Il finto finanziere raggira la figlia del pentito: “La mafia vuole vendicarsi, pagami e ti proteggo”

 

17 Dicembre 2023 LA REPUBBLICA 

Il finto finanziere raggira la figlia del pentito: "La mafia vuole vendicarsi, pagami e ti proteggo"

«Sono della Finanza e sono venuto a salvarti dalla morte: la mafia sarda vuole vendicarsi su di te». Quando la figlia di un pentito della mala della Sardegna ha ascoltato queste parole le sono tremati i polsi. A pronunciarle era stato il nuovo compagno di sua madre, un sedicente finanziere che approfittando delle paure della giovane le ha estorto per diversi anni 125 euro al mese in cambio di una ‘protezione’ da possibili vendette. Ma quel pericolo non era mai esistito e adesso il tribunale di Roma lo ha condannato a 5 anni di carcere.

Per i giudici la donna è stata ingannata da chi pretendeva soldi tra minacce e intimidazioni, fino a puntarle una scacciacani in faccia. Altro che ‘protezione’. La divisa poi non l’aveva mai indossata: l’unica occasione in cui le Fiamme Gialle hanno conosciuto il 54enne è stata quando la vittima, assistita dall’avvocato Pietro Nicotera, ha deciso di denunciarlo al primo gruppo dei finanzieri di Roma scoprendo la montagna di bugie.

Ma andiamo con ordine. Era il 2009 quando M.D.L. ha chiesto alla ragazza di pagare 20mila euro per salvarsi la pelle: si era trasferita all’età di 7 anni dalla Sardegna a Roma, perché il padre – un tempo pescecane del narcotraffico isolano – aveva deciso di collaborare con la giustizia e adesso, a detta dell’uomo, quelli volevano vendicarsi su di lei. Quei soldi sarebbero serviti per la “protezione”, ma lei quella cifra non l’aveva e il compromesso sono state le ‘rate’ da 125 euro al mese. Un’estorsione secondo il pm Giuseppe Bianco che ha ottenuto il giudizio. Certo, qualcosa nella faccenda non tornava neanche alla donna: le persone che avrebbero voluto vendicarsi su di lei, Marta (nome di fantasia) non le aveva mai viste né conosciute. Eppure lui assicurava che esistevano e che avevano anche scoperto dove abitava. La prova? Una macchina con 4 persone a bordo che le si era avvicinata, di cui una “col il cappellino tipico sardo”, mentre passeggiava a Marcellina: “quelli sono della mafia sarda, ti stanno controllando – le aveva detto – guarda bene quello che fai. E paga… ricordati sempre che devi pagare. Se parli con qualcuno sgozzano tuo marito”.

Marta ha pagato fino al 2014, circa 20mila euro in tutto. «Ho versato i soldi per salvare la mia vita», ha raccontato. Il giudice nella sentenza di condanna parla di “messinscena ad opera di complici mai identificati” .