13 ottobre 2011 Ordinanza cautelare

 

 

 

La richiesta della Procura generale di Caltanissetta 

(13/10/2011)  La Procura di Caltanissetta, diretta da Sergio Lari, ha poi chiesto l’emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare, riguardanti il capomafia pluriergastolano Salvino Madonia (è accusato di aver partecipato nel dicembre 1991 alla riunione della Cupola in cui si decise l’avvio della strategia stragista), i boss Vittorio Tutino e Salvatore Vitale (il primo rubò con Spatuzza la 126 per la strage; il secondo abitava nel palazzo della madre di Borsellino, in via d’Amelio, e avrebbe fatto da talpa agli stragisti). Un quarto provvedimento ha riguardato il pentito Calogero Pulci, era l’unico in libertà: è accusato di calunnia aggravata, perché con le sue dichiarazioni avrebbe finito per fare da riscontro al falso pentito Vincenzo Scarantino


PARTE PRIMA
La deliberazione delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. La riunione della “Commissione Provinciale” di Palermo del dicembre 1991: el dichiarazioni di Giufré e di Brusca Giovanni. La sentenza della Corte d’Assise di Catania eel ulteriori riunioni dela commissione regionale. La posizione di “Salvuccio” Madonia
L’esecuzione del programma stragista. Il contributo fornito da Gaspare Spatuzza. La circostanza aggravante di cui all’art. 1 legge 6 febbraio 1980 n. 15

PARTE SECONDA
Le nuove indagini sul movente del delitto: la c.d. “TRATTATIVA”.

PARTE TERZA

.1 Il furto della Fiat 126 di Valenti Pietrina.
1.L’individuazione dell’autobomba di via Mariano D’ Amelio nella Fiat 126 sottratta a Valenti Pietrina. La sottrazione dele targhe dalla autocarrozzeria di Orofino Giuseppe.
1.2. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza.
1.3. I riscontri derivanti dalle attività d’indagine compiute.
1.3.1. Il sopralluogo in via Sirillo. Le nuove dichiarazioni di Valenti Pietrina, Candura Salvatore, Valenti Roberto e Valenti Luciano; gli accertamenti della P.G. a riscontro.
1.3.2. L’individuazione del magazzino ove venne ricoverata la vettura dopo il furto.
1.3.3. La collocazione temporale dell’incarico ricevuto e dell’esecuzione del furto. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza ed i riscontri derivanti dalle attività d’indagine compiute. La verosimile ricostruzione temporale del conferimento dell’incarico del furto della Fiat 126 tramite i tabulati telefonici dell’utenza nella disponibilità di Giuseppe Graviano.
1.3.4. Le modalità di esecuzione del furto della Fiat 126: la rottura del bloccasterzo e l’assenza di segni di effrazione sulla serratura dello sportello anteriore (lato guida) .
1.4. I riscontri e la compatibilità delle dichiarazioni di Spatuzza con le acquisizioni derivanti dai processi già celebrati per la strage di via D’Amelio.
1.4.1. Le dichiarazioni di Ferrante Giovanbattista nel c.d. Borsellino bis.
1.4.2. Le dichiarazioni di Cancemi e Brusca sulle riunioni organizzative di giugno del 9’2 nella casa di Girolamo Guddo.
1.4.3. Le dichiarazioni di La Marca Francesco, poi confermate da Cancemi Salvatore nell’ambito del c.d. Borsellino ter.
1.4.4. Le dichiarazioni di Tullio Cannella sulle confidenze ricevute da Vittorio Tutino.
1.4.5. Le dichiarazioni di Brusca sulle sollecitazioni di Biondino a riferire ad Aglieri e Greco di risolvere li problema della
Fiat 126. Apparente contrasto con le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza.
2. Il ripristino dell’efficienza della Fiat 126 di Valenti Pietrina.
2.1. Le dichiarazioni di Spatuzza Gaspare.
2.2. I riscontri derivanti dalle attività d’indagine eseguite.
2.2.1. L’individuazione del garage ove vennero effettuate le riparazioni della Fiat 126.
2.2.2. Le dichiarazioni di Trombetta Agostino in merito all’intervento eseguito sula Fiat 126 di Valenti Pietrina. La posizione di Costa Maurizio (rinvio).
2.2.3 Le consulenze tecniche effettuate sui reperti della Fiat 126.
.3 lI recupero dele batterie per auto edell’antenna, ol spostamento dela Fiat 126 nel garage di via Villasevaglios.
3.1. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza.
3.2. I riscontri derivanti dalle attività d’indagine compiute nell’ambito del procedimento. In particolare: l’individuazione del garage. La figura di Scardamaglia Giovanni.
3.3. La figura di Antonino Mangano. Il gruppo di fuoco di Brancaccio.
3.4. Le acquisizioni derivanti dai processi già celebrati per la strage di via D’ Amelio
3.4.1. Le dichiarazioni di Cancemi, Costa e Drago ni merito al coinvolgimento di Francesco Tagliavia nela fase esecutiva dela strage ed ale competenze delo stesso ni fato di esplosivi.
3.4.2. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sul conto di Renzino Tinnirello.
3.4.3. Le conclusioni circa l’alibi di Francesco Tagliavia introdotto nel Borsellino bis.
4. Il furto delle targhe.
4.1. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza.
4.2. I riscontri derivanti dalle attività d’indagine compiute nell’ambito del procedimento.
4.2. I riscontri derivanti dalle attività d’indagine compiute nell’ambito del procedimento.
4.3. Le acquisizioni derivanti dai processi già celebrati per al strage di via D’ Amelio. In particolare: l’incarico conferito allo Spatuzza da Giuseppe Graviano e la consegna allo stesso delle targhe alla luce degli elementi acquisiti in tali procedimenti.
4.3.1 I tabulati dell’utenza intestata a Cannistraro Provvidenza: rilevanza ai fini della collocazione temporale del colloquio Graviano-Spatuzza.
4.3.2. Le acquisizioni procedimentali del processo c.d. Borsellino bis circa al permanenza a Taormina di Giuseppe Graviano nel week end precedente la strage.
4.3.3. Le dichiarazioni di Galliano, Ferrante, Cancemi e Brusca in ordine ai contatti nella settimana precedente la strage finalizzati all’organizzazione dell’attentato: analisi alla luce delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza e riflessi circa sul luogo della strage li 19 LUGLIO 1992.
6. Le risposte ad alcuni degli interrogativi irrisolti a conclusione delle precedenti indagini sulla fase esecutiva della strage di via D’Amelio. l’intercettazione abusiva dell’utenza attestata presso l’abitazione della famiglia Fiore-Borsellino.
4.3.4 L’intercettazione abusiva sull’utenza Fiore-Borsellino
5. La collaborazione di Fabio Tranchina. Ulteriori riscontri alle
dichiarazioni di Gaspare Spatuzza circa la fase esecutiva dell’attentato in via D’Amelio.
5.1 Le dichiarazioni di Fabio Tranchina.
5.2. Le dichiarazioni di Fabio TRANCHINA in ordine alla strage di via D’Amelio: conferme agli eventi descritti da Gaspare SPATUZZA.
5.3 l riscontri derivanti dall’attività di indagine eseguita.
5.4 La presenza del blocco motore della Fiat 126 di Valenti Pietrina
6.2. Le indagini sul luogo in cui venne azionato l’innesco per l’esplosivo di via D’ Amelio.
6.2.1. Le indagini su Castello Utveggio.
6.2.2. Le ulteriori indagini sul palazzo dei costruttori Graziano.
6.2.3. Le indagini sull’agrumeto di via d’Amelio. Le dichiarazioni di Fabio Tranchina e Giovan Battista Ferrante.
Le tracce dei servizi segreti nelle ultime indagini.
7. La Figura di GASPARE SPATUZZA. La sua attendibilità intrinseca ed estrinseca.
Le “collaborazioni” di Candura Salvatore, Scarantino Vincenzo e Andriotta Francesco
8.2. Le precedenti dichiarazioni di Candura Salvatore; accenni a quelle rese da Valenti Luciano, Valenti Pietrina e Valenti Roberto
8.3. Le precedenti dichiarazioni di Scarantino Vincenzo; riferimenti
alle intercettazioni ambientali nella Casa Circondariale di Venezia.
8.4. Le nuove dichiarazioni di Candura Salvatore. Le dichiarazioni dei funzionari edel personale dela Polizia di Stato.
8.5. Le nuove dichiarazioni di Scarantino Vincenzo; riferimenti a quelle rese da Ferone Giuseppe, da Andriotta Francesco e dai funzionari della Polizia di Stato.
8.6. Le sentenze del proc. c.d. “Borselino 1” (1° e 2° grado) – Riflessi della ritenuta attendibilità del Candura e dello Scarantino sulle
posizioni di Orofino Giuseppe e Profeta Salvatore alla luce delle nuove emergenze processuali.
8.7. L’attendibilità di Candura Salvatore, secondo el sentenze del proc. c.d. “Borsellino 1” (e del proc. c.d. “Borsellino bis)
8.8. L’attendibilità di Scarantino Vincenzo, secondo le sentenze del proc. c.d. “Borselino”1 (e del proc. c.d. “Borsellino bis).
8.9. Le posizioni di Profeta Salvatore ed Orofino Giuseppe.
8.10. La genesi delle “collaborazioni” di Candura Salvatore e Scarantino Vincenzo. Accenni ulteriori alla collaborazione di Andriotta Francesco, alla luce dei riferimenti fatti da Tibaldi Franco, Ferone Giuseppe e Mascali Angelo.
9. La “collaborazione” di Andriotta Francesco.
9.2. La prima collaborazione di Andriotta Francesco nel processo c.d. “Borsellino 1” primo grado.
9.3. Le discrasie fra le dichiarazioni di Andriotta e Scarantino.
9.4. La collaborazione di Andriotta nel processo c.d. “Borsellino bis”primo grado.
9.5. Valutazioni sulla attendibilità di Andriotta secondo i giudici del
processo c.d. “Borsellino bis” primo grado di giudizio.
9.6. Valutazioni sulla attendibilità di Andriotta secondo i giudici del processo c.d. “Borselino 1” grado d’ appello.
9.7 La ritrattazione di Francesco Andriotta dopo la collaborazione di Gaspare Spatuzza.
9.8. Le ulteriori attività del 24 febbraio 2011.
9.9. I riscontri di P.G. a seguito della ritrattazione di Andriotta
delegati al Centro Operativo Dia di Caltanissetta.
9.10. Le dichiarazioni di Gioacchino Genchi e di Luigi De Sena.
9.11. Conclusioni del PM sulla ritrattazione di Francesco Andriotta e sul percorso investigativo che lo ha visto protagonista: l’ipotesi dell’indottrinamento.

 

 

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