Autorità civili, religiose e militari. Associazioni.
Cittadini.
È un lungo percorso, quello che ci porta qui oggi.
Era il 2018, ero vicesindaco nella precedente amministrazione, e insieme a Nicola Molteni, canturino, prima ancora che Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Benedetto Madonia e Claudio Ramaccini, rispettivamente Presidente e Direttore di Progetto San Francesco, iniziavamo a ragionare su come riabilitare una Cantù che era stata ferita dagli avvenimenti, dalle inchieste e dai procedimenti giudiziari degli anni precedenti.
Iniziava allora una collaborazione stretta e proficua, che ci ha portato il 23 marzo del 2019- esattamente 5 anni fa – a organizzare in Piazza Garibaldi l’iniziativa “Un caffè contro le Mafie”. Iniziativa che ha visto una partecipazione straordinaria di istituzioni e cittadini.
Segno che quel bisogno che avevamo intercettato era reale.
La nostra Cantù aveva bisogno di rinvigorire il proprio impegno nella promozione e nella difesa dei valori della legalità, della trasparenza e della giustizia e di prendere una posizione più ferma nel contrasto alla criminalità organizzata.
Sulla scorta di questa rinnovata consapevolezza, abbiamo istituito la Consulta Permanente sulla Legalità e Sicurezza, con l’obiettivo di organizzare iniziative volte alla sensibilizzazione dei nostri concittadini e alla dimostrazione della presenza salda delle Istituzioni.
Con l’obiettivo di PARLARE DI MAFIA.
Abbiamo vissuto tanti momenti significativi in questi 5 anni.
Il più toccante è stato probabilmente l’arrivo in Piazza Garibaldi della Quarto Savona 15, o meglio dei suoi resti, nel 2021.
Una presenza forte, di grande impatto emotivo; figlia di un lungo lavoro coordinato dall’Assessore Maurizio Cattaneo – che voglio ringraziare pubblicamente per l’impegno profuso in questi anni – e dalla Consulta permanente, con il coinvolgimento degli alunni delle scuole canturine, per consentire a tutti noi di vedere con i nostri occhi di cosa è capace – tra le altre cose – la mafia e tramandare la memoria di tutti gli uomini e le donne che hanno perso la vita per contrastarla.
Proprio in quell’occasione abbiamo inaugurato la mostra fotografica “Noi Siamo Loro”, un tributo ai tanti eroi e vittime di mafia, che con piacere abbiamo condiviso con il territorio e in particolare tra i Comuni aderenti al Comitato 5 Dicembre, i cui Sindaci saluto e ringrazio per essere qui con noi oggi.
Come non ricordare poi un momento di grandissimo orgoglio per la nostra Città: la visita del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, lo scorso anno, in occasione dell’inaugurazione dell’immobile di via Cesare Cantù. Sequestrato alla mafia nel 1996, acquisito dal Comune nel 2002 e dopo 20 anni riqualificato per decisione di questa amministrazione con un impegno economico di 1 milione di euro, di cui 150 mila finanziati da Regione Lombardia. E con una scelta volutamente significativa destinato alla sede dell’Azienda Speciale Consortile Galliano, l’Azienda speciale che gestisce alcuni servizi sociali dei Comuni dell’Ambito.
Oggi siamo qui, nel parco che per i canturini è sempre stato il “Parco Argenti”, per condividere con tutti voi una scelta altrettanto significativa.
Questo è un parco da sempre molto amato dai canturini, che tuttavia negli ultimi tempi aveva perso smalto, sia dal punto di vista della fruibilità che di quello della frequentazione.
Siamo intervenuti sul primo aspetto con un intervento di riqualificazione importante, che ci ha visti impegnati per diversi mesi. Oggi concludiamo questo percorso inaugurandolo e celebrando con voi la scelta di intitolarlo alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, indimenticati magistrati eroi, vittime della mafia che hanno combattuto per tutta la vita.
Questa intitolazione vuole essere un monito per tutti noi cittadini. Perché anche noi, per non essendo magistrati o non facendo parte delle Forze dell’Ordine, possiamo fare la nostra parte contro la mafia.
Combattere la mafia significa difendere i valori democratici e lo Stato di diritto, promuovendo la trasparenza, la giustizia e la legalità come pilastri fondamentali della convivenza civile.
Questo contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel sistema giudiziario. La lotta alla criminalità organizzata è, quindi, un dovere morale e civico, un impegno che come cittadini – e ancor più noi amministratori che rappresentiamo le Istituzioni – dobbiamo portare avanti a testa alta con l’obiettivo di costruire una società in cui ogni individuo sia libero di contribuire al progresso comune senza paura né intimidazioni.
È un percorso lungo e complesso che richiede la partecipazione attiva di tutti: cittadini, istituzioni, imprese, Forze dell’Orine e Magistratura. Ma è un obiettivo imprescindibile per costruire un futuro migliore per le generazioni presenti e future.
Con iniziative come questa, Cantù ribadisce il proprio netto NO alle mafie e a qualsiasi forma di illegalità.