…Va ricordato, a proposito del maresciallo Canale, la scelta di trasferirlo immediatamente, dopo la strage di aia D’Amelio, e di non interrogarlo per i quattro mesi successivi.
CANALE. La mattina del 20 luglio io vengo immediatamente trasferito… A me fu detto che per motivi di sicurezza io dovevo lasciare la Sicilia.
Mi fu detto dall’allora Comandante Generale Viesti: “Da oggi ti occuperai per qualunque esigenza dei familiari di Borsellino, quando si spostano su Roma te ne occupi tu” (…)
Vengo sentito la prima volta dalla Procura di Caltanissetta dalla dottoressa Boccassini e dal dottor Fausto Cardella il 26 novembre del 1992 (…) Siccome quando io facevo le indagini avevo una brutta abitudine che quando succedeva un fatto grave, era norma andarsi a prendere tutti i familiari e portarli in caserma per sentirli nell’immediatezza, la cosa mi destava preoccupazione, anche perché io potevo essere depositario di qualche notizia importante di Paolo Borsellino…
La seconda volta sono stato risentito il giorno 15 dicembre del 1992, e ancora il giorno 25 giugno del 1993, dove per la
prima capisco che il dottor Cardella, evidentemente, non crede a quello che dico io… e io ero veramente risentito perché mi dovrebbe spiegare qualcuno che motivo avrei avuto di inventare nomi e personaggi…