«L’agenda rossa di Borsellino era in procura a Palermo». Poi sparì…


 

 
 
FABIO TRIZZINO
“Ho parlato con Vincenzo Ceruso che mi ha contattato e mi ha fatto avere il suo libro, che ho letto tutto d’un fiato. Al di là di quello che può liberamente pensare ciascun lettore, è indubbio, a mio avviso, il fatto che la sua ricostruzione è basata su un metodo di ricerca rigoroso e su dati documentali.
I punti importanti del suo libro sono diversi e ho dato la mia disponibilità a parlarne pubblicamente in una prossima presentazione.
Per quanto riguarda il mistero dell’agenda rossa, Vincenzo Ceruso ha tenuto a ribadirmi – notizia che mi aveva già dato, sia pure genericamente, senza cioè i particolari appresi oggi – che il suo racconto si basa su un’intervista scritta al dottor Pilato, i cui contenuti sono riportati integralmente, e su una conversazione successiva con lo stesso magistrato, anch’essa riportata integralmente nel libro. In questo secondo colloquio, il dottor Pilato ha ritenuto di precisare ulteriormente la vicenda, in parte suscitando peraltro, già a questa prima lettura, nuovi interrogativi su quanto è accaduto nelle ore immediatamente successive alla strage di via D’Amelio. Ma questo riguarda la Procura di Caltanissetta, ritenendo in questo momento poco opportuna qualunque altra considerazione
 

 
 
 
 

Il FASCICOLO MUTOLO e la borsa del dottor Borsellino

 

 

 

Perquisite le case dei familiari di LA BARBERA alla ricerca dell’agenda rossa di Borsellino. Un testimone: “È nascosta lì”


AUDIZIONI IN CORSO PRESSO COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA
In merito poi al contenuto della borsa del dottor Borsellino al momento della Strage:

 

DOTTORESSA LUCIA BORSELLINO
24.10.2023 … il carabiniere Arcangioli uno di coloro che aveva preso in mano materialmente la borsa, lui o Maggi, una delle altre persone che l’aveva presa prima di lui, ricordano che la borsa era pesante e piena.
Quella borsa ci è stata restituita solo con il costume di mio padre, le chiavi di casa, un pacchetto di Dunhill e un’agenda marrone. Noi sappiamo per certo, da quello che abbiamo acquisito successivamente, che la borsa di mio padre conteneva, oltre all’agenda rossa, anche il fascicolo di Mutolo, così come ha dichiarato il dottor Aliquò nelle audizioni innanzi al CSM nel 1992.

Mio padre non avrebbe mai portato con sé la borsa da lavoro solo per metterci il costume da bagno.
Ebbene, di questa borsa noi non abbiamo mai avuto un verbale né di acquisizione né di consegna.
Anzi prego questa Commissione di cercarlo vivamente e di rendercene edotti nel caso in cui fosse possibile – e in questo sono sicura che riuscirete più di noi – acquisirne copia. Ma quello che è ancora più grave, quand’anche ci fosse una repertazione …
Perché così dice il dottor Cardella, tra i testi che sono stati sentiti, che sembrerebbe avere dovuto repertare quella borsa che è stata per oltre cinque mesi abbandonata sul divanetto della stanza dell’allora capo della squadra mobile dottor Arnaldo La Barbera come un oggetto qualunque. 

AVVOCATO FABIO REPICI
6.11.2023  …mi permetto di segnalare è che è assolutamente un dato fuori dalla realtà, anzi contrario ai dati di realtà, il fatto che nella borsa di Paolo Borsellino ci fosse un fascicolo relativo a Gaspare Mutolo.
Questo è un dato assolutamente contrario alla realtà ed erroneamente, non so per quale motivo, riferito oralmente dal dottor Vittorio Aliquò in una qualche occasione.
Il contenuto della borsa del dottor Borsellino è quello che è stato repertato, nei reperti che sono stati lasciati dentro quella borsa e, per quello che sappiamo da fonti più che autorevoli, cioè dalla moglie e dai figli di Paolo Borsellino, l’unico elemento mancante era la agenda rossa.

 

 

FIAMMETTA BORSELLINO: “Perché via D’Amelio, la scena della strage (video) , non fu preservata consentendo così la sottrazione dell’agenda rossa di mio padre? E perché l’ex pm allora parlamentare Giuseppe Ayala, fra i primi a vedere la borsa, ha fornito versioni contraddittorie su quei momenti?”