Salvatore Borsellino contro i figli del fratello PAOLO e del loro legale Fabio Trizzino

 


Dichiarazioni varie di SALVATORE BORSELLINO in proposito 


…”da essi (i figli di Paolo Borsellino) mi divide una posizione processuale che si è venuta a differenziare nel corso di tanti processi arrivando purtroppo, e con mio grande dolore, ad influire anche sui rapporti personali.

 

…”ho ascoltato con sconcerto le dichiarazioni fatte in questa sede nei confronti di due magistrati, o meglio di un magistrato e di un ex magistrato, oggi senatore della Repubblica, mi riferisco a Nino Di Matteo (???) Roberto Scarpinato, ai quali mi sento invece di dovere manifestare pubblicamente, e in questa stessa sede, la mia stima e la mia gratitudine per avere in questi lunghi anni, ricercato con tutte le loro forze quella Verità e quella Giustizia per le quali continuo a combattere,  in nome di quella Agenda Rossa che ho scelto a simbolo della mia lotta.”

 

…”Perplesso mi ha lasciato anche, nella ricostruzione dell’avvocato dei figli di Paolo, il diverso peso dato ad alcune parole di Paolo e ad altre parole e circostanze riferite da sua moglie, Agnese Piraino. Sono state messe quasi sullo stesso piano parole per me evidentemente ironiche come “Quei due non me la raccontano giusta” con parole pesanti, terribili, come quelle riferite ad avere appreso che il Generale Subranni era “punciuto” o sulla raccomandazione di chiudere le finestre perché qualcuno, da una postazione situata nel Castello Utveggio poteva spiarlo.”

 

“Io immagino che ci sia anche qualcuno che consiglia i miei nipoti e l’avvocato Trizzino, probabilmente tra i Ros, che invece io ho sempre condannato, perché hanno grosse responsabilità morali nonostante le assoluzioni.”

 

“…sinceramente non comprendo come mai dopo trent’anni loro (i figli di Borsellino) abbiano deciso di consegnare una scansione (della agenda marrone di Paolo Borsellino) alla Commissione antimafia, e cosa pensano che si possa trovare.”

 

…”Dicono che la mafia non può essere diretta da nessuno? (Avvocato Trizzino legale dei figli di Paolo Borsellino) Io invece dico che è stata utilizzata anche da pezzi deviati dello Stato, il cosiddetto “deep-State”, responsabile del “golpe” avvenuto tra il 1992 e il 1993 con il cambio degli equilibri politici.”

 

Le CAUSE della STRAGE

Secondo i figli di Paolo Borsellino, l’elemento acceleratore della strage fu l’interessamento del giudice, nell’ultima fase della sua vita, al dossier dei ROS su “mafia-appalti”.
Di tutt’altro avviso è Salvatore Borsellino, il quale in Commissione Antimafia ha sostenuto che occorre invece partire «dal furto di quell’Agenda, compiuto, ne sono certo, proprio da quelle stesse mani che hanno voluto la morte di mio fratello, e non sto parlando della mafia, ma di pezzi deviati dello Stato […]
È proprio da questo che si dovrebbe ripartire e non da un dossier “mafia-appalti” che, se pure può essere considerato una concausa, non è sicuramente la vera causa dell’improvvisa accelerazione di una strage che, a quel punto, non poteva più essere rimandata.  
Occorreva eliminare, e in fretta, chi rappresentava un ostacolo insormontabile per un disegno criminoso, teso, con l’ausilio anche dell’organizzazione mafiosa e dell’eversione nera, a cambiare gli equilibri di questo nostro disgraziato Paese
che da queste stragi, che io ho chiamato e continuerò sempre a chiamare “stragi di Stato”, è stato sempre segnato».

 

Precedenti…

“Io sono convinto che mio fratello è morto perché si è opposto a una scellerata trattativa, che tra l’altro abbiamo appreso in un’altra sentenza recente non essere neanche un reato.” MENTI IN FUGA 20.7.2022

 

“Le “menti raffinatissime” hanno accelerato, hanno voluto la morte del giudice Paolo Borsellino. 57 giorni dopo la strage di Capaci. Una «strategia della tensione» per mettere sotto scacco un intero Paese. Per l’ennesima Trattativa tra Cosa nostra e pezzi deviati delle Istituzioni. Non gli è bastata la morte violenta del giudice Giovanni Falcone, l’amico fraterno di Paolo Borsellino. Serviva un’altra dimostrazione di forza. Si doveva eliminare l’ostacolo più grande, più ingombrante. E nemmeno hanno trovato pace. Il piano prevedeva altri obiettivi: come l’Agenda Rossa (prelevata dalla borsa del magistrato in via D’Amelio subito dopo il botto, con i corpi martoriati e ancora caldi). Ma nemmeno davanti a questa vigliaccata si sono fermati.” 24.8.2020 WordNews

 

“Mio fratello morto ucciso perché si è opposto alla trattativa” AVANTI LIVE 25.9.2020

 

…”Paolo si era reso conto che un pezzo dello Stato stava tramando contro lui per eliminarlo, perché era di ostacolo a quella scellerata trattativa. Per questo è stato ucciso”. A dirlo, stamane, nel corso del convegno “La storia dell’antimafia come materia a scuola” è stato Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nel luglio del ’92 a Palermo.” ansa 26.5.2017

 

“Sono passati vent’anni da quando l’autostrada di Capaci veniva sventrata da tonnellate di esplosivo che facevano strazio dei corpi del giudice Giovanni Falcone, sua moglie Franca Morvillo e degli uomini della scorta. Poco più di un mese dopo, un’autobomba piazzata in via D’Amelio a Palermo mieteva la vittima di Paolo Borsellino. La mafia aveva alzato il tiro, reclamava il rispetto di quei patti presi da una classe politica -quella della Prima Repubblica- ormai giunta sull’orlo del collasso. Il sistema stava per mutare e Cosa Nostra pretendeva prepotentemente di avere un posto d’onore nel nuovo assetto che si andava a delineare.  FANPAGE  27.5.2012

 

 

Strage di Via D’Amelio – In COMMISSIONE ANTIMAFIA le audizioni dei famigliari di Paolo Borsellino e testimoni