Maxi condanne per gli affari della ‘ndrangheta nel comasco

 

“Cavalli di razza”, pene più pesanti per i mafiosi di Cadorago dopo la sentenza di appello bis

Le indagini erano state chiuse nel 2021 con 54 arresti e decine d’indagati a piede libero, nel 2022 le condanne in primo grado. I clan avevano preso di mira anche l’azienda Spumador

 

Cadorago (Como), 1 novembre 2025 – Il processo di appello bis dell’indagine Cavalli di Razza, che nel dicembre 2022 era sfociato in condanne per i 34 imputati che avevano scelto il rito abbreviato, si è concluso con pene fortemente inasprite, in alcuni casi raddoppiate rispetto alla prima sentenza. Un procedimento che la Direzione distrettuale antimafia di Milano aveva chiuso nel 2021 con 54 arresti e decine di indagati e piede libero, molto articolato, con diversi filoni di accusa, che si è ulteriormente frammentato con la scelta del rito processuale.  

Estorsioni  

Le accuse di associazione a delinquere di stampo ‘ndranghetista – mosse dai pubblici ministeri Pasquale Addesso e Sara Ombra, che hanno coordinato le indagini della Guardia di finanza di Como e della SquadraMobile di Milano – si sono concentrate soprattutto sulle zone di Como e Varese, ma un grosso capitolo riguardava le estorsioni alla società Spumador, a cui veniva imposto di dirottare le consegne su aziende di trasporto merci controllate con modalità criminali. Dopo un ricorso in Corte di Cassazione, l’Appello è approdato davanti al Giudice per le udienze preliminari di Milano Laura Cairati, che ha rideterminato al rialzo le pene per i principali imputati.  I fratelli Salerni 

A partire dai fratelli Salerni, Antonio, 59 anni e Attilio, 65 anni entrambi di Gerenzano, a capo della Sea trasporti di Mozzate che si era imposta nelle consegne Spumador: per entrambi, le condanne sono passate da 8 a 13 anni. Condotte di estorsione portate avanti per anni, che avevano fatto lievitare esponenzialmente il fatturato delle attività di trasporto della famiglia Salerni.  

Le pene confermate 

Per Bartolomeo Iaconis, 66 anni di Appiano Gentile, accusato di associazione mafiosa: ma quegli 11 anni e 8 mesi, che era una delle condanne più alte, sono diventati ora 18 anni. Confermate le pene per la moglie Carmela Consagra, 54 anni, a 7 anni e 8 mesi, e per Elisabetta Rusconi, 57 anni di Appiano Gentile, 7 anni e 8 mesi, mentre Michelangelo e Pasquale Larosa, 54 e 32 anni residenti in Svizzera, sono passati da 10 anni a 16 e 15 anni di condanna. Infine Antonio Valenzisi, 60 anni di Cadorago e Roberto Valenzisi, 57 anni di Lomazzo, a loro volta accusati di associazione di stampo mafioso, le condanne sono passate da 10 a 20 e 17 IL GIORNO

 

Screenshot

L’impianto organizzativo della ‘ndrangheta nella Provincia di Como si articolerebbe tramite l’operatività di locali giudiziariamente ri- conosciuti (locali di Erba, Canzo e Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco e Cermenate).

Il 28 febbraio 2024, la Corte d’Appello di Milano ha confermato in rito abbreviato, 34 condanne inflitte il 19 dicembre 2022 dal Tribunale di Milano, per un totale di circa 200 anni di reclusione, nei confronti di altrettanti soggetti fermati il 16 novembre 2021 nell’ambito dell’operazione Cavalli di razza”e ritenuti vicini, tra gli altri, al locale di Fino Mornasco.
Le indagini, che il 16 novembre
2021 videro le DDA di Milano, Reggio Calabria e Firenze coordinare l’esecuzione di oltre 100 misure cautelari, ebbero ad oggetto le proiezioni della cosca MOLÈ-PIROMALLI di Gioia Tauro (RC) in Lombardia, Toscana e Svizzera.
Il filone lombardo delle indagini si concluse con l’esecuzione, da parte della Polizia di Stato e della Guardia di finanza, di una misura cautelare nei confronti di 34 soggetti indiziati, a vario titolo, di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, occultamento e distruzione di documenti contabili, bancarotta, falso in bilancio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, turbativa di gare pubbliche e utilizzo illecito di carte di credito.
Il successivo 21 ottobre 2024, la Corte d’Appello di Milano, nell’ambito del medesimo processo in rito ordinario, ha condannato 59 soggetti comminando complessivamente oltre 70 anni di reclusione.
Il 28 maggio 2024, la Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione “Hocus Pocus , ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 30 soggetti riconducibili a due gruppi criminali ritenuti vicini ai locali di Erba e Canzo-Asso e responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, porto abusivo di armi e munizioni, estorsioni, usura, minaccia, reati tributari, autoriciclaggio, malversazione di erogazioni pubbliche ed altro.
Con riferimento agli illeciti di natura economico-finanziaria, è emerso l’utilizzo di società di comodo prive di reale operatività nonché di prestanome nullatenenti e di professionisti del settore (avvocati, consulenti finanziari, commercialisti) che avrebbero realizzato diverse intestazioni fittizie di beni, falsi in bilancio, reati tributari, truffe, autoriciclaggio (riutilizzando i proventi dell’attività di spaccio per acquistare locali pubblici e finanziare società), compravendita di titoli azionari, false assunzioni e appropriazioni indebite, al fine di ottenere finanziamenti agevolati e garantiti dallo Stato, oltre che truffe nei confronti di istituti bancari per ottenere mutui e fidejussioni.
Tra le altre, si segnala l’acquisto di ingenti quantitativi di carburante da importanti società petrolifere utilizzando il credito ottenuto dalle stesse attraverso le cc.dd. carte carburante, generando in tal modo debiti che in seguito rimanevano insoluti.
Le indagini, inoltre, hanno fatto emergere alcuni episodi usurari per i quali, a fronte di capitali erogati per importi di diverse decine migliaia di euro, sarebbero stati computati tassi di interesse anche superiori al 10% mensile.
Con riferimento alla criminalità straniera, il 22 maggio 2024 la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, in prevalenza di origine turca, ritenuti responsabili di far parte di un’associazione a delinquere armata finalizzata al compimento di atti terroristici in territorio europeo e turco, nonché al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al traffico di stupefacenti e a reati in materia di armi. Nello specifico, sono state ravvisate diverse condotte di importazione di stupefacente, mediante autovetture dotate di doppifondi al fine di introdurre in vari paesi europei, tra cui l’Italia e la Germania, ingenti quantitativi di cocaina e Mdma-Extasy-Anfetamina. FONTE:DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA 

Speciale MAFIA e ANTIMAFIA nel COMASCO  segue