Il 4 aprile a Cittanova, promosso da PSF, Associazione Antiracket, Trame.3, Polo Solidale per la Legalità incontro con Michele Prestipino, Maria Teresa Morano, Alessandro de Lisi e Alessandro Laterza. Conduce Lionello Mancini.
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La crisi e la ‘ndrangheta vanno combattute insieme
A Cittanova (RC) il PSF con Acipac e Fondazione Trame.
“La crisi e la ‘ndrangheta devono essere combattute insieme. Con proposte concrete, consapevoli di un momento storico eccezionalmente drammatico e che impone una reazione comune dei corpi intermedi. Alla fine l’obiettivo è, una volta sconfitta la crisi, banalizzare la lotta alle mafie, o meglio rendere come banali i progetti, le iniziative, le associazioni vere come quella di Acipac di Cittanova. Serve smettere presto con la straordinaria stagione delle reazioni civili, poiché la questione non è solo culturale e giudiziaria, infatti è nella natura economica che le cosche devono essere vinte” così Alessandro Laterza, Vice Presidente di Confindustria Nazionale con la delega al Mezzogiorno, intervenendo al meeting di Cittanova voluto dalla Fondazione Trame e in occasione delle iniziative per i vent’anni della Associazione Antiracket di Cittanova (ACIPAC).
“Tutto il sistema di potere sociale della ‘ndrangheta si basa sulla convergenza strategica del lavoro e del consenso territoriale ai ricatti del sistema criminale, infatti i clan temono la separazione tra questi due ambiti. Per separarli basta dire di no alle richieste ed alle pressioni dei criminali, poiché mai con essi è possibile trattare: una volta aperta una breccia alle loro iniziali semplici richieste di pizzo, seppur gravi apparentemente semplici, essi si mangeranno la l’impresa, la libertà di intraprendere e infine la vita stessa dell’imprenditore. Ìn Calabria, laddove esistono associazioni vere e serie come Acipac, è possibile iniziare a ricostruire il tessuto sociale dei diritti e del lavoro, rinnovando appunto il potere sano dei diritti civili” Michele Prestipino, Procuratore Aggiunto presso la DDA di Reggio Calabria.
Proprio da un richiamo esplicito del magistrato a favore della costituzione di un nuovo blocco sociale, il Sindacato della Cisl con la Filca e la Fiba in testa (lavoratori delle costruzioni e del mondo del credito) oggi seguiti da altre importanti Federazioni, ha voluto dare vita ad un progetto strategico per la contrattazione sociale. In questo periodo di crisi, infatti, risulta indispensabile riprogrammare la presenza responsabile del sindacato, occupando con la contrattazione il vuoto lasciato troppo spesso dalla politica.
A Cittanova sono intervenuti a rappresentanza del ruolo del sindacato anche Tina Ascanelli, della Cisl di Reggio Calabria e Nausica Sbarra insieme a tanti amici del sindacato calabrese e della Fnp CISL della Regione. Lionello Mancini, chairman del meeting, dalla sua prospettiva di giornalista del Sole24ore, ha voluto per primo richiamare la centralità dell’azione sindacale nel contrastare le mafie nel mondo del lavoro al quale ha fatto subito eco Maria Teresa Morano, responsabile in Calabria della Federazione della Associazioni Antiracket Italiane: “Il tessuto imprenditoriale troppo spesso ha voluto accomodarsi nelle relazioni con il crimine organizzato, rivelando una disponibilità equivoca che danneggia tanto la società calabrese, quanto il mondo del lavoro direttamente. A questo clima culturale, a questa insopportabile condizione di paura preventiva, di alibi economico, occorre opporre alleanze, forti e vere come questa con il Progetto San Francesco e con il sindacato più responsabile”.
L’appuntamento al polo solidale per la legalità di Cittanova è stata anche l’occasione di iniziare le riprese del film documentario su questa stagione di responsabilità sociale spinta anche dal Progetto San Francesco, un’opera di docufiction di Giovanni Panozzo, con il sostegno fondamentale della FIM Cisl. Ad aprire le testimonianze, che proseguiranno in giro per il Paese nei prossimo mesi, Maria Teresa Morano, Giacinto Palladino, Lionello Mancini, Tina Ascanelli e Maria Carmela Lanzetta la coraggiosissima sindaca di Monasterace, con lo scopo di fornire una documentazione “in prima persona” del lavoro e dell’impegno accanto ai lavoratori e a difesa del lavoro senza mafie.
Prossima tappa, con al centro della rete sociale la Filca calabrese, a Monasterace, proprio la città che ha voluto dedicare ad Epifanio Li Puma la casa della legalità e dell’accoglienza appena ristrutturata.