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Salvo Palazzolo su la Repubblica-Palermo del 22/08/2025
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Troppi padrini ergastolani continuano ad andare in permesso premio. L’inchiesta di Repubblica condotta negli ultimi mesi ha svelato un buco nel sistema: spesso i tribunali di sorveglianza (soprattutto quelli del Nord) non chiedono i pareri alle procure antimafia. Lo consente la legge, ove i permessi siano ripetuti. E accade anche dell’altro: i provvedimenti adottati non vengono comunicati alle Direzioni distrettuali antimafia sul territorio. Una situazione allarmante, a cui adesso vuole porre rimedio la presidente della commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo: dopo aver disposto una serie di audizioni, ha presentato una proposta di legge alla Camera per rendere obbligatoria la richiesta di parere da parte dei giudici di sorveglianza alle procure antimafia.
Dice uno dei nuovi articoli: ยซIl giudice non puรฒ pronunciarsi in assenza dei pareri, delle informazioni e degli accertamenti richiestiยป. Obbligatorio sarร anche comunicare i provvedimenti adottati ยซal pubblico ministero presso il tribunale del capoluogo del distretto ove รจ stata pronunciata la sentenza di primo grado e al procuratore nazionale antimafia, i quali possono proporre ricorso per Cassazioneยป.
Sono passaggi fondamentali. Questo giornale ha raccontato che nei mesi scorsi sono tornati in permesso premio a Palermo boss ergastolani che ormai vengono ritenuti detenuti modello. E la procura non ne sapeva nulla. In occasione delle feste di Natale e Pasqua sono tornati padrini del calibro di ๐๐๐๐๐๐๐ฅ๐ ๐๐๐ฅ๐๐ญ๐จ๐ฅ๐จ, lo “strangolatore” dell’Acquasanta, o ๐๐ ๐ง๐๐ณ๐ข๐จ ๐๐ฎ๐ฅ๐ฅ๐๐ซ๐ฬ, il boss che conosce i segreti dei tesori della vecchia mafia, e poi ancora ๐๐๐ฅ๐ฏ๐๐ญ๐จ๐ซ๐ ๐๐จ๐ญ๐จ๐ฅ๐จ, il killer del professore Paolo Giaccone.
Repubblica ha svelato anche i permessi premio concessi ai boss delle stragi. Uno รจ ๐๐ข๐จ๐ฏ๐๐ง๐ง๐ข ๐
๐จ๐ซ๐ฆ๐จ๐ฌ๐จ, di Misilmeri, faceva parte del gruppo degli esecutori materiali della strage di via Palestro: lui รจ perรฒ rimasto a Napoli, ha il divieto di venire in Sicilia. Stesso divieto รจ stato imposto al boss ๐๐๐ฅ๐ฏ๐๐ญ๐จ๐ซ๐ ๐๐๐ง๐ข๐ ๐ง๐จ, altro esponente mafioso di Misilmeri, che ha finito di scontare 30 anni per il fallito attentato a Maurizio Costanzo, per la fallita strage dello stadio Olimpico e per le bombe alle chiese di Roma, ma resta in carcere per la condanna all’ergastolo relativa ad alcuni omicidi. Benigno รจ il recordman dei permessi, ne ha avuti piรน di duecento negli ultimi mesi, si tratta di permessi orari. Il cinquantasettenne mafioso esperto di esplosivi esce dal carcere per “motivi di studio”. Questa รจ la punta dell’iceberg.
La presidente Colosimo ha chiesto al Dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, di avere un elenco completo dei boss in permesso premio, cosรฌ รจ emerso che un dato preciso non esiste. I numeri comunicati sono comunque preoccupanti: ยซI permessi premio concessi annualmente sono cresciuti in modo significativo – รจ scritto nella proposta di legge appena presentata – nei primi mesi del 2025, quasi 200 boss hanno ottenuto misure premiali, le quali, qualora concesse senza controlli adeguati, rappresentano un pericolo concreto per la tutela della collettivitร e motivo di grande allarme sociale tra i cittadiniยป. Eccolo, il punto.
Dal 2021, anche i mafiosi possono accedere ai benefici penitenziari, cosรฌ ha stabilito la Corte Costituzionale. ร sufficiente che vengano escluse due circostanze: ยซL’attualitร della partecipazione all’associazione criminaleยป e poi anche ยซil pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalitร organizzataยป. La Cassazione ha poi ribadito che รจ necessario un altro parametro importante: i boss devono dare prova di avere risarcito le loro vittime. E oggi tutti i boss dicono di essere nullatenenti per i sequestri subiti.
La proposta di legge della presidente Colosimo ha come obiettivo quello di rimettere ordine a una materia delicata, aumentando anche i poteri della procura nazionale antimafia. E ribadendo che i pareri delle procure che indagano sul territorio sono fondamentali per comprendere le mosse dei mafiosi vecchi e nuovi, fuori e dentro le carceri. Solo grazie alle indagini delle Dda sarร possibile svelare tante imposture di padrini che provano a passare per detenuti modello, invece pensano soltanto alla riorganizzazione di Cosa nostra.
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