17 dicembre 1996. Ad appena un mese dal suo compleanno. Su Messina Denaro si è parlato anche per qualche tempo di un altro figlio non riconosciuto e chiamato Francesco, come il padre Don Ciccio. Lorenza Alagna, secondo i racconti e anche a leggere quanto scritto dallo stesso Diabolik, non ha mai incontrato il padre. Ai giornalisti che le hanno chiesto un commento dopo l’arresto aveva risposto di non voler sapere nulla di lui.
La lettera e il giudizio della figlia
La ragazza, che nel frattempo è diventata madre, aveva anche fatto sapere di non voler andare ai colloqui in carcere. Poi aveva smentito tutto, dicendo di non aver mai rinnegato il padre. Mentre una professoressa che ha fatto lezione nella classe da lei frequentata ha detto che per la figlia lui sarebbe rimasto sempre suo padre. Nei pizzini che avrebbe inviato all’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino Messina Denaro ha parlato anche della figlia: «Mia figlia non l’ho mai vista; ha il destino di essere orfana di padre. Se la vita ha tolto a me per dare a lei mi sta bene. Può prendersi tutto ciò che mi resta per darlo a lei. Quando crescerà sarà in grado di capire e potrà giudicarmi. Non accetto il giudizio dei tribunali ma accetterò il giudizio di mia figlia».
Le storie su Lorenza
Lorenza e la madre Franca hanno vissuto nella casa natale di Matteo Messina Denaro fino alla vigilia del compimento della maggiore età della ragazza. La nonna Lorenza Santangelo definiva con le altre persone del paese la nuora come “un’amica” che si era stabilita da loro. Nel libro “‘U Siccu” di Lirio Abbatesi racconta anche una storia che la riguarda. La ragazza aveva infatti costruito un rapporto con un ragazzo che a quanto pare era inviso alla famiglia. Che aveva provato a dissuadere sia lei che lui ma con risultati non molto incoraggianti. Quando uno dei familiari si è avvicinato al fidanzatino lui gli ha risposto «ti denuncio». Con lei la reazione è stata simile: la ragazza ha continuato a frequentarlo finché il rapporto è finito per sua scelta
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