Alla luce dell’inedito racconto di Vincenzo Ceruso (autore del libro appena arrivato in libreria) circa i possibili tragitti che avrebbe percorso la borsa del dottor Borsellino unitamente ai documenti in essa contenuti, non ci resta che sperare. Sperare che uno o più soggetti delle istituzioni (Magistratura e Forze dell’Ordine in particolare – molti ancora viventi), coinvolti in vario modo ed a vario titolo nel dopo Strage e nei giorni immediatamente successivi ad essa, qualora custodissero notizie in proposito, si decidano a confermare, completare o negare, nelle sedi preposte, la versione resa a Ceruso dal dottor Salvatore Pilato (magistrato di turno quella domenica del 19 luglio 1992).
Certo é che le informazioni contenute nel libro di Ceruso, coincidono in termini temporali alle altre altrettanto clamorose e recenti rivelazioni circa le avvenute perquisizioni presso le abitazioni di moglie e figlie del defunto superpoliziotto Arnaldo La Barbera e ciò ancorché le stesse non siano state eseguite in questi giorni ma risalgano a qualche mese orsono.
Non più tardi tre giorni fa la dottoressa FIAMMETTA BORSELLINO in una intervista rilasciata a Repubblica dichiarava:
”All’interno delle istituzioni ci sono altre persone che sanno, ma si ostinano a non parlare.”
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