PAOLO VIVE prossimamente al cinema

 

Realizzare “Paolo Vive” è stato un lungo  cammino, dalla parte film con la mia stesura  della sceneggiatura, alla parte docu con tutte  le personalità da intervistare che ho scelto  personalmente accuratamente. Ho voluto  solo persone che hanno amato, stimato e  vissuto realmente il giudice.
Non ho voluto  intervistare magistrati antimafia che sono  entrati in politica, perchè penso che chi  combatte la mafia tutti i giorni non possa  entrare in politica e soprattutto perchè il  giudice Borsellino aspetta ancora giustizia  da uno Stato che lo ha tradito, da uno Stato che  sa ma che non parla.

Difficoltà e criticità  si ci sono state, ci sono state quando mi sono sentita dire “Perchè devi girare un docufilm che racconta la storia di un uomo morto trent’anni fa, ormai è morto”.
Ecco questa più che difficoltà e criticità è  stata la delusione, la delusione di sapere  che ancora alcuni siciliani la pensano così.
Ma allo stesso tempo è stata la mia forza per andare avanti e realizzare un qualcosa  di unico per omaggiare un uomo che è stato  e sarà per sempre un vero siciliano, un  uomo che rende noi siciliani onesti orgogliosi di esserlo.

DEBORA SCALZO

 

 

28.3.2023 Catania Film Commission: Debora Scalzo regista del docufilm “Paolo vive” incontra gli studenti

Il docufilm “Paolo vive”, dedicato al giudice Borsellino, sarà al centro dell’incontro che la Catania Film Commission, guidata da Sabina Murabito, ospiterà venerdì 31 marzo nei locali di via di Sangiuliano con la partecipazione dell’autrice Debora Scalzo. A partire dalle 10.30, la scrittrice e neoregista catanese si confronterà con gli studenti del liceo scientifico-linguistico “C. Caminiti” di Giardini Naxos, classi IV A e IV B impegnate nel progetto “Cineviaggiando”.
“Sapere che dei giovani siciliani stimano me e il mio progetto è una gratificazione davvero speciale. E’ bello ed emozionante constatare che Paolo ‘Vive’ anche attraverso i loro occhi, gli occhi del nostro futuro”.
L’approfondimento su cinema e legalità sarà incentrato sul progetto audiovisivo con il quale la Scalzo, a trent’anni dalla strage di via D’Amelio, rende omaggio al magistrato e ”all’uomo di alti valori che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni”.
Il docufilm, in lavorazione tra Palermo e Catania anche con la collaborazione della Film Commission etnea, si compone di due parti, da un lato interviste e testimonianze esclusive, dall’altro l’interpretazione del giudice Borsellino affidata al grande attore Bruno Torrisi, eccellenza siciliana.
Maggiori info sul progetto al link https://www.comune.catania.it/informazioni/news/catania-film-commission/cinema-news/default.aspx?news=86530

 COMUNE DI CATANIA


Riparte il set di “Paolo Vive”, docufilm sul giudice Borsellino Sarà distribuito in Italia e all’estero alla fine del 2023, con presentazioni in festival di cinema internazionali

Riprendono le riprese di Paolo vive, il docufilm scritto e diretto dalla regista catanese Debora Scalzo, con protagonista l’attore Bruno Torrisi nelle vesti del giudice Paolo Borsellino. A trent’anni dalla strage di via D’Amelio, l’originale omaggio d’autore al magistrato e all’uomo “Paolo”, realizzato tra Palermo e Catania, con un primo ciak girato già lo scorso fine gennaio e’ uno dei progetti piu’ coraggiosi dell’autrice. Le nuove riprese ripartiranno a Palermo, un progetto importante della regista da sempre impegnata nel sociale e legalità, che mira a portare sullo schermo un intenso monologo rivolto in particolare “ai giovani che perseguono con coraggio ideali di legalità e giustizia”. La Scalzo da Palermo arriverà anche a Catania: nella sede della Catania Film Commission incontrerà gli studenti di una scuola di Giardini Naxos. “Sapere che dei giovani siciliani stimano me e il mio progetto – dichiara  Debora Scalzo – è una bella soddisfazione. E’ bello sapere che Paolo Vive attraverso i loro occhi, gli occhi del nostro futuro”. Scrittrice e sceneggiatrice cinematografica siciliana, Debora Scalzo ha al suo attivo diversi libri dedicati alle forze dell’ordine e importanti premi per la letteratura poliziesca e sociale a livello internazionale.

Ufficialmente in concorso nella sezione cortometraggi ai David di Donatello 2023 e nella selezione ufficiale cortometraggi del Festival di Cannes 2023 con “Cuore Marchiato”, shortmovie scritto e prodotto da lei, diretto da Giovanni Ruggeri e tratto dal suo omonimo romanzo best seller (NewBook Edizioni), dove tratta la tematica della violenza psicologica vissuta all’interno di una storia extraconiugale, con protagonista Sofy donna di successo e Marco poliziotto di volante, ambientato nella città etnea. Debutta alla regia con questo docu-film che racconta, oltre che il magistrato, ”l’uomo di alti valori che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni”. Paolo Vive è prodotto dalla stessa Scalzo, con Underground Studio Production, Dip Studio Production, Mat&Teo Production, Pierangela Giuffrida e Andrea Festa. In collaborazione con Palermo Film Commission, Catania Film Commission, Sicilia Film Commission, sostenuto e supportato dalla famiglia Borsellino. Le maestranze tutte siciliane, come dice la Scalzo “sono il valore aggiunto al progetto”, dal filmmaker dronista Antonio Licciardello, l’hair stylist Toni Pellegrino, la makeup artist Costanza Dicorrado e il doppiatore veronese Mario Giarola. La colonna sonora è prodotta dal cantautore barese Gianni Pollex (autore di artisti quali Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie), e firmata da Roberto Williams Gugliemi e Debora Scalzo. Il film è suddiviso in due parti: da un lato interviste e testimonianze esclusive, dall’altro l’interpretazione di Torrisi, attore “eccellenza siciliana”. Sarà distribuito in Italia e all’estero alla fine del 2023, con presentazioni in festival di cinema internazionali. CATANIA TODAY

 

 

Al via le riprese del docufilm Paolo Vive di Debora Scalzo. Il docufilm ripercorre la vita e rende omaggio a Poalo Borsellino, a trent’anni dalla Strage di Via D’Amelio. Il giudice sarà interpretato dall’attore siculo Bruno Torrisi.

Il docufilm omaggia l’uomo e il magistrato indimenticabile e in questi giorni è possibile osservare, tra Palermo e Catania, un tamtam di troupe audiovisive. Per Scalzo è debutto alla regia. A dare qualche dettaglio sul docufilm Paolo Vive è la stessa regista: «È importante raccontare ai giovani la storia di un uomo che ha fatto la storia e che si è sacrificato per tutti noi. E credo fortemente che è importante insegnare nelle scuole l’educazione alla legalità, anche con progetti cinematografici autoriali e di storia vera, di vita vissuta. Per poter permettere ai giovani di portare avanti ideali di uomini eroi, di poter rispettare le regole di una vita sociale pulita corretta e meritocratica, i valori della democrazia e della libertà e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili».
Come ogni siciliano che si rispetti, la regista bramava la produzione di questo progetto, incentrato sul giudice Paolo Borsellino, sin dalle superiori, quando portò come tesina la storia del giudica. “Paolo Vive” uscirà a fine 2023 in tutto il mondo e verrà presentato nei festival di cinema più importanti a livello internazionale. Il progetto nel catanese è in collaborazione con Catania Film Commission, sostenuto e supportato dalla famiglia Borsellino.  27 Gennaio 2023 IL FATTO DI CATANIA

 


16.3.2023 Intervista Debora Scalzo. Il debutto alla regia con “Paolo Vive”, omaggio al giudice Borsellino in uscita internazionale

 

11.2.2023 INTERVISTA A SICILIA 24 TV –  video


Docufilm, al via le riprese di “Paolo Vive” con la regia di Debora Scalzo, protagonista Bruno Torrisi

 

Al via le riprese del docufilm “Paolo Vive” diretto dalla scrittrice Debora Scalzo, protagonista l’attore Bruno Torrisi nelle vesti del giudice Paolo Borsellino. A trent’anni dalla strage di via D’Amelio, l’originale omaggio d’autore al magistrato e all’uomo “Paolo” sarà realizzato tra Palermo e Catania, con un primo ciak etneo nel Palazzo degli Elefanti alla vigilia della Festa di Sant’Agata. Il progetto della regista mira a portare sullo schermo un intenso monologo rivolto in particolare “ai giovani che perseguono con coraggio ideali di legalità e giustizia”. Scrittrice e sceneggiatrice cinematografica siciliana, Debora Scalzo ha al suo attivo diversi libri dedicati alle forze dell’ordine e importanti premi per la letteratura poliziesca e sociale. Candidata ai David di Donatello 2023 con il cortometraggio “Cuore Marchiato”, debutta alla regia con questo docu-film che racconta, oltre che il magistrato, ”l’uomo di alti valori che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni”. La rete di produzione, con in testa la stessa Scalzo, si avvale nel capoluogo etneo della collaborazione della Catania Film Commission guidata da Sabina Murabito. L’audiovisivo è suddiviso in due parti, da un lato interviste e testimonianze esclusive, dall’altro l’interpretazione di Torrisi, attore “eccellenza siciliana”.
“Un onore immenso poter raccontare la storia del grande e insostituibile uomo e magistrato, quale era il giudice Paolo Borsellino – dichiara la regista – . È importante donare ai giovani un docufilm dedicato alla legalità, e poter permettere loro di portare avanti ideali di uomini eroi, di poter rispettare le regole di una vita sociale pulita corretta e meritocratica, i valori della democrazia e della libertà e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili. Questo progetto – continua Scalzo- l’ho custodito nel cassetto sin da ragazza: da studentessa alle superiori portai come tesina propria la storia del giudice Paolo Borsellino. Non potevo quindi immaginare migliore debutto alla regia, rafforzato da una lunga esperienza nell’ambito delle sceneggiature e delle produzioni audiovisive”.”Paolo Vive” sarà distribuito in Italia e all’estero alla fine del 2023, con presentazioni in festival di cinema internazionali.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Catania Film Commission, Palermo Film Commission e Sicilia Film Commission. Sostenuto e supportato dalla famiglia Borsellino.
Scritto, diretto e prodotto da Debora Scalzo, il docufilm è co-prodotto da Dip Studio Production, UnderGround Studio Production, Mat&Teo Production, Costanza Dicorrado, Pierangela Giuffrida, Andrea Festa. Protagonista Bruno Torrisi, nelle vesti del giudice Borsellino. Filmmaker dronista Antonio Licciardello, doppiatore Mario Giarola, hair stylist Toni Pellegrino. Colonna sonora prodotta dal cantautore barese Gianni Pollex (autore di artisti quali Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie), e firmata da Roberto Williams Gugliemi e Debora Scalzo. COMUNE DI CATANIA 1.2.2023


Al via le riprese del docufilm Paolo Vive

 


Al via le riprese del docufilm Paolo Vive di Debora Scalzo, protagonista l’attore Bruno Torrisi nelle vesti del giudice Paolo Borsellino. Il docufilm che omaggia l’uomo e il magistrato indimenticabile.

“Paolo Vive” a trent’anni dalla Strage di Via D’Amelio, renderà omaggio al giudice interpretato dal grande attore siciliano Bruno Torrisi
Debora Scalzo, scrittrice e sceneggiatrice cinematografica siciliana, è nota al grande pubblico per i suoi libri dedicati alle forze dell’ordine. Vincitrice di prestigiosi premi a livello internazionale per la letteratura poliziesca e sociale, debutta ora alla regia con il docu-film “Paolo Vive”, dedicato al giudice Paolo Borsellino.
“Paolo Vive” racconta l’uomo oltre il magistrato, uomo di alti valori, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni.
La regista dichiara: “È importante raccontare ai giovani la storia di un uomo che ha fatto la storia e che si è sacrificato per tutti noi. E credo fortemente che è importante insegnare nelle scuole l’educazione alla legalità, anche con progetti cinematografici autoriali e di storia vera, di vita vissuta. Per poter permettere ai giovani di portare avanti ideali di uomini eroi, di poter rispettare le regole di una vita sociale pulita corretta e meritocratica, i valori della democrazia e della libertà e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili”.
Un progetto che la stessa regista aveva custodito nel cassetto sin da ragazza, poiché da studentessa alle superiori, portò come tesina la storia del giudice Paolo Borsellino. Ma non solo, un grande debutto alla regia, dopo anni di sceneggiature e produzioni cinematografiche. Una donna regista forte e coraggiosa, che ama raccontare la verità e che con la sua forte empatia e la sua speciale scrittura, arriva dritta al cuore delle persone.
“Paolo Vive” uscirà a fine 2023 in tutto il mondo e verrà presentato nei festival di cinema più importanti a livello internazionale.
Progetto in collaborazione con Catania Film Commission, Palermo Film Commission e Sicilia Film Commission. Sostenuto e supportato dalla famiglia Borsellino. CORRIERE NAZIONALE 28.1.2023

 

Paolo Vive, Debora Scalzo in esclusiva: “Anima e cuore per Paolo Borsellino”

Paolo Vive è ai nastri di partenza. Debora Scalzo sta lavorando al docufilm sulla vita di Paolo Borsellino, uno degli uomini più straordinari della storia del nostro paese.

Cosa significa lavorare a un documentario su un personaggio come Paolo Borsellino? Significa metterci l’anima e il cuore. Un progetto di cui sono profondamente orgogliosa, poiché racconto un uomo che ha fatto tanto per la nostra terra, la Sicilia. E adesso posso dirlo con certezza, ma a differenza di un progetto cinematografico come un film, un cortometraggio o una serie tv, il documentario a livello di emozioni, di trasporto e di lavoro, ti da molto di più, perché entri dentro la storia del personaggio e posso dire che vivi con lui il suo vissuto. Lavoro al docufilm da oltre un anno. Ma la storia del giudice ha sempre fatto parte di me, poiché la portai come tesina alle superiori. Da qui è nata la sceneggiatura che ho scritto per la parte film, recitata dal grande attore Bruno Torrisi e tutta quella che è la parte docu con soggetti, scalette, interviste, video contributi, insomma un bel mix che completa al meglio e in versione inedita ed esclusiva il mio “Paolo Vive”.

Come è nata l’idea di “Paolo Vive”? L’idea è nata perché volevo donare ai giovani qualcosa di prezioso, una storia preziosa, di un uomo importante che fosse d’esempio per i nostri ragazzi. I giovani hanno bisogno dell’educazione alla legalità e il docufilm è un progetto che nasce in primis per loro. Il giudice Falcone poco prima di morire disse al giudice Borsellino “loro fanno il tifo per noi” e non si sbagliava. Il titolo “Paolo Vive” è un messaggio di speranza. Un uomo che non se né mai andato. Ma che i giovani portano nelle piazze senza paura, ma con coraggio e spirito di dedizione. 
Chi ha collaborato con te? L’attore e caro amico Bruno Torrisi ha sposato sin da subito il progetto e devo ammettere che poterlo dirigere per me è un onore, io sono da sempre una sua grande fan. Tutta la mia squadra da Antonio Licciardello Dip Studio Production, Mario Giarola UnderGround Studio Production, Michela Russo Mat&Teo Production, Costanza Dicorrado, Pierangela Giuffrida, Salvo Castiglione, Toni Pellegrino, Andrea Festa, Gianni Pollex, Roberto Williams Gugliemi, tutta la Sicilia Film Commission, Palermo Film Commission, Catania Film Commission e tutte le strutture private e palazzi storici che ci ospiteranno. Tante persone, una bella squadra che fa si che il progetto abbia valore e alta qualità. Un progetto pieno di emozioni che sicuramente arriverà al cuore della gente.
Dove si potrà vedere il film? Il film verrà presentato presso importanti festival di cinema internazionali a fine 2023, dopodiché inizierà a viaggiare tra cinema, piattaforme e reti tv. Il messaggio di “Paolo Vive” è un messaggio universale. 
Si tratta del tuo debutto nel mondo del cinema come regista? Si. Dopo anni di sceneggiature e produzioni cinematografiche, questo è il mio debutto alla regia. E sono orgogliosa di debuttare raccontando la mia terra, credo fortemente che solo una siciliana può raccontare la Sicilia. E devo ammettere che sino a tre anni fa, pensavo di debuttare con un film, ma il documentario è un qualcosa che mi ha preso sin da subito e mi piacerebbe continuare con questa tipologia di regia, sono una donna vera ed empatica, che ama raccontare la verità.
A chi ti ispiri per questo ruolo? Non mi ispiro a nessuno, ognuno è unico a suo modo e io sarò semplicemente me stessa. Amo talmente tanto il mio lavoro che lo faccio con passione, mettendoci tutta me stessa.
Che cinema ama Debora Scalzo? Spazio da vari generi. Ma sono cresciuta guardando i film storici con mio nonno, in assoluto nel mio cuore “Ben Hur” di William Wyler, “Cleopatra” con la favolosa Liz Taylor, “Il Re dei Re” di Nicholas Ray. Passando ai film di Francis Ford Coppola “Il Padrino” con Al Pacino (tra i miei attori preferiti di sempre). Al grande Franco Zeffirelli e un film che porto nel cuore “Storia di una capinera” ambientato nella mia Catania. Tra i più recenti “Suite francese” e “Blue Valentine” con Michelle Williams (attrice che adoro), e “Il Lato positivo” con Jennifer Lawrence”. Da come puoi capire amo il cinema che tratta storie vere e forti. Il cinema è una grande macchina potente di divulgazione.

 

 


3.2.2023 – Ricevere un bellissimo messaggio dal Dottor Manfredi Borsellino, mi riempie il cuore di gioia. Essere stimata da un uomo che lotta tutti i giorni per la legalità, figlio di un uomo immenso e insostituibile, mi emoziona e mi commuove.
Ma soprattutto, sapere che il Giudice Paolo Borsellino sarebbe orgoglioso di me e della mia squadra, significa che sto facendo bene e non c’è complimento migliore. Dopo tanti anni che svolgo questo lavoro, dopo premi e riconoscimenti importanti e prestigiosi che ho ricevuto non solo in Italia, questo per me è il Premio più bello.  DEBORA SCALZO 

Paolo Vive, omaggio a Paolo Borsellino

Paolo Vive, omaggio a Paolo Borsellino: in Esclusiva la regista DEBORA SCALZO, nota scrittrice siciliana, debutta alla regia col docufilm “Paolo Vive” un vero e proprio omaggio al giudice Paolo Borsellino. Abbiamo avuto il piacere di intervistare la brillante scrittrice, donna di talento e personaggio amatissimo in Italia che debutta ora anche come regista.

 

FIAMMETTA BORSELLINO e DEBORA SCALZO



Come è partita l’idea di lavorare a un argomento così delicato 
Da donna siciliana con valori e ideali di giustizia, questo per me è un argomento da trattare come giusto che sia, dando grande spazio e valore agli ideali di tutte le vittime di mafia che si sono sacrificate per noi, per donarci un mondo migliore. L’idea di lavorare ad un progetto che tratta una tematica così forte e delicata, ha fatto parte di me sin da ragazza. La mia tesina di storia alle superiori, trattava la vita del grande Giudice Paolo Borsellino. Ho sempre avuto una particolare ammirazione per questo grande uomo, padre figlio, marito fratello e magistrato. Un uomo devoto al lavoro, alla famiglia e che amava moltissimo i giovani. Quando incontrai il Dottor Manfredi Borsellino a Mondello, per parlargli del progetto, gli raccontai della mia tesina dedicata al padre, il suo sorriso mi ha riempito il cuore di gioia, gli stessi occhi del padre e la stessa bontà e voglia di lottare per la nostra terra, terra definita dal Giudice “bellissima ma disgraziata”. Il suo sostegno e supporto al progetto, ha reso me non solo onorata, ma con una voglia immensa di lasciare ai giovani un messaggio e un ricordo di alto valore, di un uomo che per la nostra terra ha fatto tantissimo e continua a fare ancora adesso. Credo fortemente che sarà un docufilm che rimarrà nella storia e come donna e madre sono orgogliosa di poter lasciare in testamento ai tanti giovani, storie di uomini che hanno fatto la storia del nostro paese.
Quando si parla di cose così dolorose è importante entrare anche in un certo livello di empatia nella storia? Assolutamente sì. Partiamo dal fatto che da sempre sono legata al mondo delle forze dell’ordine e di tutto ciò che è legalità. Mi batto da sempre per ideali forti, schietta e diretta. L’empatia nella storia parte da dentro, forse sono anche cresciuta con un nonno bis siciliano, che faceva parte delle scorte della polizia di stato negli anni più cruenti, ha scortato vari magistrati antimafia. Ricordo vari aneddoti raccontati da mia nonna Maria (sua moglie), nonna favolosa, che seppur malata d’Alzheimer quando vedeva passare una volante della polizia, si ricordava di suo marito Lorenzo. Mancano entrambi. Due persone rare, pure e genuine. Sono sempre stata legata fortemente alla mia terra d’origine, seppur nata ad Asti. La Sicilia ti entra nelle vene e non ti lascia più, a maggior ragione se sei un siciliano fuori sede, me che la vivi e ti rendi conto di quante belle persone ne fanno parte. Ed è giusto raccontare la verità, com’è giusto portare avanti gli ideali di onestà, giustizia, sacrificio e devozione di uomini come il Giudice Borsellino, il Giudice Falcone, il Commissario Ninni Cassarà, i ragazzi delle scorta e tantissime persone vittime di mafia. Il Giudice Borsellino diceva: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.” E noi con PAOLO VIVE, lo faremo.
Che ruolo assume la famiglia Borsellino nel supporto all’opera?  In primis, sostengono fortemente il progetto. Ricordo ancora quando incontrai a Mondello il Dottor Manfredi Borsellino, quanto gli parlai del docufilm, di cosa volevo raccontare e del come volevo raccontare la storia di suo padre, lui ne rimase subito colpito. Per poter lavorare al progetto ho voluto il suo benestare, per me personalmente e per tutta la mia squadra di produzione è fondamentale. Difatti lo aggiorniamo su tutto. Noi siamo una produzione fatta di giovani e talentuose maestranze siciliane, che sono cresciuti onestamente e orgogliosamente nell’essere siciliani, grazie a uomini come il Giudice, credo che questo al Dottor Borsellino è trasparso.

Cosa ci puoi dire del cast? Il docufilm è strutturato in due parti, la prima film, che vedrà il grande attore Bruno Torrisi interpretare il Giudice Borsellino. E lo vedrà raccontarsi ai giovani, ma non voglio svelare nulla di più, perchè è un qualcosa di completamente diverso da tutto ciò che abbiamo visto sino adesso in tv o al cinema. Lo gireremo tra Palermo Cefalù e Catania. La parte docu invece, saranno interviste fatte a personalità importanti che hanno amato e stimato il Giudice, come il suo agente di scorta, unico sopravvissuto alla Strage di Via D’Amelio Antonio Vullo, la sorella dell’indimenticabile Commissario di Polizia Ninni Cassarà, la Professoressa Rosalba Cassarà, una donna che stimo profondamente, e altre personalità come giornalisti e magistrati antimafia che daranno il loro contributo omaggio a Paolo Vive. Ma non solo, anche la figlia di un poliziotto di scorta, che racconterà cosa significa essere la figlia di un grande poliziotto. Come intervistatore ho voluto un giovane e bravissimo doppiatore italiano, Mario Giarola, lui sarà un grande valore aggiunto. La colonna sonora verrà realizzata dal grande cantautore barese Gianni Pollex, autore dei più grandi artisti del panorama musicale italiano come Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie e moltissimi altri. Un grande artista e amico, che ha sposato sin da subito il mio progetto e che sò che ci regalerà una delle sue melodie favolose, come solo lui sa realizzare, che rimarranno indimenticabili. Io ne firmo la sceneggiatura e oltretutto, sarà il mio debutto alla regia, quindi la storia, le immagini e le musiche dovranno essere un tutt’uno e donare emozioni, emozioni da portare avanti per il nostro futuro, quello dei nostri figli e dei giovani, loro che sono speranza. E se c’è speranza, c’è la forza per migliorare questo mondo, troppo spesso crudele.
Una produzione giovane e importante. Una volta finito il docufilm dove sarà promosso e a quali iniziative parteciperà? Il docufilm è prodotto da me, Dip Studio Production e Underground Studio Producion, con la co-produzione delle imprenditrici Piera Giuffrida e Costanza Dicorrado, in collaborazione con la Catania Film Commission e la Sicilia Film Commission. Un lavoro di squadra, con una produzione giovane e importante, che ci porterà a presentare il docufilm nei vari festival di cinema italiani e internazionali con un minutaggio inferiore rispetto al girato. Diciamo che presenteremo ai festival un teaser del docufilm, poichè il nostro obiettivo è quello delle piattaforme streaming e le varie emittenti televisive nazionali e internazionali. Paolo Vive è un messaggio universale. Vogliamo ricordare un Giudice insostituibile in tutto il mondo. E ovviamente, presentare il progetto e fare incontri nelle scuole. È importante insegnare l’educazione alla legalità ai ragazzi sin da piccoli. Raccontare le storie che hanno fatto la storia.
Bruno Torrisi avrà un ruolo importante, ce lo racconti? Si, Bruno sarà l’unico attore protagonista, poichè interpreterà il Giudice Borsellino e la storia film sarà incentrata tutta su di lui e su questo racconto profondo, di cui non posso svelare nulla. Bruno sin da subito ha amato il progetto, lui non è solo un grande attore siciliano, ma sopratutto un uomo favoloso. Ha sempre interpretato nella sua carriera ruoli importanti, come il Giudice Terranova o il Commissario Ninni Cassarà. Quando ho pensato al progetto e al Giudice Borsellino, ho pensato subito a lui, per noi è lui il nostro Paolo.
Dopo anni di scritture e sceneggiature, debutti alla regia. Come ti senti? Sicuramente per debuttare alla regia non potevo scegliere progetto migliore. Debuttare con un progetto che racconta la mia terra mi rende orgogliosa, ma sopratutto emozionata. Ovviamente, questo debutto alla regia lo devo tantissimo anche alle persone che lavoreranno con me, la mia squadra, se c’è alchimia, si riesce al meglio. Accanto a me come assistente alla regia, filmmaker e dronista (realizzerà delle splendide riprese aeree) avrò Antonio Licciardello, ecco con lui vicino, sono sicura che realizzeremo qualcosa di unico, un grande debutto con una grande squadra.
Matteo Fantozzi 17 ottobre  2022 YOUMOMOVIES


Non si vive senza memoria

Qual è stata l’accoglienza dei famigliari di Borsellino? il riscontro é stato positivo e ringrazio la famiglia per aver sposato il progetto da subito. Quando incontrai Manfredi a Mondello, per parlargli del docufilm e della mia tesina dedicata al padre, il suo sorriso mi ha riempito di gioia. Ha gli stessi occhi del padre e la stessa voglia di lottare per la nostra terra, che il giudice definiva “bellissima e disgraziata”. Lo scorso dicembre ho assistito ad un incontro che Fiammetta ha tenuto al Teatro degli Arcimboldi a Milano. Un incontro emozionante, forte, dove ha raccontato la sua vita e quella del padre davanti a 2.500 studenti. Ha spiegato quanto sia importante studiare, capire e conoscere, tre parole d’ordine che servono per avviare un processo di cambiamento sociale. Credo che sia importantissimo insegnare l’educazione alla legalità ai giovani, l’importanza di dire “no” a favori, droghe, soldi facili e raccomandazioni: dovrebbe essere materia obbligatoria. Un modo semplice ma potente per combattere la mafiosità.

Che eredità lascia Borsellino? Il coraggio di camminare a testa alta e l’orgoglio di essere siciliani grazie a uomini come lui. Un valore immenso. Un’eredità viva, perché lui non se ne è mai andato. Fra i molti insegnamenti professionali, invece, il metodo seguito per istruire il primo maxiprocesso contro Cosa Nostra, celebrato a Palermo a partire dal 10 febbraio 1986. Un salto di qualità nel modo di impostare indagini e giudizio. Ha lasciato ai giovani la sua grande dedizione, il saper dire di no e lottare per ciò in cui si crede. Ma soprattutto, ci ha insegnato che anche il nemico più difficile può essere sconfitto.   
L’atteggiamento dei giovani nei confronti delle mafie, in Sicilia, sta cambiando. Una conquista culturale e della scuola? Certamente. I giovani non hanno paura, soprattutto i giovani siciliani. Una tra le fasi più memorabili del giudice è: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Per questo occorre raccontare sin da piccoli la verità, la storia di uomini e donne a cui il coraggio è sempre appartenuto. E, mi creda, i grandi dovrebbero imparare dai giovani.
Anche i suoi libri sono un omaggio alle vittime in servizio della Polizia di Stato. Da cosa nasce questo suo interesse per le forze dell’ordine? Sono legata a tutto ciò che è legalità. Ma l’amore profondo per le forze dell’ordine, in particolar modo per la Polizia di Stato, nasce da due persone cui ho voluto infinitamente bene. Una è mio nonno Lorenzo, siciliano, che faceva parte delle scorte per vari magistrati antimafia negli anni più cruenti. Ricordo vari aneddoti raccontati da mia nonna Maria, sua moglie, donna favolosa, che seppur malata di Alzheimer, quando vedeva passare una volante della Polizia ricordava sempre suo marito. Mi mancano entrambi. Due persone rare, pure e genuine. E poi un grande poliziotto di nome Giuseppe Iacovone, vittima in servizio. Devoto alla sua divisa sino alla fine, mi ha voluto molto bene. Quelle “luci blu” fanno parte della mia vita.
Milanese di adozione, è molto legata alle sue origini siciliane. Una sorta di “mal di Sicilia”? Sì. La mia terra è come il nostro giudice Borsellino, insostituibile. Ci torno spesso per lavoro e per nostalgia. E quando mi manca, ascolto una bellissima canzone di un’altra siciliana, Levante: “Lo stretto necessario”. C’è una parte che mi emoziona sempre: “Nasce tra il cemento, un fiore pieno di rabbia. Una parentesi di rarità. Dolce come zàgara, la via del ritorno di chi parte e resta sempre qua. Perché ho dovuto perderti per ritrovare il bello di te? Ma proverò a difendere lo stretto necessario che c’è”.  
Lei è molto attiva nella promozione della donna, delle pari opportunità e contro ogni violenza e discriminazione di genere. La cronaca mostra purtroppo casi di femminicidio frequenti. Perché non riusciamo a liberarci da questa piaga? Perché non ci sono leggi che tutelino la donna al 100%. Finché le leggi non cambieranno, i casi di femminicidio aumenteranno. Neppure i figli delle donne uccise lo sono. Ho collaborato con molte associazioni contro la violenza sulle donne e con case rifugio che ospitano le vittime e i loro bimbi, non dimentico i loro occhi. 
Quali sono i suoi prossimi progetti?  Quest’anno usciranno due nuovi romanzi, uno come co-autrice scritto con l’influencer Sara Piccione, dove tratteremo tematiche giovanili. Mentre il secondo, tutto mio, verterà sulla prostituzione. Sarà il mio sesto romanzo, credo il più forte di tutti, con due protagonisti che spero entrino nel cuore delle persone, con la loro fragilità e il loro coraggio. Ovviamente dopo “Paolo Vive”, nuovi set mi attendono e nuove distribuzioni cinematografiche mi porteranno a lavorare anche all’estero. ALMANACCO CNR 1.2.2023


La scrittrice Debora Scalzo, debutta alla regia col docufilm «Paolo Vive» dedicato al Giudice Paolo Borsellino

Debora Scalzo, scrittrice e sceneggiatrice siciliana, da sempre impegnata con il sociale e la legalità, nota al grande pubblico per i suoi libri dedicati alle forze dell’ordine, debutta alla regia con il suo primo progetto cinematografico dedicato ad un grande uomo che ha fatto la storia, il Giudice Paolo Borsellino, con “Paolo Vive”. Il Docufilm “Paolo Vive” a trent’anni dalla Strage di Via D’Amelio, renderà omaggio al Giudice interpretato dal grande attore siciliano Bruno Torrisi, dando grande spazio e valore agli ideali di tutte le vittime di mafia, per raccontare la verità, portando avanti il ricordo di uomini come il Giudice Borsellino, il Giudice Falcone, il Commissario Ninni Cassarà, i ragazzi delle scorta e tantissime persone vittime della criminalità organizzata.

Il Giudice Borsellino diceva: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.”

E la Scalzo con PAOLO VIVE, lo farà. La stessa regista ha dichiarato: “L’idea di lavorare ad un progetto che tratta una tematica così forte e delicata, ha fatto parte di me sin da ragazza. La mia tesina di storia alle superiori, trattava la vita del grande Giudice Paolo Borsellino. Ho sempre avuto una particolare ammirazione per questo grande uomo, padre figlio, marito fratello e magistrato. Un uomo devoto al lavoro, alla famiglia e che amava moltissimo i giovani”.

Il progetto docufilm avrà anche il sostegno e il supporto della Famiglia Borsellino.

Una produzione giovane, scritto e diretto dalla Scalzo (nella foto in basso), prodotto dalla stessa artista, con Dip Studio Production e UnderGround Studio Production, in collaborazione con Catania Film Commission e Sicilia Film Commission. Co-prodotto da Pierangela Giuffrida e Costanza Dicorrado. Distribuzione Mat&Teo di Michela Russo. Tra le maestranze, l’eccellenza catanese hair stylist Toni Pellegrino e il filmmaker dronista Antonio LicciardelloVerrà girato tra Palermo, Cefalù e Catania. Sarà strutturato in due parti, la prima film, che vedrà il grande attore Bruno Torrisi interpretare il Giudice Borsellino, raccontandosi ai giovani con un monologo forte, diretto, profondo, malinconico e speranzoso. Nella seconda parte saranno interviste fatte a personalità importanti che hanno amato e stimato il Giudice, come il suo agente di scorta, unico sopravissuto alla Strage di Via D’Amelio Antonio Vullo (nella foto in alto), la Professoressa Rosalba Cassarà sorella del Commissario di Polizia Ninni Cassarà, giornalisti e magistrati antimafia che daranno il loro contributo omaggio a Paolo Vive. Ma non solo, anche la figlia di un poliziotto di scorta, che racconterà cosa significa essere la figlia di un grande poliziotto sempre in prima linea. L’intervistatore sarà un giovane, Mario Giarola, doppiatore veronese e tra i producer del progetto con i suoi UnderGround Studio Production. La colonna sonora verrà realizzata dal cantautore barese Gianni Pollex, autore dei più grandi artisti del panorama musicale italiano come Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie. “Paolo Vive” approderà nei festival più importanti nel 2023, poichè l’obiettivo sarà quello delle piattaforme streaming e le varie emittenti televisive nazionali e internazionali. Tra i progetti, anche quello di poterlo presentare nelle scuole, per insegnare ai giovani l’educazione alla legalità e raccontare le storie che hanno fatto la storia. WORDNEWS.IT 23.10.2022


La scrittrice Debora Scalzo debutta alla regia col docufilm “Paolo Vive” dedicato al Giudice Paolo Borsellino

Debora Scalzo, scrittrice e sceneggiatrice siciliana, da sempre impegnata con il sociale e la legalità, nota al grande pubblico per i suoi libri dedicati alle forze dell’ordine, debutta alla regia con il suo primo progetto cinematografico dedicato ad un grande uomo che ha fatto la storia, il Giudice Paolo Borsellino, con “Paolo Vive”. Il Docufilm “Paolo Vive” a Ma trent’anni dalla Strage di Via D’Amelio, renderà omaggio al Paolo Vive. Di Debora Scalzo Giudice interpretato dal grande attore siciliano Bruno Torrisi, dando grande spazio e valore agli ideali di tutte le vittime di mafia, per raccontare la verità, portando avanti il ricordo di uomini come il Giudice Borsellino, il Giudice Falcone, il Commissario Ninni Cassarà, i ragazzi delle scorta e tantissime persone vittime della criminalità organizzata. Il Giudice Borsellino diceva: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.” E la Scalzo con PAOLO VIVE, lo farà. La stessa regista ha dichiarato: “L’idea di lavorare ad un progetto che tratta una tematica così forte e delicata, ha fatto parte di me sin da ragazza. La mia tesina di storia alle superiori, trattava la vita del grande Giudice Paolo Borsellino. Ho sempre avuto una particolare ammirazione per questo grande uomo, padre figlio, marito fratello e magistrato. Un uomo devoto al lavoro, alla famiglia e che amava moltissimo i giovani”. Il progetto docufilm avrà anche il sostegno e il supporto della Famiglia Borsellino.
 Una produzione giovane, scritto e diretto dalla Scalzo, prodotto dalla stessa artista, con Dip Studio Production e UnderGround Studio Production, in collaborazione con Catania Film Commission e Sicilia Film Commission. Co-prodotto da Pierangela Giuffrida e
Costanza Dicorrado. Distribuzione Mat&Teo di Michela Russo. Tra le maestranze, l’eccellenza catanese hair stylist Toni Pellegrino e il filmmaker dronista Antonio Licciardello. Verrà girato tra Palermo, Cefalù e Catania. Sarà strutturato in due parti, la prima film, che vedrà il grande attore Bruno Torrisi interpretare il Giudice Borsellino, raccontandosi ai giovani con un monologo forte, diretto, profondo, malinconico e speranzoso. La seconda parte docu, saranno interviste fatte a personalità importanti che hanno amato e stimato il Giudice, come il suo agente di scorta, unico sopravissuto alla Strage di Via D’Amelio Antonio Vullo, la Professoressa Rosalba Cassarà sorella del
Commissario di Polizia Ninni Cassarà, giornalisti e magistrati antimafia che daranno il loro contributo omaggio a Paolo Vive. Ma non solo, anche la figlia di un poliziotto di scorta, che racconterà cosa significa essere la figlia di un grande poliziotto sempre in prima linea. L’intervistatore sarà un giovane, Mario Giarola, doppiatore veronese e tra i producer del progetto con i suoi UnderGround Studio Production. La colonna sonora verrà realizzata dal cantautore barese Gianni Pollex, autore dei più grandi artisti del
panorama musicale italiano come Ermal Meta. Emma Marrone. Chiara Galiazzo. Elodie.
“Paolo Vive” approderà nei festival più importanti nel 2023, poichè l’obiettivo sarà quello delle piattaforme streaming e le varie emittenti televisive nazionali e internazionali. Tra i progetti, anche quello di poterlo presentare nelle scuole, per insegnare ai giovani l’educazione alla legalità e raccontare le storie che hanno fatto. IL GIORNALE WEB 23.10.2022 di Stefania Castella


Tre domande a… Debora Scalzo

Colei che, ormai, consideriamo, affettuosamente, un’amica della Gazzetta, Debora Scalzo, 36enne astigiana di origini siciliane, trapiantata a Milano, ne ha fatta di strada da quando era una semplice cassiera all’Esselunga. Ha realizzato il sogno di quand’era bambina: diventare una scrittrice e sceneggiatrice cinematografica ad alto livello. Nota al grande pubblico per i suoi libri dedicati alle forze dell’ordine, vincitrice di prestigiosi premi a livello internazionale per la letteratura poliziesca e sociale, debutta ora alla regia con il suo primo progetto cinematografico, il docu-film “ Paolo Vive”, dedicato a un grande uomo che ha fatto la storia: il giudice Paolo Borsellino.
Ci parli di questo suo debutto in qualità di regista il docu-film “Paolo Vive”, dedicato a Paolo Borsellino. 
““Paolo Vive” è un progetto importante che ho custodito preziosamente nel cassetto dei miei sogni da realizzare e che finalmente vedrà la luce. Le riprese cominceranno a gennaio. Un docufilm che tratta la storia del grande e indimenticabile giudice Paolo Borsellino, uomo di alti valori, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni. Per debuttare alla regia non potevo scegliere progetto migliore. Felice di poter dare grande spazio e valore agli ideali di tutte le vittime di mafia, per raccontare la verità, portando avanti il ricordo di uomini come il giudice Borsellino, il giudice Falcone, il commissario Ninni Cassarà, i ragazzi della scorta e tantissime persone vittime della criminalità organizzata”.
Come è scaturità l’idea? “Io sono nata ad Asti ma sono di origine siciliana, e mi sono sempre battuta per tematiche sociali importanti e sulla legalità, e l’idea di lavorare a un progetto che tratta un argomento così forte e delicato mi ha sempre affascinato sin da ragazza. La mia tesina di storia alle Superiori trattava la vita del grande giudice Paolo Borsellino. Ho sempre avuto una particolare ammirazione per questo grande uomo, devoto al lavoro, alla famiglia e che amava moltissimo i giovani. Quando incontrai il dottor Manfredi Borsellino a Mondello, per parlargli del progetto, gli raccontai della mia tesina dedicata al padre, il suo sorriso mi riempì il cuore di gioia. Il suo sostegno al progetto mi ha onorata, con una voglia immensa di lasciare ai giovani un grande testamento di un uomo che per la nostra terra ha fatto tantissimo e che continua a farlo ancora adesso”.
Che cosa si propone con questo docufilm? “Racconteremo la storia del giudice in una prospettiva completamente diversa da quello che si è visto sino adesso al cinema. Vedremo il grande attore siciliano Bruno Torrisi interpretare Paolo Borsellino, raccontarsi ai giovani con un forte e profondo monologo nella parte film. Mentre nella parte documentario avremo testimonianze e interviste di chi il giudice lo ha vissuto, amato e stimato. Tra le varie testimonianze Antonio Vullo, suo agente di scorta e unico sopravvissuto alla strage di via D’Amelio e la professoressa Rosalba Cassarà, sorella del commissario Ninni Cassarà, tra i più stretti collaboratori del giudice Borsellino e del giudice Falcone nel cosiddetto “pool antimafia””.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti  del 4 novembre 2022 Massimo Allario

 

Paolo Vive: Via Riprese Docufilm Ambientato Anche A Catania Riguardante La Strage Di Via D’Amelio

 
 

 


19 luglio 2022
Oggi il mio cuore è nella mia terra.
Oggi il mio cuore è accanto ad una famiglia favolosa, la famiglia Borsellino.
Anche se distante in km, vicina a loro col pensiero, vicina a quest’uomo che ammiro e con cui ho il piacere di collaborare, il Dottor Manfredi Borsellino.
Stesso cuore, stesso sorriso, stessa devozione e stessi occhi del suo immenso papà❤

DEBORA SCALZI


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