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Valenti, quindi ha ricordato il giorno in cui fu chiamato dall’ex capo della Mobile, Arnaldo La Barbera: “Fu una chiamata inusuale dove mi disse di andare all’aeroporto il giorno dopo alle sei del mattino e chiuse il telefono. Io chiamai anche il dottor Ricciardi per conferma. Così il giorno dopo andammo io e Guttadauro. Partimmo per Roma dove raggiungemmo La Barbera che ci aspettava a Pratica di Mare. Andammo a Pianosa con l’elicottero per prendere Scarantino. Arrivammo a Boccadifalco con un aereo Piper. Io non sapevo nulla ma non ero stupido. Avevo capito che Scarantino aveva iniziato a collaborare”.
Quindi ha riferito dei sopralluoghi che si tennero direttamente in quel giorno e di cui non si trova traccia di alcun verbale: “Questi sopralluoghi durarono fino alle cinque del mattino del giorno seguente. Entrammo in macchina io e l’ispettore Zerilli dietro. Guttadauro alla guida e a lato passeggero c’era il dottor Arnaldo La Barbera. Scarantino dava indicazioni ma solo La Barbera parlava con lui. Chi prendeva appunti? Io no. Zerilli non credo. La Barbera aveva dei fogli, credo i verbali di interrogatorio del giorno precedente ma non so se appuntava. Perché non fu fatta relazione? C’era il dirigente. Non ho fatto domande”.