Marito e moglie ai carabinieri: “Vi raccontiamo le serate trascorse a giocare con il capo mafia”
CAMPOBELLO DI MAZARA (TP) – Il tavolo verde e le fiches del poker. La passione per uno dei più famosi giochi dove conta parecchio la strategia e l’abilità a vincere con il bluff, quando cioè in mano non si ha nulla, si conferma essere stata condivisa a casa della coppia Bonafede Lanceri dal boss Matteo Messina Denaro.
Nei giorni scorsi una coppia, un uomo e una donna, marito e moglie, di Campobello di Mazara, si sono presentati ai carabinieri per raccontare delle serate trascorse a giocare a poker con il capo mafia che loro però hanno ribadito di aver conosciuto con il nome di Franco Salsi. Così, con queste generalità, hanno detto ai Carabinieri di averlo avuto presentato da Emanuele e Lorena, arrestati a marzo per essere stati, secondo la Procura antimafia di Palermo, i vivandieri del capo mafia durante la sua latitanza interrotta con l’arresto il 16 gennaio scorso.
Una latitanza che ogni giorno di più emerge come collocata nell’enclave campobellese, diventata nel tempo una roccaforte di Cosa nostra e della famiglia Messina Denaro. La coppia che si è presentata spontaneamente ai Carabinieri ha fornito particolari di quelle serate passate a giocare sul tavolo coperto dal panno verde. Hanno detto di non aver mai riconosciuto nel medico Salsi, il latitante ricercato da 30 anni. I Carabinieri stanno vagliando i loro racconti.
Sebbene sia trascorso quasi un mese dall’arresto dei comuni amici Bonafede Lanceri e quasi tre mesi dall’arresto a Palermo del latitante, solo in questi giorni hanno deciso di liberarsi del certo ingombrante quanto inquietante segreto. Pare che per la stessa passione del gioco del poker, a casa di Emanuele Bonafede, si recava un’altra coppia, Gaspare Ottaviano Accardi e Dorotea Alfano, che hanno subito una perquisizione nelle ore successive all’arresto della coppia Bonafede Lanceri.
di Rino Giacalone LIVE SICILIA. 4.4.2023