LIBERI DI SCEGLIERE: il progetto che sottrae i minori alla mafia

 

Sono ben centocinquanta i minori allontanati dalle famiglie di ‘ndrangheta fino a ora. Il merito di questo successo è da attribuire al Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, che dal 2012 promuove la legalità laddove il crimine è insito nella storia familiare e sociale di alcuni ragazzi.
Il progetto prende il nome di “Liberi di scegliere” e i risultati già ottenuti fanno sperare in un futuro ancora migliore. Molte madri dei minori coinvolti nel progetto sono uscite dal sistema mafioso e 7 di loro sono diventate collaboratrici di giustizia.

 

Le origini e gli sviluppi del progetto

“Liberi di scegliere” nasce nel 2012 sotto forma di contesto educativo che mira a estirpare la criminalità dalla vita dei giovanissimi. Con la decisiva spinta del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, il progetto vede la collaborazione tra l’istituzione pubblica e il privato sociale. L’obiettivo fu quello di fornire supporto psicologico e sociale ai minori per permettergli di essere autonomi nella costruzione del proprio futuro lontano dalla malavita. Inizialmente furono coinvolte due regioni: la Calabria e la Campania.

Promotore principale dell’iniziativa è il giudice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale dei minori di Reggio Calabria. Nel corso degli anni “Liberi di scegliere” è arrivato nelle scuole grazie all’associazione culturale Biesse. Protagonisti del percorso educativo sono stati anche il libro di Di Bella e gli incontri con gli studenti che permettono di avvicinare i giovanissimi alla legalità.
Questo giugno il progetto è diventato legge regionale e il presidente Di Bella ribadisce essere la prima legge italiana ad affrontare in maniera decisa il tema della criminalità organizzata e dell’impatto sulla vita dei minori. Quest’anno il Consiglio regionale ha dato una svolta al progetto: tutte le scuole calabresi hanno ricevuto una lettera d’invito a partecipare al programma. Per continuare con le novità, saranno erogate 5 borse di studio dal valore di 2000 euro dall’associazione Biesse.

Come il progetto ha salvato i minori dalla mafia

“Liberi di scegliere” è un’iniziativa che lotta per la prevenzione criminale. Il programma è rivolto a minori e giovani adulti figli di ‘ndrangheta e mafia o di soggetti affiliati e a minori che hanno commesso reati per i quali vi sia la contestazione dell’aggravante art.7 l. 203/91 o del 416/416-bis.
Spesso coloro che vogliono dissociarsi dall’ambiente mafioso in cui si trovano non sono tutelati dallo Stato, la non appartenenza alla categoria del collaboratore di giustizia o del testimone di giustizia è per loro limitante: queste due “figure” infatti avrebbero diritto a essere protetti dalle organizzazioni criminali che hanno deciso di combattere. Il progetto permette a questi ragazzi di allontanarsi temporaneamente dalla loro regione d’origine per immergersi in una vita di cultura e socialità.
La scelta di continuare il percorso dopo il compimento dei 18 anni è fondamentale per accompagnare il giovane adulto verso un inserimento socio lavorativo. Lo scopo non è quello di indottrinare, ma quello di dimostrare ai ragazzi la non convenienza a delinquere, permettendo loro di costruirsi un futuro sano. Raggiunta la maggiore età i ragazzi continuano a essere seguiti fino a che non riescono a inserirsi nella società, risorgendo così dal passato criminale che li caratterizza.

Educare i minori per contrastare la mafia

Stando alle dichiarazioni del giudice Roberto Di Bella: “la ‘ndragheta si eredita, esiste il rischio non virtuale, che in particolari contesti e in particolari famiglie, l’educazione si traduca in educazione criminale”. Secondo il magistrato, agire sui giovani è il miglior modo per scardinare il fenomeno mafioso dalla nostra società.
Sono d’accordo il parlamentare Cafiero de Raho e il presidente del Consiglio regionale della Calabria, quest’ultimo afferma: “È un impegno da assumere con fermezza a livello nazionale, quello di accompagnare le repressione dei fenomeni mafiosi con il potenziamento della scuola, dei servizi sociali e della cultura alla legalità, per garantire ai minori a rischio un percorso di liberazione dalle logiche criminali e il diritto al futuro.”
Pare che “Liberi di scegliere” stia ormai divenendo un esempio di lotta alla mafia. Agire alla fonte del problema è l’obiettivo dell’iniziativa che pone l’educazione delle nuove generazioni alla base del futuro della società. I numeri del progetto fanno già riflettere sull’efficacia di questo metodo. I ragazzi sottratti alle grinfie della criminalità organizzata sono adesso cittadini che hanno preso una scelta consapevole: mettere da parte la malavita e contribuire al benessere personale e della società.
Andrea Simoni 7 Novembre 2023 BUONENOTIZIE.IT

 


Progetto “Liberi di scegliere” – PON Legalità 2014-2020 – Scheda di sintesi

 

Il progetto “Liberi di Scegliere” è rivolto a:

  • minori e giovani adulti appartenenti a famiglie di “’ndrangheta e mafia”, autori di reato e a rischio criminalità
  • minori per i quali vi sia la contestazione dell’aggravante art.7 l. 203/91 o del 416/416-bis
  • minori figli di soggetti affiliati alla criminalità organizzata

nei casi in cui sia messo a repentaglio il loro corretto sviluppo psico-fisico. Prevede percorsi di educazione individualizzati, con l’obiettivo di fornire una valida alternativa al contesto sociale fortemente caratterizzato da prevalente cultura e agire mafioso da cui provengono, con alternative culturali, sociali e affettive, funzionali a prevenire la definitiva strutturazione di personalità criminale.
Sfruttando il nuovo corso inaugurato nel 2012 dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, il progetto descrive l’accoglienza dei minori all’interno di una cornice educativa in cui il privato sociale e le agenzie del territorio collaborano con l’istituzione pubblica attraverso l’attivazione di équipes specializzate nel fornire supporto psicologico e sociale necessari all’elaborazione autonoma di vita sganciata dalle dinamiche criminali nelle due Regioni.
Nel caso della regione Campania, il progetto è rivolto anche a minori e giovani adulti detenuti e/o sottoposti a misure restrittive, precocemente genitori, avviandoli a percorsi di responsabilizzazione genitoriale al fine di evitare possibili allontanamenti della prole.La prosecuzione dell’intervento oltre il diciottesimo anno di età, consente un continuum operativo che include l’accompagnamento del minore divenuto maggiorenne, verso l’autonomia esistenziale grazie anche a concrete alternative di inserimento socio lavorativo.

attività contrattuale

Dipartimento giustizia minorile e di comunità

CIG 771400022E – 8395255F93 – Z402E913FE – 8614243A32 – Z993129CA7 – ZAC32736D0

Centro per la giustizia minorile Calabria
CIG 87308594C5

Il progetto nel dettaglio  (pdf, 654 Kb)

Accordo quadro 2017 per la realizzazione del Progetto ‘liberi di scegliere’  (pdf, 371 Kb)

In data 30 giugno 2022 si è concluso il progetto “Liberi di scegliere” che ha operato nelle circoscrizioni territoriali delle Corti d’Appello in Calabria, Campania e Catania. Il progetto si è articolato in due macro-fasi di intervento. La prima, di ricognizione, conclusa subito prima dell’emergenza sanitaria; la seconda, più operativa, si è andata declinando in un lungo lavoro di equipe e di affiancamento agli interventi veri e propri di presa in carico dei ragazzi target, finalizzato alla definizione di percorsi educativi e di re-inserimento.
Il progetto ha preso in carico 83 minori e giovani adulti, aiutandoli a costruirsi una nuova vita distante da ambienti malavitosi: luoghi in cui i ragazzi apprendono le logiche culturali, simboliche, linguistiche e rappresentative mafiose che rappresentano l’unico orizzonte che ri-conoscono. Il progetto Liberi di scegliere ha cercato di incentivare l’indipendenza, di dare un aiuto per trovare corsi di formazione, conseguire qualifiche e fare esperienze lavorative sotto forma di tirocini.
L’equipe del progetto ha operato nel segno di una ri-distribuzione delle responsabilità e dei ruoli, di ri-tessitura dei legami, di una maggiore circolazione delle informazioni. STRUTTURA INTERESSATA: Dipartimento per la Giustizia Minorile e di comunità – Direzione Generale del personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile.

 


Calabria, il Consiglio approva la legge “Liberi di Scegliere” per i giovani che vogliono affrancarsi dalla criminalità

 

La legge prevede anche l’istituzione di borse di studio, offrendo opportunità di crescita e formazione a giovani meritevoli che si impegnano per una vita basata sui principi di legalità e impegno sociale

Il 22 giugno 2023 è stata una giornata significativa per la Calabria nel suo impegno contro le mafie e nella promozione della legalità e della giustizia sociale. Presso Palazzo Campanella si è tenuta una seduta storica in cui è stata approvata all’unanimità la legge regionale “Liberi di Scegliere”, un progetto proposto e ideato dall’associazione Biesse, guidata dalla dottoressa Bruna Siviglia, una figura di spicco nella lotta alle mafie. L’iniziativa ha ricevuto riconoscimento e sostegno grazie alla determinazione diPasqualina Straface, alla volontà di Valeria Fedele e al presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso. La legge regionale, che avrà un impatto significativo a livello nazionale, si propone di promuovere il metodo Di Bella come modello di civiltà e di incentivare una cultura basata sulla giustizia e l’umanità.
Il progetto “Liberi di Scegliere” non è semplicemente un libro o un film tratti da una storia vera, ma da oggi diventa una legge concreta che suscita l’ammirazione di tutto il mondo per il suo valore educativo. Questa legge rappresenta una svolta epocale nella regione calabrese, dimostrando che non sempre arriva per ultima nelle politiche sociali.
Uno degli aspetti fondamentali della legge “Liberi di Scegliere” è la sua estensione a livello nazionale, segnando un punto di svolta nella lotta alle mafie in tutto il paese. Grazie a questa normativa, verrà posta maggiore attenzione sull’educazione, la sensibilizzazione e la promozione dei valori di legalità, inclusione sociale e rispetto dei diritti umani.
La legge prevede anche l’istituzione di borse di studio, offrendo opportunità di crescita e formazione a giovani meritevoli che si impegnano per una vita basata sui principi di legalità e impegno sociale. Questa iniziativa mira a stimolare la partecipazione attiva dei cittadini, incoraggiandoli a diventare protagonisti del proprio destino e a contribuire alla costruzione di una società più giusta e equa.
Con l’adozione della legge “Liberi di Scegliere”, la Calabria si pone come esempio di impegno concreto nella lotta alle mafie e nella promozione di una cultura di legalità e solidarietà. Questo importante passo avrà un impatto duraturo sulla società calabrese e sull’intero paese, offrendo nuove prospettive e speranze per un futuro migliore. 23.6.2023 Gazzetta del Sud


 

 

 

 

 

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