la trasmissione ” lezioni di mafia ” condotta da Giovanni Falcone andra’ in onda all’ inizio dell’ autunno. La Volpe: ” e’ come un computer, sa tutto, ci raccontera’ episodi sconosciuti. il giudice: ” mi sembra un’ ottima occasione per offrire una visione d’ insieme del fenomeno “
In autunno una serie di puntate del Tg2 con un docente d’ eccezione La Volpe: e’ come un computer, sa tutto, ci raccontera’ episodi sconosciuti Il giudice: mi sembra un’ ottima occasione per offrire una visione d’ insiemel Tg2 ci dara’ Lezioni di mafia. E ha scelto un professore che se ne intende davvero: Giovanni Falcone, il magistrato che ha fatto parlare Tommaso Buscetta e che e’ noto in tutto il mondo per l’ abilita’ e il coraggio con cui ha combattuto Cosa Nostra. “Ho accettato una proposta del direttore del Tg2, Alberto La Volpe . dice Falcone .. Offriro’ la mia consulenza nella realizzazione di un programma che mi sembra molto interessante, perche’ si propone di far conoscere al grande pubblico la storia della mafia e i metodi operativi dell’ organizzazione criminale”. La trasmissione si chiamera’ , appunto, Lezioni di mafia, e andra’ in onda all’ inizio dell’ autunno. Si articolera’ in sei o sette puntate. “L’ idea di chiedere la collaborazione di Falcone . spiega il direttore del Tg2, La Volpe . mi e’ venuta dopo averlo sentito parlare di mafia. E’ un vero computer. Sa tutto, conosce le storie dei vari personaggi, gli intrecci tra le cosche mafiose. E’ in grado di raccontare episodi sconosciuti sia riguardo alla mafia siciliana che a quella americana”. Chi meglio di lui per guidarci tra i segreti e i cupi rituali delle cosche? “Parliamo tanto di mafia . dice La Volpe . ma quanti di noi conoscono davvero la storia dell’ organizzazione? Vediamo ogni tanto la ricostruzione di qualche episodio di mafia, ma una ricostruzione completa, una storia delle cosche non e’ mai stata realizzata”. Lo scopo di Lezioni di mafia? “Col nostro programma vogliamo dare a tutti la possibilita’ di farsi un’ idea, di capire . dice il direttore del Tg2 . A cominciare dalla parola stessa: mafia, da dove deriva? Cercheremo di farlo spiegare a Falcone. Tecnicamente, ci organizzeremo in questo modo: vedremo dei filmati di ricostruzione, poi Falcone in studio ci illustrera’ quello che abbiamo visto, chiarendo tutti gli aspetti di cui la gente comune sa davvero molto poco”. La scansione delle puntate non e’ stata ancora decisa, ma gli argomenti da trattare sono gia’ pronti. Sara’ veramente una lunga carrellata sui fatti e i personaggi che hanno caratterizzato la storia dell’ organizzazione criminale siciliana. Si parte dal modo in cui si sono formati i primi nuclei mafiosi. Poi vedremo come i clan hanno cominciato a spadroneggiare, come sono nati i padrini, come si e’ passati dalla vecchia alla nuova mafia. “Uno degli aspetti che approfondiremo con Falcone . aggiunge La Volpe . e’ il modo in cui vengono assoldati i killer. Faremo vedere come si diventa un picciotto, un uomo d’ onore. E spiegheremo cos’ e’ l’ omerta’ , perche’ viene rispettata, da cosa nasce questo tenere la bocca chiusa”. Una parte di rilievo sara’ data anche alle donne della mafia, e anche alle vittime delle cosche. Le ultime puntate verranno dedicate alle altre mafie, quelle che imperano in Russia, negli Stati Uniti, nell’ America Latina. E una riflessione approfondita’ verra’ fatta su quello che la mafia oggi comporta, e cioe’ riciclaggio del danaro sporco, coinvolgimento a livello internazionale di personaggi insospettabili per rimettere in circolazione capitali guadagnati in maniera illecita. Il racconto dei vari episodi sara’ fatto su spezzoni di filmati tratti da avvenimenti di cronaca e da veri e propri film. Falcone cosa ne pensa? “Mi sembra un’ ottima occasione per offrire alla gente una visione d’ insieme del fenomeno mafia”, dice il magistrato che oggi e’ capo degli Affari penali al ministero della Giustizia. Falcone rimane anche il candidato piu’ autorevole per la direzione della Superprocura, il nuovo organismo creato proprio allo scopo di combattere la mafia con una strategia unitaria. In lizza con lui per quell’ incarico c’ e’ anche il Procuratore di Palmi, Antonino Cordova. La scelta spetta, com’ e’ noto, al Consiglio superiore della magistratura. Ma non si tratta di una decisione che verra’ presa in tempi brevi. Ci vorra’ tempo. Bisognera’ aspettare prima che la Corte costituzionale chiarisca se il cosiddetto “concerto” del ministro della Giustizia sugli incarichi direttivi e’ solo formale, o va rispettato. M.Ne.
(19 maggio 1992) – Corriere della Sera