26 luglio 1992  Si uccide a Roma la testimone di giustizia Rita Atria.

La ragazza aveva deciso di collaborare con la Giustizia rivolgendosi proprio a Paolo Borsellino, dal quale aveva ricevuto un grande aiuto anche dal punto di vista umano. Rita non riesce a trovare la forza per fare fronte alla notizia della morte del magistrato. Gli uomini dell’ Alto commissariato per la lotta alla mafia che avevano il compito di proteggerla consegnano alla magistratura romana il biglietto che la ragazza ha lasciato: “Sono rimasta sconvolta dall’uccisione del procuratore Borsellino, adesso non c’ e’ piu’ chi mi protegge, sono avvilita, non ce la faccio piu’ “. Il Corriere della Sera rilancia un articolo uscito sul settimanale tedesco Bild am Sonntag in cui il capo dell’ufficio criminale del Bka, Hans Ludwig Zachert, assicura che Borsellino aveva interrogato a Mannheim i presunti assassini accusati della strage di San Silvestro, quando nel “Bar Duemila” di Palma di Montechiaro fu sterminata la famiglia Allegro (5 morti): La “pista tedesca” porta alla spietata mafia di Palma di Montechiaro, al viaggio che Paolo Borsellino fece ai primi di luglio a Mannheim per interrogare 4 presunti assassini dei quali la polizia tedesca ieri ha rivelato i nomi anche se questo forse non sara’ molto gradito a chi in Sicilia avrebbe bisogno di indagare senza scoprire le carte, perche’ qui si e’ ad un passo dalla verita’ sui grandi delitti di una provincia malata come quella di Agrigento. E’ in questa terra di potenti lobbies e sanguinari clan che si era concentrata l’attenzione di Borsellinoconvinto di potere trovare in Germania la spiegazione dei massacri di due colleghi, Saetta e Livatino, del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli e delle altre stragi che hanno puntellato la guerra combattuta fra i paesi di Sciascia e Pirandello. Punto debole delle cosche, il tedesco Heico Shinna, un trafficante di cocaina che dopo il suo arresto si e’ pentito consentendo di aggiornare la mappa delle famiglie e, secondo una voce non confermata, di avere anche una traccia per individuare una “talpa” nell’apparato investigativo. Sul settimanale tedesco Bild am Sonntag il capo dell’ufficio criminale del Bka, Hans Ludwig Zachert, assicura che Borsellino aveva interrogato a Mannheim i presunti assassini accusati della strage di San Silvestro, quando nel “Bar Duemila” di Palma di Montechiaro fu sterminata la famiglia Allegro (5 morti). Quattro nomi, solo uno dei quali noto per diverse storie di mafia, quello di Gioacchino Schembri. Inediti gli altri: Gaspare e Ignazio Incardona e Gioacchino Calafato. Tutti legati alle rivelazioni di Shinna, il tedesco con il quale i siciliani si erano confidati troppo, lo “straniero” che alcune settimane fa aveva portato all’arresto di Gaetano Puzzangaro, 23 anni, un assassino che a Palma chiamano “la mosca”, indicato in un primo momento come uno dei killer di Livatino, ma poi uscito di scena anche perche’ il supertestimone Pietro Ivano Nava aveva riconosciuto solo Paolo Amico e Domenico Pace. Sono questi gli uomini che Borsellino avrebbe dovuto interrogare partendo per la Germania lunedi’.