si rifugiava, come per ricordare una sua parola ancora. Ho bisogno delle parole di Paolo, perché mi sento persa senza di lui, soprattutto adesso che mi trovo ad affrontare un male incurabile.
Quanto sto soffrendo.
Sono tappezzata di bende, non posso più neanche fare dei piccoli passi in casa, e mi ritrovo su una sedia a rotelle.
Le mie sofferenze sono atroci.
Ma quelle parole che tante volte mi hanno confortato, mi hanno dato coraggio, alleviano la mia sofferenza.
Tratto da: Ti racconterò tutte le storie che potrò
AGNESE BORSELLINO:“Ti racconterò tutte le storie che potrò. Così il nostro sarà un romanzo che non finirà mai, sino a quando io vivrò. La lieta novella manterrà sempre fresco il nostro amore. Perché l’amore ha bisogno di mantenersi fresco”. “Ho deciso di fare questo racconto una mattina, una di quelle mattine che avrebbero reso felice Paolo. Mentre sorgeva il sole, lui si accorgeva di un nuovo germoglio nelle piante sistemate con cura sul balcone della nostra casa di via Cilea. Sorrideva, rideva anche di gusto. Quante volte l’ho guardato strano in quelle mattine. Gli chiedevo: ‘Paolo a chi sorridi’? Mi diceva: ‘Sorrido a fratello sole, perché oggi ci donerà un’altra bella giornata’ E accarezzava i nuovi germogli: ‘Sai, Agnese’, sussurrava, ‘sono un uomo fortunato, perché alla mia età riesco ancora ad emozionarmi’.”Da “Ti racconterò tutte le storie che potrò”
AGNESE PIRAINO BORSELLINO